mercoledì 25 settembre 2013

Teatro: Firenze, omaggio a Edith Piaf, a Poulenc e Cocteau

Andrà in scena venerdì 27 e sabato 28 settembre, alle ore 21,15 a Firenze, nel cortile del Museo Nazionale del Bargello (via del Proconsolo 4) lo spettacolo dal titolo ''Edith - Omaggio a Francis Poulenc e Jean Cocteau'', con testo e regia di Valerio Valoriani. Tutto nasce da un progetto e una ricerca di Cinzia Borsotti in relazione al cinquantesimo anniversario della morte di Francis Poulenc (1899-1963), Jean Cocteau (1889-1963) e Edith Piaf (1915-1963); in pratica è un viaggio attraverso alcuni brani musicali di Francis Poulenc, sia strumentali sia vocali, composti tra il 1918 e il 1960 su testi di Jean Cocteau, Guillaume Apollinaire, Jean Nohain, Louise de Vilmorin.
Non un tradizionale concerto, ma un'azione teatrale vera e propria: Edith, soprano, in occasione dell'anniversario della morte di sua nonna, grande amica del compositore francese, deve organizzare un concerto di musiche di Francis Poulenc. Edith, che ha fatto una minuziosa ricerca sul musicista e il suo entourage, chiede aiuto per preparare il concerto a un burbero professore di pianoforte. Tra i due, nella preparazione della sequenza dei brani da eseguire, si instaura un curioso rapporto un po' didascalico, un po' dialettico, un po' ironico.
''Edith'' è un omaggio a questi tre personaggi-chiave del panorama culturale
francese e internazionale fra gli anni '20 e i primi anni '60 del secolo scorso,
dove la cantante francese fa da trait-d'union. Tutti e tre ebbero una vita
straordinariamente intensa caratterizzata da simili ossessioni, una profonda
paura della solitudine e similmente dipendenti da droghe e medicine. Cocteau
e Poulenc cominciarono a collaborare nel 1918 all'interno del famoso gruppo
dei ''Sei'', in una Parigi dove frequentavano Picasso, Apollinaire, Coco
Chanel, Colette.
L'amicizia tra Cocteau e la Piaf (lei è la più giovane dei tre) inizia invece
nel 1940 quando lo scrittore le dedica Le bel indifferent, una piece teatrale
di grande successo, fino alla morte di lui, morto d'infarto alla notizia che lei
se ne era andata per sempre. Poulenc, da parte sua, anche se non legato
da un'amicizia simile, scrive per la Piaf l'ultima delle sue Improvisations, la
numero 15, nostalgica canzone al pianoforte che riecheggia la musica tipica
della cantante e gli ambienti da cabaret a lui tanto cari.
In questo contesto Edith Piaf è dunque la musa alla quale viene dedicato
un tributo che si limita però, con grande rispetto, a evocarne l'essenza
attraverso testi e musica, come nel brano finale Canzone di Edith, composto
appositamente per l'occasione dal Maestro Andrea Portera (medaglia
d'argento per gli alti meriti artistici conferita da Giorgio Napolitano e vincitore
di numerosi premi internazionali) ed eseguito da celebri compagini musicali
quali la BbcPhilarmonic Orchestra, e prossimamente alla Biennale di Venezia
2013 dal quartetto Arditti.
Lo spettacolo è interpretato dal maestro Eugenio Milazzo, pianista
diplomato con lode al Cherubini di Firenze con grandissima esperienza
nell'accompagnamento e come maestro collaboratore, preparatore e
concertatore con importanti direttori e registi nella parte del professore, e dal
mezzosoprano Cinzia Borsotti, poliedrica artista formata musicalmente alla
Scuola di Musica di Fiesole, attiva in progetti multidisciplinari e sperimentali e
nella musica da camera nella parte di Edith.