sabato 24 novembre 2012

TFF, Jennifer Lynch sulle orme del padre

''Ammazzare mio padre? Non ci ho mai pensato. Ho ottimi rapporti con lui. Siamo due amici e i suoi film per me sono come montagne sacre. E questo solo perche' li fatti lui, li amerei anche se avesse fatto mobili''. Cosi' Jennifer Lynch parla oggi al Festival di Torino, dove ha presentato 'Chained', film d'apertura della sezione 'Ossessioni e possessioni', dell'ingombrante padre, regista, sceneggiatore, produttore, pittore e attore.
La regista, classe 1968, mette in scena con 'Chained' un thriller-horror con protagonista un serial killer con attitudini didattiche. Protagonista Bob (Vincent D'Onofrio), un autista di taxi corpulento e dallo sguardo inquietante, che non porta mai il suo cliente alla destinazione voluta. Preferisce infatti scaricare le donne nella sua casa isolata e farle a pezzi. E' quello che tocchera' anche al giovane Tim (Evan Bird) e a sua madre (Julia Ormond). La donna fara' subito una brutta fine, mentre Tim (soprannominato Rabbit da Bob) diventera' una specie di singolare figlioccio per il mostro. Una sorta di addetto alle pulizie della casa, opportunamente incatenato.
Tra i deliri notturni di Bob (che sogna la sua infanzia piena di violenze e abusi) e i suoi molteplici omicidi, Rabbit cresce ed e' ormai un ragazzo (interpretato da Eamon Farren) e sembra anche pronto per prendere il posto del suo sostituto-padre aguzzino.
Intanto le catene. ''L'idea di utilizzarle - dice la regista di Boxing Helena - mi serviva per dare l'idea che Rabbit fosse ancora piu' costretto nella casa, per una specie di continuazione dell'abuso nei suoi confronti''. Cosi' per il vuoto desolato che circonda la casa di Bob: ''Volevo creare visualmente quello che avviene nel suo intimo. Dentro di lui c'e' un grande vuoto, non c'e' nessuna gioia, nessun amore''.
Comunque, spiega ancora Jennifer Lynch, ''non mi sono ispirata a fatti reali, se non forse nel mio inconscio. Spero pero' che questo film apra un dibattito, faccia pensare. Anche perche' vittima di queste cose sono quasi sempre i bambini''.
La non conversione al male di Rabbit ''si spiega - dice la regista - per il fatto che un po' d'amore della madre e' rimasto nel suo cuore e questo, alla fine, lo salva''.
Le molte telecamere che si vedono in 'Chained' ''fanno parte della filosofia dei miei film che sono sempre legati al voyeurismo, quello del guardare e quello dell'essere visti'', sottolinea.
Jennifer Lynch ha gia' in testa i prossimo film. dal titolo 'Fall from Grace', mentre il padre ''per ora - dice - e' tutto concentrato nella pittura, ma credo che stia pensando a qualcosa da girare il prossimo anno''.

TFF, Colin Firth manda tutti a quel paese

L'idea non e' del tutto originale. Vale a dire quella di un uomo divorziato, con tanto di nuova compagna e figlio adolescente (non propriamente simpatico), che alla fine decide di mandare tutti a quel paese e scomparire con una nuova identita'. 'Arthur Newman', questo il nuovo nome scelto dal personaggio interpretato da Colin Firth e anche il titolo della commedia drammatica a firma di Dante Ariola, in concorso in questa 30/a edizione del Festival di Torino, che si e' aperta ieri con 'Quartet', esordio alla regia di Dustin Hoffman.
Wallace Avery (questo il vero nome dell'uomo in fuga dalla sua vita) pensa bene cosi' di fingersi morto, esattamente per annegamento. E quando gia' assapora la liberta', citando il suo nuovo nome come un mantra sulla sua Mercedes cabrio che viaggia in direzione Terre Haute (Indiana), accade quello che non doveva succedere. Wallace si imbatte in una donna, Mike (Emily Blunt), anche lei in fuga dalla sua vecchia esistenza. Una donna piu' che pericolosa perche', oltre ad essere molto bella, e' anche tanto fragile da suscitare il piu' rischioso o degli istinti protettivi. Tra i due prima e' solo complicita' e poi e' amore.
Un sentimento vissuto ancora nel gioco delle identita': i due entrano infatti nelle case disabitate e le vivono prendendo abiti e abitudini dei legittimi proprietari.
Ma la loro fuga insieme incontrera' piu' di una difficolta'.
Insomma per i due non risultera' cosi facile mettersi il passato alle spalle e forse grazie al loro amore capiranno che devono trovare la liberta' tornando sui loro passi.
''Colin Firth e' stato il primo e unico attore cui ho pensato per il ruolo di Arthur - ha detto il regista -, e' stato molto semplice. Nessuna lunga lista di nomi, solo lui. Poche settimane dopo sono volato a Londra per incontrarlo. Dopo averne discusso - ha continuato Ariola - ha accettato e questo e' quanto. Ho il sospetto che il soggetto sia giunto al momento giusto per lui, per non parlare del fatto che gli toccava un ruolo decisamente impegnativo, cosa alla quale guarda sempre senza alcun timore''.
Nel cast del film di Ariola, apprezzato regista pubblicitario, al suo primo lungometraggio, oltre a Firth e Blunt, troviamo Anne Heche, Kristin Lehman, Steve Coulter e Sterling Beaumon.

Il colmo per un benzinaio? Chiamare la figlia Shell

Atmosfere minimaliste e lunghe attese ad una stazione di servizio di benzina, gestita da padre e figlia, sono la ricetta vincente di 'Shell' del regista scozzese Scott Graham, film in concorso in questa 30/a edizione del Torino Festival, che e' stato molto apprezzato alla prima stampa di oggi pomeriggio.
Lei si chiama Shell (Chloe Pirrie) e lui, amatissimo e giovane padre con crisi epilettiche, Pete (Joseph Mawle).
Insieme vivono in un posto remoto delle Highlands scozzesi tra pochi incontri (in genere quelli dei soli clienti), molti silenzi e la voglia di entrambi di fuggire. Shell e Pete fanno famiglia dopo che la madre di Shell li ha abbandonati da molto tempo. Per la ragazza sembra che quella solitudine non sia poi cosi' dolorosa, ma in realta' sara' l'ultimo inverno che passera' tra quelle piovose montagne.
''L'idea per 'Shell' mi e' venuta mentre guidavo tra Glasgow e il nord della Scozia - dice il regista -: lungo la strada, oltrepassando rimesse cadenti e tavole calde, ho pensato a un personaggio vincolato emotivamente e fisicamente a un posto cosi' isolato. C'e' un vuoto nella vita di Shell alla stazione di servizio, e va al di la' della strada e permea le pareti della casa che divide con il padre. Shell - sottolinea Graham - sembra pensare di poter sopravvivere grazie all'amore, anche se non ne riceve da nessuno. Sebbene alla fine del Film il suo futuro sia incerto, spero che la sua liberazione sia un sollievo per il pubblico come lo e' per lei''.

Tornano 'I laureati' 16 anni dopo

''Il nuovo film e' da intendere come I Laureati ma 16 anni dopo, senza quei personaggi, ma con quel mondo li' rivisto attraverso vent'anni di tempo passato''.
Lo ha detto Leonardo Pieraccioni, regista e attore fiorentino, sul suo nuovo film che ha appena finito di scrivere, a margine della presentazione di un libro al Teatro Puccini di Firenze.
''E' la storia di un 45enne - ha spiegato Pieraccioni - che passando nei posti che ha frequentato da studente universitario ha quella naturale malinconia e un po' di struggente nostalgia di quel periodo''. ''L'uscita - ha detto scherzosamente il regista - e' prevista ad ottobre 2013 in poi, perche' i film in Italia sono come le primarie del Pd, non si sa mai quel che succede''.

Dulce Pontes, doppio appuntamento in Sicilia

Nella storia della musica sara' per sempre ricordata per avere rilanciato il Fado, il genere che Amalia Rodrigues porto' alla ribalta mondiale, ma anche per avere conquistato Ennio Morricone, che l'ha voluta per reinterpretare i suoi piu' noti temi musicali. La cantante portoghese Dulce Pontes sara' protagonista di un doppio concerto in Sicilia, nell'ambito del Circuito del Mito: il 24 novembre al teatro Maugeri di Acireale in piazza Garibaldi e il 25 al teatro Politeama di Palermo. La sua ricerca musicale non conosce limiti ne' geografici ne' culturali. Oltre che dalla musica iberica, la Pontes attinge anche da altre fonti di altri paesi del mondo: quello arabo, africano, brasiliano e bulgaro.
Uno degli ultimi album, "Focus", e' il frutto della collaborazione con il musicista premio oscar alla carriera nel 2007 Ennio Morricone.

The last days, la profezia Maya sul web

Arriva una webserie prodotta da Leonardo Giuliano e Caterina Nardi per “ Tam Tam Coop ”THE LAST DAYS" scritta e diretta da Marco Costa.
E’ il 21 Dicembre 2012. Secondo la profezia Maya, l’ultima notte del mondo come lo conosciamo. Marcello, un giovane attore che ha sperperato con la droga una carriera ben avviata, decide di investire gli ultimi soldi che gli restano per organizzare nel suo lussuoso superattico un “End of the world party” per i suoi migliori amici che non vedeva da anni. Tobias, broker cinico e rampante si presenta con Brenda, sua attuale fidanzata, una bellezza colta e sensuale che da ragazzina era stata il grande amore di Marcello. Poco dopo giungono anche Tea, una rock girl irriverente e Alex, un geniale nerd diventato milionario grazie allo sviluppo di applicazioni per cellulari. Alla brigata si unisce all’ultimo anche Eddy, il depressivo vicino di casa di Marcello, che vive ancora nel lutto più assoluto per il suo primo amore brutalmente concluso. Tutto è pronto per il gran finale, un party scellerato e imprevedibile che li porterà verso un colpo di scena scioccante e impensato.

