sabato 24 novembre 2012

Il colmo per un benzinaio? Chiamare la figlia Shell

Atmosfere minimaliste e lunghe attese ad una stazione di servizio di benzina, gestita da padre e figlia, sono la ricetta vincente di 'Shell' del regista scozzese Scott Graham, film in concorso in questa 30/a edizione del Torino Festival, che e' stato molto apprezzato alla prima stampa di oggi pomeriggio.
Lei si chiama Shell (Chloe Pirrie) e lui, amatissimo e giovane padre con crisi epilettiche, Pete (Joseph Mawle).
Insieme vivono in un posto remoto delle Highlands scozzesi tra pochi incontri (in genere quelli dei soli clienti), molti silenzi e la voglia di entrambi di fuggire. Shell e Pete fanno famiglia dopo che la madre di Shell li ha abbandonati da molto tempo. Per la ragazza sembra che quella solitudine non sia poi cosi' dolorosa, ma in realta' sara' l'ultimo inverno che passera' tra quelle piovose montagne.
''L'idea per 'Shell' mi e' venuta mentre guidavo tra Glasgow e il nord della Scozia - dice il regista -: lungo la strada, oltrepassando rimesse cadenti e tavole calde, ho pensato a un personaggio vincolato emotivamente e fisicamente a un posto cosi' isolato. C'e' un vuoto nella vita di Shell alla stazione di servizio, e va al di la' della strada e permea le pareti della casa che divide con il padre. Shell - sottolinea Graham - sembra pensare di poter sopravvivere grazie all'amore, anche se non ne riceve da nessuno. Sebbene alla fine del Film il suo futuro sia incerto, spero che la sua liberazione sia un sollievo per il pubblico come lo e' per lei''.