La Turandot del Maggio Fiorentino incanta Firenze

E' con la prova di Turandot, eseguita dall'Orchestra e dal coro del Maggio musicale fiorentino e diretta da Zubin Mehta che si e' aperta ieri pomeriggio al nuovo teatro dell'Opera di Firenze 'Grazie Maestro!', la 'maratona' di classica in onore e ricordo del fondatore della scuola di musica di Fiesole Piero Farulli, scomparso lo scorso settembre all'eta' di 92 anni.
All'evento, cui prendono parte numerosi musicisti e che andra' avanti fino a notte, assistono svariate centinaia di persone, tra le quali la sovrintendente del Maggio Francesca Colombo; tra coloro che si esibiranno nel corso della 'maratona' vi sono grandi nomi quali Salvatore Accardo, Maurizio Pollini, Gabriele Ferro, Pavel Vernikov, Pietro De Maria, Felice Cusano, Nicola Paszkowski. Dopo una prima sessione di concerti e' in programma una tavola rotonda incentrata sulla figura di Farulli, e, stasera riprenderanno le esibizioni, dedicati agli autori piu' cari al fondatore della scuola di Fiesole: da Bach a Schumann a Boccherini. E proprio con un brano di Boccherini e Berio sara' chiusa, a tarda notte, la rassegna: si tratta della Ritirata notturna di Madrid, che sara' eseguita dalla Temporary Orchestra.

TFF, archiviato il caso Loach

Apertura tra commedia ('Quartet', esordio alla regia di Dustin Hoffman) e piccola protesta la  trentesima edizione del Festival del Film di Torino.
Intanto la polemica. Chi si aspettava che il rifiuto di Ken Loach di ritirare il Gran Premio Torino a sostegno dei lavoratori della Rear avrebbe dato vita a una maxi protesta in occasione dell'apertura stasera del Festival di Torino, è rimasto deluso. Infatti, fuori del palazzo del Lingotto solo un piccolo manipolo (circa 20 persone) di manifestanti della Usb hanno protestato con un volantino e gridato al sindaco Piero Fassino: ''Vergogna. Sono le persone che fanno la cultura''. Ma in realta', parlando con i manifestanti, emerge che la protesta e' ridotta numericamente, probabilmente per la paura dei lavoratori di esporsi in prima persona.
Per il resto, mentre il presidente della societa' Rear, Mauro Laus, ha deciso di querelare per diffamazione lo stesso Loach ed ha parlato di ''atti intimidatori verso i lavoratori'', diverse le opinioni sul rifiuto del regista inglese. Dice la madrina Claudia Gerini, strizzata in un abito di chiffon nero con ampia scollatura sulla schiena: ''Loach avrebbe potuto fare una scelta diversa, ma e' anche vero che e' molto grave quello che sta succedendo alla cultura''. Per Luciana Castellina, invece, ''e' una grande stupidaggine''.
Per quanto riguarda 'Quartet', il film e' stato introdotto all'auditorium del Lingotto da una brillante Claudia Gerini che ha presentato i molti presenti in sala, tra cui il sindaco di Torino, Piero Fassino, il ministro della Pubblica Istruzione, Francesco Profumo, Alberto Barbera, Katia Smutniak, Claudio Bisio, Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo e Remo Girone. Tra i presenti anche una delle protagonista di 'Quartet', il soprano Dame Gwiyneth Jones che nel film di Hoffman e' una delle tante pensionate dell'istituto Beecham House, dove cantanti lirici e musicisti ogni anno, in occasione dell'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi tornano sulla scena per raccogliere fondi per mantenere in vita l'istituto. Nel cast star come Maggie Smith, Tom Courtney, Billy Connelly, Pauline Collins e Michael Gambon.
Ma ieri e' stato anche il giorno del primo film italiano dei tre in concorso, ovvero 'Smettere di fumare fumando'. Seconda opera del regista del regista-fumettista Gian Alfonso Pacinotti (in arte Gipi) che racconta in un documentario di 70 minuti la sua iniziazione al dire no al fumo. Di scena, appunto, il resgista de 'L'ultimo terrestre' nei panni di Gianni che, alla soglia dei cinquant'anni (48 per l'esattezza) decide di smettere di fumare. Da qui le mille ossessioni di Gipi scendono in campo una ad una. Intanto c'e' una madre che non vuole che smetta e poi nella testa del protagonista mille strambi pensieri che lo spingono ancora una volta a fumare. Ma lui resiste e, come ha detto, sono otto mesi che non fuma piu'.
Tra gli esordi di ieri anche quello della figlia di David Lynch, Jennifer Lynch, che ha presentato nella sezione 'Ossessioni e possessioni' il suo Chained. Di scena Sara e il figlio Tim di nove anni. I due escono dal cinema e chiamano un taxi per tornare a casa. Al volante c'e' Bob, fisico possente ed occhi inespressivi. I due non arriveranno mai a destinazione: Bob infatti li rapisce e li porta in una casa isolata.

Uto Ughi inaugura l'anno accademico del Briccialdi

Sara' il violino di Uto Ughi ad inaugurare l'anno accademico 2012-2013 dell'Istituto superiore di studi musicali Briccialdi di Terni, che ha gia' programmato diverse iniziative anche per i prossimi mesi. Il maestro sara' infatti protagonista venerdi' prossimo alle 18,30 presso il teatro Secci di una lezione-intervista curata dal suo biografo, Vittorio Bonolis. Gli interlocutori privilegiati saranno i ragazzi dell'Orchestra d'archi dell'istituto, coinvolti in una lezione sulle Stagioni di Vivaldi e chiamati a eseguirne alcune pagine insieme allo stesso Ughi.
''La presenza di Ughi - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa di presentazione delle iniziative il presidente del Briccialdi Vincenzo Bisconti - simboleggia l'apprezzamento che viene riconosciuto alla nostre attivita' e l'alto livello di formazione del nostro istituto, ormai diventato punto di riferimento e supporto anche per altri istituti di formazione musicale di altre province italiane, nonostante le forti difficolta' economiche del comparto''.
Il direttore del Briccialdi Gabriele Catalucci ha sottolineato ''l'ottima stagione di iscrizioni, sia per quanto riguarda i corsi pre-accademici che quelli accademici. In totale - ha aggiunto - abbiamo infatti superato le 350 iscrizioni, un numero in significativa crescita rispetto agli anni passati, contrariamente al trand nazionale negativo''.
Tra le iniziative gia' in programma nel corso dell'anno accademico, il 14 dicembre, nel Duomo si svolgera' il tradizionale Concerto di Natale: l'edizione di quest'anno, la terza, sara' diretta da Angelo Bruzzese e prevede l'esecuzione di musiche di Gerhwin, Saint-Saens, Sibelius, Bruzzese e di tradizionali canti natalizi. Per quanto riguarda l'offerta formativa dell'istituto, questa verra' arricchita con corsi liberi e laboratori, tra i quali quello di musica di tradizione orale umbra che si terra' a partire da gennaio e che sara' tenuto da Lucilla Galeazzi.
''Guardiamo al futuro del nostro istituto con convinto ottimismo per le solide prospettive di quella che puo' essere considerata l'unica vera istituzione universitaria ternana - ha concluso Bisconti - anche se continuiamo ad avere serie preoccupazioni per l'immediato futuro, visto che possiamo contare soltanto sul sostegno economico del Comune di Terni e della Fondazione Carit''.

Jazzy Christmas a Cagliari

I brani della tradizione natalizia incontrano il jazz. Si terra' il 18 dicembre al teatro comunale di Sassari ''Jazzy Christmas'', il concerto di Natale che vede per la prima volta insieme il Quintetto di Paolo Fresu (nella foto) e Daniele Di Bonaventura. La formazione piu' longeva fra quelle guidate dal trombettista di Berchidda e il musicista marchigiano, virtuoso del bandoneon, propongono una scaletta di una quindicina di brani tratti dal repertorio della tradizione natalizia internazionale e rivisitati in chiave jazzistica.
Da Frank Sinatra a Nat King Cole e altro ancora. Ma la sorpresa sono le sei o sette ''Cantones de Nadale'' musicate negli anni Venti del secolo scorso da Agostino Sanna e scritte dal parroco di Berchidda, poeta e letterato, Pietro Casu. ''In aereo oggi mi e' venuta in mente 'Notte de Chelu', una tra le piu' famose'', ha detto Fresu. L'evento e' sostenuto dalla Banca di Sassari, gia' sponsor di ''!50'', il giro della Sardegna in musica per celebrare i cinquant'anni del trombettista.
Esperienza documentata in ''Paolo Fresu, 50 suonati'', diario di viaggio corredato dagli scatti del fotografo Gianfranco Mura e da un dvd che raccoglie suoni e immagini del tour e interviste.
Edita a luglio da Ilisso viene riproposta dalla Banca di Sassari in una versione con il suo logo e quello di ''Conosciamoci Meglio''. ''In un momento di forte crisi - ha sottolineato Paolo Gianni Porcu, direttore generale della Banca di Sassari - siamo felici di essere riusciti a ritagliare i fondi per sostenere la cultura, settore che puo' creare posti di lavoro''.
''Jazzy Christmas'' e' ad ingresso gratuito, prenotazioni al 800931179. Dal 26 novembre al 7 dicembre la prelazione e' riservata ai soli clienti della Banca di Sassari, sono aperte a tutti dal 10 dicembre. Il concerto sara' trasmesso sul web in live streaming grazie alla piattaforma Streamago di Tiscali.

Giovannesi al Tuscia Film Fest

Serata d'eccezione quella di oggi, sabato 24 novembre, al Tuscia film fest Autunno.
Organizzato in collaborazione con il Festival internazionale del Film di Roma, l'appuntamento al Cinema Teatro Genio di Viterbo (alle 21, ingresso libero) vedra' la proiezione del film "Ali' ha gli occhi azzurri" e l'incontro con il regista Claudio Giovannesi (nella foto) e il direttore del festival capitolino Marco Müller. Interpretato da Nader Sarhan e Stefano Rabatti, "Ali' ha gli occhi azzurri", uno dei film italiani in concorso alla kermesse della Capitale, ha ottenuto il premio speciale della giuria e il premio alla migliore opera prima e seconda e sara' proposto al pubblico del Genio in anteprima per Viterbo. Nato a Roma nel 1978, regista e musicista, Claudio Giovannesi si e' diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha lavorato per Radio Rai e Blob. Dal 2002 realizza corti e documentari e nel 2009 ha diretto il suo primo lungometraggio, "La casa sulle nuvole", per il quale ha composto anche la colonna sonora. Marco Müller e' da quest'anno direttore artistico del Festival Internazionale del Film di Roma, dopo aver guidato la Mostra del Cinema di Venezia dal 2004 al 2011. Nato a Roma nel 1953, da anni risiede a Barbarano Romano, in provincia di Viterbo. Lavora per il cinema dagli anni '80, come critico, autore e sceneggiatore di documentari Rai e produttore internazionale, avviando contemporaneamente la sua collaborazione con vari festival italiani ed europei e diventando negli anni '90 direttore artistico del festival di Locarno. La serata del 24 novembre sara' preceduta, a partire dalle 19 (ingresso libero), da Apericinema, il progetto che coinvolge le migliori realta' enogastronomiche della provincia di Viterbo gia' sperimentato con successo nell'edizione estiva. Per l'occasione l'azienda agricola Cassano di Canepina offrira' un aperitivo agli spettatori del Tuscia film fest nel foyer del Cinema Teatro Genio.

Addio a J.R. Ewing

E' morto all'eta' di 81 anni Larry Hagman, l'attore noto in tutto il mondo per la sua interpretazione di J.R Ewing, lo spietato petroliere della serie tv "Dallas". La famiglia ha reso noto che si e' sepento "serenamente" in un ospedale di Dallas in seguito alle complicazioni del tumore alla gola con cui combatteva da tempo.
Negli anni '90 aveva gia' avuto un cancro al fegato e una cirrosi epatica dovuta al forte consumo di alcol.
Figlio di una nota attrice di teatro e cinema, Mary Martin, Hagman era arrivato al successo nel 1965 nei panni del maggiore Anthony Nelson nella sitcom "Strega per amore". Ma fu "Dallas" a dargli una grandissima popolarita': la serie tv lanciata nel 1978 dalla Cbs divenne ben presto un "cult" per milioni di spettatori con 357 fino al 1991, tradotta in 67 lingue e trasmessa in 90 Paesi. In Italia negli anni '80 segno' la prima vera sfida delle tv commerciali alla Rai.
J.R., con il suo cappellone da cowboy e gli stivali, era il cattivo che il pubblico amava odiare nella storia della ricchissima famiglia texana. "Non riesco a ricordarmi con quante persone sono andato a letto, ho accoltellato alle spalle o ho spinto al suicidio", aveva raccontato Hagman del suo personaggio che all'inizio doveva essere secondario ma che lui aveva imposto come centrale rendendolo sempre piu' malvagio e crudele. Hogman aveva interpretato un invecchiato J.R nel sequel della serie che ha avuto successo negli Usa ma non in Italia, dove Canale lo ha ritirato dopo la seconda puntata.

venerdì 23 novembre 2012

TFF, grande attesa per 'Quartet'

Sara' 'Quartet' di Dustin Hoffman il film atteso per stasera all'Auditorium del Lingotto, per la 30/a edizione del Torino Film Festival. Gia' passato a Toronto e San Sebastian e nelle sale italiane dal 25 gennaio distribuito da Bim, il film vede un'icona come Hoffman esordire alla regia a ben 75 anni. E lo fa con una commedia che si annuncia piena di umorismo e perfidia, come puo' capitare a vecchie star della lirica che si ritrovano ad avere un'altra occasione: tornare a calcare il palcoscenico e far vedere, una volta per tutte, chi e' la piu brava.
Sceneggiato da Ronald Harwood (Il servo di scena, Il pianista, Lo scafandro e la farfalla) dalla sua commedia omonima, Quartet ha un cast composto da prime donne del cinema britannico come Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connelly, Pauline Collins e Michael Gambon. A Torino ci sara' in conferenza stampa solo Dame Gwyneth Jones, soprano inglese dal repertorio wagneriano, che interpreta nel film Anne Langley. Tutto su svolge a Beecham House, casa di riposo per cantanti lirici e musicisti, dove ogni anno, in occasione dell'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, gli artisti tornano sulla scena per raccogliere fondi per mantenere in vita l'istituto. L'agitazione tra i vecchietti e' tanta. E in piu' ci si mette anche l'arrivo di una nuova pensionante: la diva della lirica Jean Horton, che ritrova Reggie, Wilf e Cissy, gli altri componenti di un quartetto leggendario. Reggie e' il suo ex marito e il quartetto si sciolse quando divorziarono. Dustin Hoffman, in realta', da ragazzo ha avuto ambizioni
musicali e ha iniziato a suonare il piano dall'eta' di cinque anni volendo diventare un pianista jazz. ''Ho iniziato a studiare recitazione a New York gia' dal 1958 - ha detto in un'intervista l'attore - e in quell'occasione ho incontrato un tipo il cui nome era Robert Duvall. Uno dei suoi fratelli era un cantante lirico e cosi' fui iniziato all'opera lirica''. E ancora Hoffman sulla sua prima volta all'Opera: ''Mi ricordo che ci andai non sapendo nulla di cosa fosse. Era di scena la Carmen con Jessye Norman e mi ricordo che avevo un buon posto. Ero seduto e guardavo il palcoscenico e non so come mai mi misi a piangere dopo circa un minuto. Io non so cos'era accaduto in me prima e non so neppure cosa la cantante stesse cantando, ma c'era qualcosa in me che mi faceva pensare a una realta' superumana''. (nella foto Christofer Walken, uno dei protagonisti di Quartet).

TFF, Chained di Jennifer Lynch apre oggi il festival

Violento efferato e disturbante. È 'Chained' il film incubo della figlia d'arte Jennifer Lynch, che nel 1983 aveva fatto parlare di se' con 'Boxing Helena' e che oggi aprirà il Torino Film Festival.
I veri cinefili si precipiteranno li' oggi pomeriggio. Anche perché è attesa la regista in carne e ossa. L'apertura ufficiale, quella con il red carpet, per intenderci, sarà invece alle 19,30 all'Auditoriun del Lingotto. Madrina della serata sarà Claudia Gerini. Una serata, che dopo le polemiche scatenate dal rifiuto di Ken Loach, si annuncia pepata.
Già l'anno scorso studenti e precari della cultura avevano manifestato in buon ordine davanti al Teatro Regio per l'inaugurazione, spiegando la loro causa ad attrici attese su red carpet, personaggi del calibro di Charlotte Rampling, Valeria Golino e Penelope Cruz. Quindi questa sera, soprattutto dopo il
caso Loach, si prevede almeno un copione identico, se non più "caldo". Se poi ci aggiungiamo che tra gli ospiti della serata potrebbe esserci il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, e' gioco forza immaginare che potrebbero esserci contestazioni studentesche.
Il debutto alla regia di Dustin Hoffman, il film 'Quartet', sarà l'anteprima della serata, a cui seguirà un party per festeggiare i 30 anni di festival. Pare sia già pronta la torta alla panna, preparata dai pasticceri dell'Ascom di Torino.

Tutto esaurito per Cecilia Bartoli

Ha registrato il tutto esaurito il concerto inaugurale della stagione della Filarmonica della Scala del 3 dicembre, con cui il mezzosoprano Cecilia Bartoli (nella foto) torna a calcare il palco del teatro milanese dopo vent'anni di assenza. In questo modo l'ensemble fondato da Claudio Abbado con i musicisti della Scala nel 1982 chiude i festeggiamenti per i suoi primi trent'anni di vita. Il programma del concerto, diretto da Daniel Barenboim, include brani di Mozart, Haendel e Rossini.

Il 'Risotto' torna in Italia

Dopo il debutto romano nel 1978 e aver girato il mondo intero per oltre trenta anni, sino al successo recente delle 30 recite a Parigi un anno fa e a Clais il mese scorso, lo spettacolo 'Risotto' di Amedeo Fago e Fabrizio Beggiato torna in Italia sabato e domenica al Teatro Funaro di Pistoia, nuovo spazio polivalente cui e' andato il Premio dei Critici Teatrali 2012. 'Risotto' racconta la storia di un'amicizia lunga cinquanta anni, nata sui banchi del liceo tasso nel 1955, il tutto nel tempo di cottura di un risotto d’eccezione: Amedeo Fago e Fabrizio Beggiato, condividendo con gli spettatori la cronaca del loro quotidiano, ripercorrono con ironia, altrenando qualche malinconia con una vena comica, la loro storia e quella di di una societa' italiana che e' andata trasformandosi profondamente e che ci riguarda da vicino. Naturalemnte sono gli anni della giovinezza, della contestazione, a avere piu' spazio in questo excursus che, attraverso le vite private dei due protagonisti, finisce per parlarci della realta' del nostro paese.
Mentre Amedeo Fago, cineasta e scenografo di film di Marco Bellocchio, Elio Petri, Lina Wertmueller, dialoga, commenta e ricorda con Fabrizio Beggiato, oggi docente di Filologia romanza all'universita' di Tor Vergata, questi prepara un grande risotto del quale, nell'ultima parte dello spettacolo descrive ed esalta l'arte e la filosofia e, infine, condivide con gli spettatori. fago ricorda cosi' la nascita di 'Risottto': ''il 24 settembre 1978 ho iniziato la mia attività di autore teatrale. Dieci anni prima, per l'esattezza nel maggio 1968, avevo lasciato crescere la mia barba. Una barba folta e fluente che, insieme ai capelli lunghi, mi dava quell'aspetto sessantottino che immediatamente veniva associato all'idea di contestatore, di ribelle, di provocatore. Negli anni successivi al Sessantotto, come molti della mia generazione, vissi momenti di crisi profonda, e cominciai a cercare le ragioni di quel malessere che in molti prendeva la strada della follia, 'la follia della rassegnazione e della non rassegnazione'''.
Questo spettacolo, nato nel contesto dello sperimentalismo romano degli anni '70 e ormai considerato un classico del teatro d'avanguardia e impegnato, il cui trentennale fu festeggiato nel 2009 alla Triennale di Milano, continua a essere richiesto (torna in Francia tra poco e poi dovrebbe riarrivare a Roma nel 2013) probabilemnte perche' si basa su due temi, il cibo e l'amicizia, che sono coinvolgenti e universali, unendoli a una bella, ironica, seria, capacita' di ritrattare, di riflettere, di rievocare criticamente e con ironia capitoli della propria storia personale (amori, separazioni, lavoro, analisi) e
pubblica.

Riccardo Muti al Teatro dell'Opera per il sociale

Il Teatro dell'Opera di Roma per il sociale: la prova generale del Simon Boccanegra di Verdi, diretta da Riccardo Muti, in programma domenica alle 17:00, sara' infatti dedicata, per iniziativa del maestro, agli studenti delle medie superiori e alle categorie fragili: 1.350 spettatori di diversa provenienza affolleranno il Teatro Costanzi e renderanno la serata di domenica un fatto straordinario, unico, di grande impegno sociale. Infatti il tutto esaurito sara' determinato dalla partecipazione di 650 studenti delle scuole medie, 100 detenuti, 100 famiglie numerose con ragazzi che oltre i 14 anni, 300 anziani e 200 persone provenienti da Associazioni di volontariato: tutti invitati dal sindaco Gianni Alemanno e dal sovrintendente Catello De Martino. Una serata a teatro per ascoltare una delle piu' famose e belle opere di Verdi, e per molti sara' certamente il primo approccio al mondo dell'opera. Oltre al display con il testo, che accompagnera' anche tutte le repliche, il Teatro provvedera' a distribuire un programma con la trama dettagliata del Simon Boccanegra cosi' da permettere a tutti gli spettatori di eguire piu' facilmente lo sviluppo della trama. La prima del capolavoro verdiano e' prevista per martedi' 27 novembre.

Perugia recupera Lillo e Greg il 21 gennaio

Nuovi media e inedite strade per la creativita' e la comunicazione ma, forse oggi piu' che mai, ''viva la radio, la radio e' viva''. Immaginario 3.0, che si svolge a Perugia fino a domenica, e' totalmente votato a prefigurare il ''diluvio universale'' (e' questo il tema del festival) che travolgera' strumenti, pratiche, abitudini consolidate e aprira' le porte al futuro, ma strada facendo (ri)scopre l'attualita' sempreverde del piu' antico mezzo di comunicazione di massa di idee e notizie che sia stato inventato.
E' stato annullato l'appuntamento ''radiofonico'' conclusivo che domenica, a chiusura di festival, avrebbe dovuto ospitare proprio Lillo e Greg e l'intelligentemente strampalato microcosmo di 610. Lo show sara' recuperato il 21 gennaio prossimo.
Domani alla radio il festival dedica due momenti importanti. Il primo (ore 21,30, teatro del Pavone) e' una serata Chiambretti che, oltre al funambolico Piero, ospita Angelo Gugliemi, indimenticato direttore di Rai Tre, ed Enrico Grezzi. Si parlera' di radio, perche' Chiambretti si e' riciclato conduttore radiofonico con il programma che Radio Due manda in onda quotidianamente alle 10, ma anche, evidentemente, di televisione, come lascia immaginare la presenza di due esperti di lungo corso come Guglielmi e Ghezzi. Sono previsti video del primo Chiambretti e perfino uno di Carmelo Bene. Ancora radio con un esperimento innovativo come Twitandshout, trasmissione di Radio Due inventata da Alex Braga, quello di 610, che insinua, storpiando un vecchio hit dei Beatles, una interattivita' tra il mondo dell' etere e quello della rete, dai microfoni degli studi ai ''cinguettii'' del pubblico. A partire dalle 22,30, nel 100DieciCafe' ci saranno lo stesso Braga, il dj Coccoluto, il rapper Frankie Hi-NRG ed altri ospiti, con inevitabile seguito di dj set. Quello di Perugia si annuncia come un format inedito fatto di radio, reading, satira, intrattenimento, musica e tweet dal vivo.

Maurizio Battista record d'incassi al Teatro Olimpico

Lo spettacolo record d'incassi, l'anno scorso al teatro Olimpico di Roma, 'Cari amici miei come giochi, giochi male' del romano Maurizio Battista, sara' proposto domani su Rai5 alle 21.15.
Nel suo one man show Battista offre una panoramica ironico-realistica del nostro Bel Paese mettendo in luce i pregi e i difetti della nazione e della citta' in cui ha sempre vissuto, con un racconto che parte dal dominio imperiale, passando per le invasioni dei barbari, per arrivare ai problemi di oggi.

Gossip, Belen a Milano 'single' con poco pancione

Belen sposa un look comodo per una passeggiata per le vie del centro di Milano senza il suo Stefano. Niente tacchi e scollature vertiginose, ma leggings, maglietta e felpa: pochi indumenti per mettere in mostra la sua femminilità. La pancia quasi non si vede, colpa di una magliettina larga, ma il suo lato B è ben evidenziato... e intanto può ancora permettersi di girare senza reggiseno.
Belen Rodriguez, oramai al quarto mese di gravidanza ha parlato del suo futuro con Piero Chiambretti a Radio2 Rai e, dopo aver fatto sapere che ha messo su qualche chilo ma che la farfalla non è ancora diventata un "fenicottero" ha risposto alle domande incalzanti del presentatore sul suo matrimonio.
"Matrimonio? Mai dire mai, anche se per fare un boom di ascolti il luogo più adatto per celebrare l'evento sarebbe lo studio di Maria De Filippi" dichiara la guapa argentina che prosegue "non lo so, sono un po' confusa, a volte mi piacerebbe sposarmi perché mio figlio da grande lo sappia e anche per la festa, per il sogno. In altri momenti penso che il matrimonio sia un contratto, che incasini un po' le cose. È bello rimanere sempre la fidanzata di... potrei sposarmi domani come no, non so".

Anton Cechov protagonista alla Casa dei teatri

'Anton Cechov in scena'. E' questo il nome della mostra dedicata al grande drammaturgo russo in programma alla Casa dei teatri di Villa Doria Pamphilj-Villino Corsini da domenica al 27 gennaio. A raccontare i momenti salienti delle opere di Cechov saranno fotografie, documenti, bozzetti di scenografie e di costumi, ritratti di attori dalle prime rappresentazioni teatrali fino ai giorni nostri.
L'esposizione, che sara' inaugurata domani alle 11.30, e' organizzata dalla Fondazione internazionale Accademia Arco e dal Museo Bakhrushin di Mosca con il patrocinio dell'Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica italiana ed e' promossa dall'assessorato alle Politiche culturali e Centro storico di Roma Capitale, da Biblioteche di Roma e da Teatro di Roma, in collaborazione con Zetema Progetto Cultura. I materiali del Museo statale del teatro A.A. Bakhrushin di Mosca delineano la storia viva e intensa degli allestimenti cechoviani nei teatri russi, dalle piu' rinomate istituzioni teatrali ai teatri di provincia, dalla fine del XIX secolo a tutto il XX secolo, nell'intento di far conoscere al pubblico italiano quel fenomeno della vita teatrale russa che ha preso appunto il nome di "teatro di Cechov". In particolare, viene raccontata la storia scenica di cinque opere del drammaturgo russo: Ivanov (1888), Il gabbiano (1896), Zio Vanja (1899), Tre sorelle (1901) e Il giardino dei ciliegi (1904). "Cechov in scena" offre inoltre una selezione di materiali degli spettacoli che, a partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, sono stati ispirati alle novelle dello scrittore. Nelle stanze della Casa dei teatri, il visitatore incontra suggestioni estetiche e sonore, che rimandano alla poetica, ai temi esistenziali, alle atmosfere del teatro di Anton Cechov. Tra le foglie secche rimangono sacchi di ciliege e marmellate de Il giardino dei ciliegi, nella stanza dedicata a Ivanov un tavolino da te' e' stato preparato per un ospite mai giunto. Tutto sembra invece pronto per il viaggio nella stanza delle Tre sorelle: le valigie e le cappelliere lasciano immaginare una partenza programmata, ma mai avvenuta. Il
manoscritto di Trigorin, il vile letterato di cui si innamora perdutamente Nina Zarechnaya, il cui vestito e' appeso all'attaccapanni, e un mazzo di fiori di campo secchi su una sedia rievocano Il Gabbiano e Zio Vanja. Infine una foresta di betulle evoca le tracce di un passaggio, i segni dell'autore e i ricordi dello scrittore. Fenomeno unico nella vita teatrale russa, la rappresentazione delle opere di Cechov, uno degli scrittori piu' amati del suo paese, ha coinvolto, dal debutto ai giorni nostri, generazioni di registi, scenografi, attori, musicisti con decine e decine di allestimenti nei piccoli teatri di provincia e nei grandi teatri d'arte. La memoria di questa appassionante storia viene proposta nella mostra ai visitatori della Casa dei teatri. Il Museo centrale statale del teatro di A.A. Bakhrushin e' il maggiore al mondo sulla storia del teatro russo. La sua collezione vanta circa 1,5 milioni di pezzi. Dieci anni fa, il regista ed esperto di Cechov, Viktor Gulchenko, direttore artistico del "Cechov institute" presso il Museo Bakhrushin, ha creato 'Il laboratorio internazionale su Cechov'. Il compito principale di tale laboratorio teatrale e' di rappresentare la prosa del grande drammaturgo attraverso la proposta di corsi di perfezionamento, esaminando gli aspetti piu' diversi, a volte inaspettati, del lavoro di Cechov. La mostra sara' aperta dalle 10 alle 17, dal martedi' alla domenica, e sara' chiusa nei giorni: 8-25-26 dicembre 2012; 1 e 6 gennaio 2013. Ingresso libero. Sempre domenica alle 14.30 presso le scuderie della Casa dei teatri andra' in scena "Cechov e Rachmaninoff" della compagnia russa 'Il laboratorio
internazionale' su Cechov per la regia di Viktor Gulchenko tratto dal racconto di Anton Cechov "Sosta durante il viaggio". Lo spettacolo ha la durata di circa 50 minuti e viene rappresentato in lingua originale. Agli spettatori italiani sara' fornita la versione italiana del racconto da cui e' tratto. Alle 16 e' in programma "Cechov.Uccelli" della compagnia russa La casa di Schepkin per la regia di Anatoly Leduchovski. Lo spettacolo ha la durata di circa 55 minuti ed e' principalmente musicale.
Infine, domenica 2 dicembre alle 11 e alle 15 sara' la volta di 'Il jazz teatrale di Brunello/Merlin: "La signora col cagnolino" di Anton Cechov. Andrea Brunello (attore, regista e drammaturgo) ed Enrico Merlin (chitarre, computer, composizione, arrangiamenti) da anni vanno in scena con un gioco teatrale dove la parola viene valorizzata in quanto concetto che diventa suono, quindi emozione, e il suono e la musica contemporaneamente diventano movimento e incontrano la voce in modi sempre nuovi e diversi.

Il Teatro Petruzzelli diventa "Pacifico"

Giovedi' prossimo il cantautore Pacifico si esibira' al Teatro Petruzzelli di Bari, ospite dell'appuntamento inaugurale del Medimex-Fiera delle Musiche del Mediterraneo, che si svolgera' dal 30 novembre al 2 dicembre alla Fiera del Levante. La serata, dal titolo 'Meraviglioso Modugno', sara' uno spettacolo evento originale, in cui i piu' grandi successi dello storico cantautore saranno interpretati da alcuni dei protagonisti della scena musicale italiana. Insieme a Pacifico si alterneranno sul palco anche Negramaro, Noemi, Brunori Sas, Dente, Ginevra Di Marco, Alessandro Mannarino, Raiz & Radicanto, Erica Mou e Mama Marjas.
Pacifico e' reduce dal successo del suo album 'Una voce non basta', pubblicato da Sugar e in vendita nei negozi tradizionali, su iTunes e nei principali digital store, composto da 14 brani/duetti inediti con artisti del panorama italiano ed internazionale. Un disco corale, nel quale Pacifico e' riuscito a coinvolgere 25 tra cantanti e musicisti, realizzando il primo disco di un artista italiano interamente composto da duetti inediti.

Asso sfida la Marvel in anteprima a Lucca

In anteprima a Lucca Comics & Games arriva ASSO, il nuovo libro a fumetti scritto e disegnato da Roberto Recchioni, sceneggiatore di punta della Sergio Bonelli Editore. Protagonista del volume, Asso, fumettista di talento, trasgressivo e irriverente che si racconta con storie di vita reale e non, dall'amore al precariato, dall'amicizia al rapporto padre-figlio. E lo fa attraverso i suoi principali universi di riferimento: cinema, letteratura, musica, pornografia.
ASSO si pone come anti-graphic novel, discutendo delle capacità espressive del fumetto e delle influenze di altri media e generi popolari. Ma chi è Asso? Un fumettista, un'autoproclamatasi rockstar, un sessuomane, un malato, un samurai, un figlio, un fidanzato, un cowboy, un idiota, un duro, uno fasullo, uno sincero, che racconta le sue avventure alternando elementi autobiografici a storie del personaggio.
Il volume è impreziosito dai contributi di alcuni dei più interessanti e affermati autori di fumetti italiani, che hanno firmato storie e omaggi dedicati ad Asso: Luca Bertelè, Massimo Carnevale, Werther Dell'Edera, Leomacs, LRNZ, Elisabetta Melaranci, Federico Rossi Edrighi, Stefano Simeone, Wanter Venturi.
Pubblicato dalle Edizioni NPE (collana Nuvole in tempesta), ASSO sarà presentato in anteprima a Lucca Comics & Games e sarà disponibile nei canali di vendita da novembre.

Il Quirinale si sposta a Torino per Claudio Bisio

Alla Citroniera della Reggia di Venaria Reale, e' stato presentato a Torino il nuovo progetto cinematografico di Indigo Film, 'Benvenuto presidente!'. Il film, attualmente alla seconda settimana di lavorazione, e' una commedia dalle atmosfere fiabesche diretta da Riccardo Milani ('La guerra degli Anto'', 'Piano, Solo' e 'Tutti pazzi per amore') e interpretata nei ruoli principali da Claudio Bisio (nella foto con il Presidente Napolitano) e Kasia Smutniak: Bisio e' un inededito Presidente della Repubblica e per l'occasione il Quirinale e' stato 'sostituito' da location torinesi. "Film Commission e FIP - ha spiegato Nicola Giuliano di Indigo Film - ci hanno convinti a tornare nuovamente a girare a Torino e in  Piemonte e l'abbiamo fatto con grande piacere; la prima volta che  venni qui era il 1999 e gia' allora si capiva che si stavano gettando le basi di qualcosa di importante, dedicando al cinema un'attenzione che altrove non c'era e che non c'e' ancora".
Il corteggiamento tra FCTP e Indigo e' iniziato questa estate a  Venezia, durante le colazioni informali che l'ente piemontese offriva ai professionisti del settore per promuovere la propria regione e le proprie infrastrutture, come hanno raccontato Davide Bracco, direttore di FCTP e Michele Coppola, Assessore alla Cultura della regione.  ''Siamo felici che ci siano piu' persone che scelgano di tornare a Torino, rispetto a quelle che scelgono di non venire'', commenta con  una punta di ironia l'assessore, in chiaro riferimento al forfait dato da Ken Loach al TFF.
In 'Benvenuto presidente!' "Peppino e' un quasi disoccupato con l'hobby per la pesca, che di  punto in bianco si ritrova a essere eletto presidente degli italiani.  Si butta in questo compito con grande impegno -spiega Claudio Bisio-  ma e' evidentemente inadeguato al ruolo e questo lo porta a
scontrarsi, almeno inizialmente, con la rigida Janis, interpretata  dalla Smutniak, vice segretario della Repubblica". Una commedia dunque che, partendo da un elemento di fantasia  -verosimile solo in quanto ipotizzabile dalle leggi del nostro Stato-  offre un punto di vista diverso sul mondo della politica, senza pero'  volerne cavalcare l'attuale senso di sfiducia e disprezzo. La pellicola, che costera' 4 milioni e mezzo e uscira' nelle  sale nella primavera del 2013, sara' girata per 5 settimane
prevalentemente a Torino e a Sauze di Cesana. La citta' della Mole  indossera', per questa occasione, gli abiti di quella del Colosseo,  per ovviare al divieto di riprese all'interno del Quirinale, come ha
raccontato Steve Della Casa, presidente di FCTP: "E' da 'Aquila nera'  del 1946 che nessuna produzione cinematografica puo' effettuare  riprese nel Quirinale, ma per fortuna la Sovrintendenza ai Beni  Culturali ci ha permesso di utilizzare Palazzo Carignano, primo  parlamento italiano, e altri edifici storici della citta' e dei  dintorni, Palazzo Reale, Archivio di Stato, Reggia di Venaria".

Torna Eccezzziunale veramente dopo 30 anni

A distanza di 30 anni dall'uscita nelle sale nel 1982, torna sul grande schermo solo per un giorno, il 19 dicembre, Eccezzziunale... Veramente in versione digitalizzata in alta definizione cinematografica. Il film di Carlo Vanzina e' un vero cult per gli amanti del cinema italiano degli anni '80 e per i tantissimi ammiratori di Diego Abatantuono e della sua esplosiva comicita' che lo ha consacrato come uno degli attori piu' amati dal grande pubblico.
Girato a partire dalla sceneggiatura esilarante firmata dai Vanzina e dallo stessoDiego, il film racconta una passionetutta italiana, quella per il campionato di calcio, e riunisce un cast eccezionale che spazia da Stefania Sandrelli a Massimo Boldi, da TeoTeocoli a Guido Nicheli. In occasione dell'uscita nel 1982, l'attore fu ospite a Sanremo dove presento' in anteprima la colonna sonora col suo incipit indimenticabile "so' uno strano animale/so' un tip'eccezzziunale", che riecheggia ancor oggi nelle orecchie di tutti i suoi fan. Ma soprattutto a Sanremo Diego mostro' agli italiani il memorabile "triplo" protagonista di cui veste i panni all'interno del film. La genialita' di Eccezzziunaleà Veramente, infatti, sta proprio nell'aver sancito il successo del personaggio del "terruncello: un protagonista che ha fatto epoca senza passare mai di moda tanto che lo troviamo ancor oggi, pur riveduto e corretto, nelle strepitose e amatissime invenzioni di Checco Zalone o della coppia Bisio-Siani, sempre record di incassi al botteghino.

Terranova torna alla lirica oggi a Jesi

Dopo essere stato Enrico Caruso in una fiction Tv, il tenore Gianluca Terranova torna alla lirica: sara' lord Edgardo nella Lucia di Lammermoor in scena al Teatro Pergolesi di Jesi oggi venerdi' 23 novembre e domenica 25 novembre con la ricostruzione delle scene 'oniriche' di Josef Svoboda, la regia di Henning Brockhaus, la direzione di Matteo Beltrami.
Nel cast dell'opera la ventitreenne georgiana Sofia Mchedlishvili (Lucia) e il baritono coreano Julian Kim (Lord Enrico Asthon). L'allestimento e' una coproduzione tra otto teatri italiani: Fondazione Pergolesi Spontini, Teatri del Circuito Lirico Lombardo (Cremona, Como, Brescia e Pavia), Teatro Coccia di Novara, Teatro dell'Aquila di Fermo e Teatro Alighieri di Ravenna. Dal punto di vista musicale, il capolavoro di Donizetti verra' proposto con una novita': nella scena della pazzia di Lucia, al terzo atto, non sar… il flauto a dialogare con il soprano ma l'arpa. La cadenza, generalmente affidata ad un flauto o alla glassarmonica, e' stata riscritta per arpa dal direttore d'orchestra Matteo Beltrami.

Haas oggi a Trieste

Frederick Haas fa tappa oggi, venerdi' 23 novembre, alla Sala Bartoli del Teatro Rossetti (ore 21) a Trieste e  proporra' al clavicembalo le impegnative e rare 'Variazioni Goldberg' di Johann Sebastian Bach.
In tournee mondiale da aprile 2012, Haas ha gia' toccato molti Paesi con questa monumentale opera che ha conosciuto da apprendista musicista in tenera eta', e che l'ha sempre affascinato. Dopo il diploma al Conservatorio Sweelinck di Amsterdam, al Conservatorio Royal di Bruxelles e dopo la laurea di Musicologia alla Sorbonne, Haas non ha infatti mai smesso di indagare questa partitura, rivedendone l'esecuzione, scoprendo qualcosa di nuovo ogni volta, qualche sottile dettaglio in precedenza non colto. Haas offre oggi la sua competenza tecnica, la sua sensibilita' poetica, tutte le emozioni provate di fronte a questa bellezza, da affermato e competente musicista.
L'evento e' organizzato da Wunderkammer in collaborazione con Sienafestival.

giovedì 22 novembre 2012

Hollywood party al Torino Film festival

La scommessa della trasmissione Hollywood Party di raccontare il cinema alla radio si rinnova nelle giornate della 30ma edizione del Torino Film Festival. Per seguire gli eventi della manifestazione, il programma di Radio3 si trasferisce a Torino negli studi Rai di Via Verdi. Dal 23 al 30 novembre ogni giorno, in diretta dalle 19, Hollywood Party tessera' il racconto di tutto quello che accadra' durante il Festival. Ai microfoni dei conduttori Alberto Crespi e Dario Zonta si succederanno gli interventi di attori, registi, critici e di tutti i protagonisti delle giornate torinesi. Le cronache quotidiane di Hollywood Party si soffermeranno anche sull'omaggio appassionato che il Torino Film Festival rendera' ai grandi registi che hanno fatto la storia del cinema.

"Itaker" rifiutato dai festival italiani andrà a Berlino

Applausi a "Itaker, vietato agli italiani", opera seconda di Toni Trupia, giovane regista diplomato al centro sperimentale di Cinematografia di Roma. ''Peccato che questo film i festival italiani non l'hanno
voluto, andra' a Berlino in un evento per ricordare i 60 anni dell'emigrazione italiana'', dice Michele Placido che e' nel cast del film da lui stesso prodotto con la moglie Federica Vincenti con la Goldenart (oltre al romeno Bobby Paunescu di Mandragora). ''Ci hanno detto che e' troppo 'classico'', dice ancora Placido. ''Peccato, mi sarebbe piaciuto essere in compagnia di Giovannesi e Amato, dure colleghi che stimo'', aggiunge Trupia.
Nel film, in sala in una decina di copie dal 29 novembre distribuito dal Luce Cinecitta, Francesco Scianna, sulle orme di Nino Manfredi di Pane e cioccolata, e' un 'magliaro', un immigrato napoletano nella Germania di inizio anni '60 cui va stretto il paese d'origine ma anche la fatica della fabbrica tedesca e quindi vende stoffe di dubbia provenienza in giro per la citta'. Con lui Pietro (il bimbo Tiziano Talarico), un ragazzino trentino alla ricerca del padre emigrato e che si scoprira' ha messo su li' una doppia famiglia con una signora tedesca. Pietro tocchera' corde che Scianna-Benito non pensava
di avere, mentre cresce l'amore per Doina, emigrata dell'est (la bravissima Monica Birladeanu), barista per gli immigrati, 'donna' del piccolo boss Placido. La ricostruzione di baracche, fabbriche, ambiente sottoproletario degli italiani in Germania in quegli anni, cui erano vietati anche i locali e che venivano chiamati con il dispregiativo Itaker, e', seppure 'classica', assolutamente degna. Toni Trupia, che ha tratto ispirazione dal toccante libro di lettere di Roberto Sala, Giovanna Massariello Merzagora Radio Colonia (Utet), racconta di aver pescato nella sua storia: ''sono siciliano, parte della mia famiglia e' andata in Belgio e ho ricordi vivissimi da ragazzo. Avevano raggiunto un certo benessere ma vivevano in un grande isolamento. La svolta per me, nella storia scritta con Placido e Leonardo Marini, e' venuta quando a queste vicende si e' pensato di unire la storia universale della ricerca della paternita', un tema che con l'emigrazione ha molto a che fare in termini di ossessione per le radici, identita'''. Itaker va a raccontare una storia poco frequentata come quella della seconda emigrazione negli anni del boom, ''un rimosso storico - proseguono Placido e Trupia - rispetto alla prima, mitizzata del dopoguerra. Negli anni '60 si partiva magari anche per adeguare il proprio status a quello italiano, pensando di stare via 6 mesi per comprare il frigorifero e invece si restava 4-5 anni''. Mettere insieme la produzione di Itaker e la distribuzione non e' stato facile, lo spazio per questi film in sala e' ridotto al minimo, come sottolineato da Roberto Cicutto di Luce Cinecitta', con gli esercenti che chiedono un minimo garantito. Girato anche in Trentino (con l'apporto della locale filmcommission), prodotto in
collaborazione con Rai Cinema, Itaker, sara' presto in tournee': ''ho pensato che porteremo il film nelle citta', con noi presenti, un modo per sostenere quest'opera''.

Torna Queering Roma, oltre il pregiudizio

Sara' la Casa del cinema a fare da fondale alla terza edizione di Queering Roma, la festa del cinema lesbico, gay, bisex, trans, queer della Capitale organizzata dall'associazione Armilla, grazie al sostegno della Provincia di Roma e in collaborazione con il Torino Glbt Film Festival 'da Sodoma a Hollywood'. Un week end d'autunno si tinge con i colori dell'arcobaleno lgbtq: dopo il successo dei precedenti appuntamenti, l'edizione 2012 della manifestazione si svolge da domani a domenica e propone al pubblico romano una selezione di lungometraggi, corti e documentari ancora mai proiettati nei cinema della Citta' eterna, presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Main sponsor della manifestazione e' Lancia che, dopo la Mostra di Venezia e il Festival del cinema di Roma, conferma l'impegno e l'attenzione verso una cinematografia di qualita', connotandosi come partner d'eccellenza delle principali vetrine dedicate al grande schermo. Con Queering Roma anche la Capitale rinnova l'impegno a mantenere viva l'attenzione verso una cinematografia che, lungi da essere appannaggio di una nicchia, ha raggiunto grande importanza e dignita' a livello internazionale sia in termini di critica che di apprezzamento da parte del pubblico.  La terza edizione della Festa e' ancora piu' ricca e internazionale delle precedenti. Sono tre i giorni di proiezione e di visioni 'oltre il pregiudizio', con una ventina di pellicole presentate al pubblico, provenienti da tutto il mondo e mai viste finora a Roma. Per un fine settimana il cinema Lgbtq e' protagonista assoluto, anche in orari inconsueti, come per il matinee della domenica, che prevede un pranzo a Villa Borghese insaporito di pellicole e arcobaleni.
Dal punto di vista tematico, Queering Roma rappresenta uno spaccato della cultura Lgbtq di oggi, con uno sguardo a problematiche e contraddizioni, sentimenti e passioni che le condizioni e le storie di vita di omosessuali e trans portano con se'. I film in programma riescono a smascherare degli stereotipi dominanti e i pregiudizi ancora largamente diffusi, non solo mettendo in luce ipocrisie e forme di discriminazione, ma anche mostrando i difficili percorsi intrapresi da gay, lesbiche e persone transessuali per l'affermazione dei propri diritti.
Particolare attenzione, nel cartellone del festival, viene dedicata al recupero della memoria storica della comunita' Lgbtq, con titoli come 'Fuori!', documentario incentrato sul racconto della fondazione della prima associazione gay italiana. In occasione del ventennale della morte di Ottavio Mai (1946-1992), regista, poeta e militante, Queering Roma dedica un piccolo tributo alla sua figura di innovatore del movimento omosex italiano e, piu' in generale, del tessuto culturale di un'Italia gravata dal pregiudizio contro la diversita'.  Non solo cinema, per la prima volta Queering Roma supera i confini dello specifico cinematografico per abbracciare altre discipline e forme di espressione. L'edizione 2012 della manifestazione da' infatti spazio all'arte contemporanea, a una mostra documentaria e alla letteratura: un punto di partenza per ulteriori approfondimenti e attraversamenti multidisciplinari futuri all'interno del festival, che promette per l'anno prossimo il lancio di una sezione letteraria piu' articolata e strutturata. Due, inoltre, le mostre ospitate negli spazi espositivi della Casa del cinema, visitabili da domani al 10 dicembre: la collettiva "Gender utopia", a cura di Francesco Paolo Del Re e la mostra documentaria "L'occhio, l'orecchio e la bocca", a cura di Francesco Pettarin.

''Venezia 2019'', il Salone Europeo della Cultura

Prendera' il via domani ''Venezia 2019'', il Salone Europeo della Cultura' che trasformera' l'area dei Magazzini Ligabue a Venezia in un cantiere di innovazione. Fino a domenica la manifestazione proporra' oltre 50 eventi per un totale di 150 relatori, all'insegna del binomio cultura-economia e dello scambio/confronto con Berlino. All'inaugurazione (ore 10 nel padiglione Le Venezie (sala Giorgio Lago), interverranno il sindaco Giorgio Orsoni e il ministro plenipotenziario di Germania in Italia, Martina Nibbeling-Wriessing; farà seguito la presentazione della versione italiana del discusso libro ''Kulturinfarkt Azzerare i fondi pubblici per far rinascere la cultura'', edito da Marsilio. Tra gli ospiti, uno degli autori, il sociologo Dieter Haselbach, il presidente de La Biennale di Venezia Paolo
Baratta (nella foto), la direttrice del Mart di Rovereto Cristiana Collu, il direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni Alberto Mingardi. Tra gli altri eventi della giornata, nel padiglione Open Design Italia e' prevista l'inaugurazione di Open Design Italia, il concorso-mostra-mercato che mettera' in scena l'autoproduzione con l'esposizione di 70 designer selezionati tra oltre 200 provenienti da tutto il mondo; infine nel finale di pomeriggio nel padiglione Le Venezie l'apertura della sezione Restauri Aperti con ''Venezia-Berlino: cantieri di innovazione tra pubblico e privato''.

Anna Falchi racconta le prossime produzioni di Amovie

Sauro e Anna Falchi produttori esecutivi e associati con la Amovie Production del film di Paolo Franchi “E la chiamano estate”, dichiarano la loro soddisfazione per i premi assegnati dalla giuria del Festival Internazionale del Film di Roma all’attrice Isabella Ferrari e allo stesso regista Franchi. Un riconoscimento per gli immani sforzi fatti sul set per eseguire un film con un regista certamente molto esigente ma talentuoso. Un lavoro reso possibile grazie al Lazio Film Fund e all’Apulia Film Commission protagonisti di un sostegno decisivo. Anna e Sauro Falchi con la loro Amovie Production hanno prodotto titoli importanti e sempre più in linea con il cinema d'autore. Ancora in sala infatti il pluripremiato "Appartamento ad Atene" di Ruggiero di Paola con Laura Morante. Anna Falchi ci fa sapere inoltre che è in fase di preparazione il nuovo film di Vincenzo e Matteo Cerami, mentre Francesco Colangelo firmerà la sua opera prima dal titolo "Maria Asuncion" pellicola co-prodotta con la francese "Les films de l'astre" di Serge Gobbi e la compagnia domenicana di Joan Giacinti, sarà infatti girato tra Roma e la Repubblica Domenicana. A breve nelle sale uscirà invece il film di Francesco Henderson Pepe "Amaro Amore" distribuito da Istituto Luce e co-prodotto da Rai Cinema.

TFF, fuoriscena per Giovanni Manna

Si terra' al 30esimo Festival di Torino la presentazione di 'Fuoriscena', organizzato da Newscinema e Maremetraggio. L'appuntamento e' allo Spazio TFF Off (Comitato Arci di Torino, via Verdi 34) il 27 novembre alle 16.30, con l'esposizione di alcune opere dedicate al cinema dell'artista Giovanni Manna. La tecnica dell'acquerello di Manna si unisce alle parole della scrittrice Laura Manaresi per una nuova rappresentazione visiva del cinema, reinterpretando con tocco leggero ed elegante i grandi film. Il Festival Internazionale del Cortometraggio e delle Opere Prime Maremetraggio, nel corso della sua 14esima edizione (30 giugno - 7 luglio a Trieste), presentera' una mostra di 40 opere originali di Manna, oltre a un workshop con l'artista. Il Torino Film Festival, viceversa, ospitera' l'anteprima, con l'esposizione di alcune opere che faranno parte della mostra triestina.

Al via il ciclo dialettale al Cardinal Massaia di Torino

Sabato 24 e domenica 25 novembre I Barcaioli presentano “Io, l’erede” di Eduardo De Filippo. Lo spettacolo apre il ciclo “dialettale” al Cardinal Massaia di Torino
Il sipario si apre su casa Selciano, dove la famiglia è riunita per la commemorazione funebre di Prospero Ribera. Il caro estinto, per ben trentasette anni, ha vissuto come ospite fisso della famiglia, da sempre impegnata in opere di beneficenza. Improvvisamente bussa alla porta il figlio di Prospero, Ludovico, che reclama per sé il posto del padre e agisce con coerenza tale da smascherare, infine, il buonismo ipocrita di cui gli ospiti sono emblema.
Eduardo si misura in questa commedia con le tematiche pirandelliane volendo però mantenere i contatti con la farsa dialettale napoletana. L’intento è dimostrare come questo teatro popolare possa assumere dignità d'arte, conciliando l’uso comico e quello drammatico del dialetto per arrivare ad un tipo di commedia dove coesistono i toni comici alla Scarpetta e quelli drammatici del Teatro d'Arte.
In questa interpretazione, la compagnia I Barcaioli affida la regia a Fulvio Trivero mentre sono interpreti, tra gli altri, Gigi Nigro (Ludovico Ribera), Pippo Rausi (Amedeo Selciano) e Angela Gianturco (Margherita).

Un 'Fiocco di Neve' al noir festival

'Le avventure di Fiocco di neve' di Andrés G. Schaer al Courmayeur Noir in Festival, venerdì 14 dicembre, e dal 3 gennaio 2013 al cinema con Notorious Pictures.
Ispirato alla vera storia di Fiocco di neve, l'unico gorilla bianco al mondo. Arrivato allo Zoo di Barcellona da cucciolo, è da subito diventato il gorilla più ammirato e coccolato dai visitatori del parco. Ma sempre a causa del colore della sua pelliccia, gli altri gorilla non lo considerano parte del gruppo e il suo unico e vero amico è il panda rosso Miguel.
Fiocco di neve decide di partire con Miguel per una fantastica avventura alla ricerca della Strega del Nord, per chiederle di aiutarlo a diventare un gorilla nero come tutti gli altri. Scoprirà invece, strada facendo, che essere speciali non è poi così male!

River to River, XII edizione del Florence Indian Film Festival

L'unico festival in Italia totalmente dedicato al cinema indiano dal 7 al 13 dicembre 2012 a Firenze, Cinema Odeon. E dal 14 al 16 dicembre il Festival arriva anche a Roma al Cinema Trevi.
Ideato e diretto da Selvaggia Velo, River to River si svolge grazie al Patrocinio dell'Ambasciata dell'India e dell'Associazione Italia-India, è organizzato con il contributo del Ministero per i Beni e la Attività Culturali - Direzione Cinema, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana Mediateca, nonché di Ente Cassa di Risparmio di Firenze insieme a OAC, Florens 2012 e Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano. Prezioso il sostegno degli sponsor Hotel Roma e Hotel Canada, Instyle , Klopman , Caffè Corsini, indit360 e Breida, oltre alla collaborazione con CTS, Palazzo Tornabuoni, Obikà Mozzarella Bar e Vini Barone Ricasoli.
In occasione del centenario del Cinema indiano il Festival presenterà quest’anno in versione restaurata, grazie alla collaborazione con il National Film Archive of India, il primo film muto indiano, Raja Harishchandra” di Dadasaheb Phalke, che era stato proiettato per la prima volta il 21 aprile 1913 all’Olympia Theatre di Bombay.
Per festeggiare questo compleanno speciale, River to River - Florence Indian Film Festival dedicherà un omaggio alla super star di Bollywood più acclamata a livello mondiale, idolatrata in India come una vera e propria divinità: l’attore AMITABH BACHCHAN - ospite per la prima volta in un festival in Italia - che sarà a Firenze per presentare alcuni suoi film: “Deewaar” (The Wall) di Yash Chopra, Sholay” (Flames) di Ramesh Sippy, “Black" del grande regista di Bollywood, Sanjay Leela Bhansali, conosciuto anche per il suo “Devdas” del 2002 ed “Everlasting Light”, documentario di Ram Madhvani che ripercorre la vita e la carriera di Big B, come Bachchan è affettuosamente chiamato inIndia, con interviste di Salman Rushdie, Suketu Mehta e Shashi Tharoor.
Oltre Amitabh Bachchan, molte saranno le star internazionali attese in Italia per partecipare a questa prossima edizione del Festival. Venerdì 7 dicembre si terrà un evento da non perdere: sul palco del Cinema Odeon saliranno, assieme ad Amitabh Bachchan, star del calibro di:
- ANURAG KASHYAP, regista e produttore indiano del momento, che presenterà “Gangs of Wasseypur - part 1” il 7 dicembre come film d’apertura di questa edizione. La part 2 di “Gangs of Wasseypur” sarà il film di chiusura del Festival, il 13 dicembre. I due episodi di Gangs of Wasseypur, dopo essere passati con successo alla scorsa edizione della Quinzaine Des Realisateurs a Cannes, saranno proposti a Firenze in prima italiana.
- IMTIAZ ALI, acclamato regista della commedia di Bollywood sarà a Firenze per presentare il suo ultimo film, “Rockstar”, girato in parte a Verona.
Il festival ospiterà in prima italiana anche “Adaminte Makan Abu” (Abu, son of Adam)di Salim Ahamed, film che l’India ha candidato agli Oscar nel 2012, “Bhooter Bhobishyot” (Future of the Past) di Anik Datta, ghost-comedy esilarante che ha registrato un enorme successo in India, e il film rivelazione dell’anno, “Chittagong”, che parla della storia vera dei primi focolai che hanno portato all'indipendenza dell'India, diretto da Bedabrata Pain che sarà presente a Firenze ad accompagnare il suo film. Dopo ogni proiezione gli ospiti che parteciperanno al River to River terranno un incontro con il pubblico.
Il concorso proporrà quest’anno 5 lungometraggi, 8 documentari, 8 cortometraggi che concorreranno, per ciascuna sezione, al River to River Bitebay Audience Award (che garantisce la distribuzione e promozione online del film sulla piattaforma digitale Bitebay.com). La giuria sarà composta dal pubblico in sala.
Come ogni anno, il River to River Florence Indian Film Festival accompagnerà ai propri film la fantastica cucina indiana: all'interno dell'Odeon Bistro del Cinema Odeon sarà possibile degustare il pomeriggio, tra una proiezione e l'altra, dolcetti indiani e bere chai caldo e la sera, dalle 19.00 alle 21.30, farsi tentare da un pollo al curry.

Chi ha ucciso Oscar Wilde? Un delitto senza importanza

Dal 30 novembre al 2 dicembre al Cardinal Massaia di Torino, Alessandro Fullin, Anna Meacci e Stefano Brusa in Chi ha ucciso Oscar Wilde? Un delitto senza importanza.
Com’è noto Oscar Wilde, il celebre scrittore irlandese che scandalizzò con le sue commedie la società vittoriana, morì di malattia a Parigi nel 1900 in una stanzetta d’albergo quasi sordida, circondato da pochi amici e probabilmente da molti debiti.
Il testo della commedia di Alessandro Fullin parte da qui ma contraddice subito la verità storica immaginando che Wilde venga invece assassinato durante un party in cui sono stati invitati i più famosi personaggi delle sue commedie. Ipotesi pirandelliana dunque che pone da subito la domanda: chi ha ucciso Oscar Wilde? E perché?
Siamo in Scozia, nella residenza di Lady Windermere, dove la vicenda si colora subito di giallo e quindi ecco apparire molti bassotti, cappellini Principe di Galles, lenti d’ingrandimento, la solita armatura, due fantasmi, otto donne e un indizio. A condurre le indagini la non certo acuta Lady Bracknell che naturalmente interroga tutti i convenuti, una poco raccomandabile combriccola di presunti assassini: la romantica americana, la madre pragmatica, il canonico un po’ gay, la governante assai ninfomane, il tutto naturalmente condito dei migliori aforismi di Wilde.
A dare vita al tutto l’indiscusso talento comico di due artisti di rango quali Anna Meacci e Fullin stesso che, coadiuvati da Stefano Brusa e sempre sorretti da un testo raffinato ma accattivante ed un travolgente ritmo registico, cambiano – velocissimi - abito ed umore, svolgendo tra mille colpi di scena le sorprendenti indagini. Finale a sorpresa, con nuove citazioni e un altro morto illustre.
Chi ha ucciso Oscar Wilde? Un delitto senza importanza è un giallo comico di Alessandro Fullin, che affida la regia a Roberto Piana.
Voce fuori campo di Mauro Avogadro. Costumi di Agostino Porchietto (gli estrosi copricapo sono di Lucio Antonucci). Elementi scenografici di Michele Siconolfi, musiche originali di Enrico Messina e disegno luci di Irene Innocenti.
Uno spettacolo prodotto da Stefano Mascagni/Roberto Piana/Teatro dell’Istante.

'Quartet' di Dustin Hoffman apre il TFF

Ad aprire il Festival sara' l'anteprima nazionale di 'Quartet' di Dustin Hoffman, interpretato da Maggie Smith, Tom Vourtney, Billy Connolly, Pauline Collins e Dame Gwyneth Jones. Scritto da Ronald Harwood, 'Quartet' e' una commedia ambientata in una casa di riposo per cantanti lirici e musicisti, distribuito in Italia da Bim, uscira' nelle sale italiane nel 2013.

Un premio a Ettore Scola al Torino Film Festival

Il regista Ettore Scola, che sarà premiato nei prossimi giorni al Torino Film Festival, assicura che ritirerà il riconoscimento pur esprimendo solidarietà con i lavoratori in agitazione e spiega la propria posizione. "Un gruppo di lavoratori della Cooperativa Rear in contrasto col Museo del Cinema per il licenziamento di uno di loro - rende noto Scola con una nota - mi aveva scritto per invitarmi a sostenere la loro protesta rifutando il premio alla carriera che il Torino Film Festival 2012 ha deciso di assegnarmi. Ho risposto - prosegue il regista - che pur comprendendo la loro battaglia non ritenevo opportuno rifiutare il riconoscimento, poiche' sarebbe sembrato un rifiuto impropriamente rivolto al Torino Film Festival e al suo direttore Gianni Amelio, oltre che scarsamente utile alla loro causa. Aggiungevo pero' che mi dichiaravo disponibile a incontrarli per esprimergli personalmente la mia solidarieta'. Il lavoratori della Cooperativa Rear - che si sono addirittura scusati con me riconoscendo inopportuna la loro richiesta anche in nome dell'impegno del mio cinema - hanno accolto il mio invito con entusiasmo" conclude Scola.

Joseph Losey protagonista al Torino Film Festival

A Joseph Losey, regista americano, sarà dedicata una retrospettiva completa al Torino Film Festival 2012 (in programma da venerdì 23 novembre a sabato 1 dicembre) comprensiva di 37 opere tra corti e lungometraggi.
Nato nel 1909 a La Crosse nel Wisconsin, cresce in un ambiente puritano molto sensibile all'arte e, in particolare, alla musica. Durante gli anni del liceo si dedica alla lettura di classici europei, Balzac e Proust in primis, per i quali nutre una vera e propria venerazione. All'inizio degli anni '30 si sposta a New York dove incontra John Hammond, la cui influenza lo avvicina all'impegno politico e al teatro. Il suo primo corto cinematografico del 1939 (Pete Roleum and His Cousins), ma il successo arriva grazie al palcoscenico, con l'allestimento a Los Angeles nel 1947 del Galileo di Brecht, curato dallo stesso autore e interpretato da Charles Laughton. L'anno successivo si dedica al lungometraggio con Il ragazzo dai capelli verdi (1948), a cui faranno seguito Linciaggio (1949) e M (1951), remake del celebre film di Fritz Lang del 1931. Costretto ad abbandonare gli Stati Uniti all'epoca del maccartismo (Losey veva
simpatie comuniste e, mentre si trovava all'estero, venne richiamato in patria a testimoniare di fronte al Comitato per le attivit antiamericane), decide di autoesiliarsi in Gran Bretagna, dove trova l'ambiente ideale per esprimere la sua personalit artistica.
Il suo esordio inglese, La tigre nell'ombra , incontra per notevoli difficoltà produttive: il film non porta il suo nome, ma uno pseudonimo (Victor Hanbury) poiché gli interpreti temevano di finire sulla lista nera di Hollywood. Con l'avvento degli anni '60, il suo cinema diventa sempre pi angosciante e claustrofobico: gli spazi chiusi, come metafora della condizione esistenziale dell'uomo, sono i veri protagonisti di Giungla di cemento (1960), Hallucination (1963) e Per il re e per la patria (1964). Altro tema costante nella sua opera quello dei rapporti di classe, in particolare per quanto riguarda i riti, gli artifici e le frustrazioni derivanti dalle convenzioni sociali: emblematica in questo senso la elebre "trilogia" sceneggiata da Harold Pinter, con cui Losey raggiunse i risultati più importanti della sua carriera. La loro prima collaborazione porta alla nascita de Il servo (1963): un'accurata esplorazione psicologica sui personaggi e i nutriti significati simbolici danno vita a un titolo memorabile, con protagonisti Dirk Bogarde e James Fox.
Il rapporto professionale tra i due prosegue con L'incidente (1967), lucida parabola sui conflitti sentimentali ambientata all'interno dell'universit di Oxford, e con Messaggero d'amore (1970), dove affronta gli aspetti negativi della mentalit inglese del primo æ900 e ribadisce senza compromessi le proprie idee radicali. Proprio Messaggero d'amore gli valse il riconoscimento più prestigioso: la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Negli anni '70 lavora sempre più per sottrazione, costruendo la messa in scena sui vuoti e sulle sospensioni: questo il caso di Una romantica donna inglese (1975) o di Don Giovanni (1979), la trasposizione dell'omonima opera di Mozart.
Il palcoscenico qui sostituito da Venezia e dalle ville del Palladio, ma gli attori sono cantanti che mitigano solo in parte la gestualit plateale tipica della lirica: un'insolita unione di realismo e teatralità che suscita ancora oggi reazioni contrastanti.
La sua ultima fatica è Steaming (1985), dove un gruppo di donne londinesi si rifugiano in un bagno turco per sfogarsi delle amarezze quotidiane. Losey non riuscir mai a vederne la resa finale: durante la prima fase di montaggio, il 22 giugno 1984, si spegne a Londra, la citt che lo accolse quando gli Stati Uniti decisero di fare a meno di lui.
Per celebrarlo a Torino saranno presenti Patricia Mohan Losey, vedova dell'autore e sua collaboratrice durante la seconda parte della carriera, e Marek Losey, il nipote, a sua volta regista, del quale verrà presentato il lungometraggio d'esordio, The Hide, del 2008.