martedì 29 gennaio 2013

Fidanzati per sbaglio, ma solo al cinema

Uscirà il 28 marzo al cinema Outing - Fidanzati per sbaglio, diretto dal regista Matteo Vicino, vincitore del Premio per la Miglior Regia al Film Festival Internazionale di Milano 2012 per Young Europe. Il film, con Nicolas Vaporidis, Andrea Bosca, Massimo Ghini, Claudia Potenza, Giulia Michelini e Camilla Ferranti, è prodotto da Roberto Cipullo per Camaleo e Andrea Iervolino per Red Carpet e sarà distribuito nelle sale da AI Entertainment.
Outing - Fidanzati per sbaglio racconta la storia di Federico (Nicolas Vaporidis) e Riccardo (Andrea Bosca), due amici pugliesi, estremamente diversi ma legati da un rapporto fraterno fin dall’infanzia. Scapestrato playboy di periferia, il primo, talento del design ma impiegato in un lavoro lontano dai suoi obiettivi il secondo, i due ragazzi sono protagonisti di un’avventura a tratti esilarante, a tratti controversa, che, in un rimando tra ruoli e convenzioni sociali di genere, affronta il delicato tema del precariato giovanile e delle coppie di fatto.
Venuti a conoscenza della possibilità di ottenere un finanziamento della Regione Puglia a sostegno delle attività imprenditoriali per i giovani, i due amici decidono di tentare la grande avventura. Solo in un secondo momento capiranno che il bando era riservato alle coppie di fatto e, a quel punto, l’unico modo per non far crollare tutto sarà quello di fingersi gay per ottenere i sovvenzionamenti e realizzare il sogno di Riccardo: aprire un atelièr di moda.
In un susseguirsi di situazioni rocambolesche, Outing - Fidanzati per sbaglio riflette sulla deriva etica assunta dal potere in quanto tale e su come la situazione giovanile italiana spesso non lasci spazio ad alternative politicamente corrette. Fino al finale, inaspettato.

domenica 27 gennaio 2013

L'Eredità di Eszter al Teatro Stanze Segrete

Sarà in scena al Teatro Stanze Segrete dal 2 al 24 Febbraio 2013 'L'Eredità di Eszter', il nuovo spettacolo di Riccardo Cavallo, che dopo aver portato in scena nel 2008 lo spettacolo "Le Braci", rende nuovamente omaggio allo scrittore e giornalista ungherese Sandor Marai, con: Claudia Balboni, Nicola D'Eramo, Martino Duane, Elisa Pavolini.
Eszter aspetta da venti anni il ritorno di Lajos, il suo grande amore, l'unico della sua vita. Un amore mai consumato perché Lajos è un incantatore, inaffidabile, bugiardo: un mascalzone, come lo definisce Laci, il fratello di Eszter. Lajos pur dichiarando il proprio amore ad Eszter, sposa sua sorella. Perché? "Perché tu non mi hai impedito di farlo", sostiene lui. Ma "gli amori infelici non finiscono mai" e così Eszter vive nel ricordo di quell'unico amore la sua vita malinconica. (che strani percorsi hanno gli innamoramenti femminili. Vale proprio la pena per un uomo così superficiale ed egoista?)
Ed ecco che Lajos, ormai vedovo, torna con la figlia Eva. "Ci ha portato via tutto. Che cosa vuole da noi?" Si chiede Laci. Ma Eszter aspetta quel momento da venti anni e finalmente i due sono di nuovo l'uno di fronte all'altra. Ma il Lajos che lei ora ha davanti agli occhi non è il Lajos che ha accompagnato i suoi ricordi in tutti quegli anni. È un uomo dimesso, gli anni sono passati anche per lui. E allora Eszter lucidamente, quasi fosse un destino, accetta di piegarsi all'ultimo inganno del traffichìno Lajos, punendosi. Per non aver sfidato la vita prima fuggendo con lui, e di averla sciupata dopo, nel ricordo di un uomo che non c'è più e forse non c'è mai stato.


“Premio Andrea Parodi”, al via il concorso nazionale di world music

Al via il nuovo bando dell'unico concorso nazionale di world music, il “Premio Andrea Parodi”, organizzato per il sesto anno dall'omonima Fondazione e la cui fase finale è prevista a Cagliari il prossimo autunno, con la direzione artistica di Elena Ledda.
L'ultima edizione si è tenuta a fine novembre, presentata da Carlo Massarini con concorrenti di tutto il mondo e ospiti di rilievo come Enzo Avitabile, Boi Akih, Lino Cannavacciuolo e Luigi Lai. Tra i protagonisti degli anni precedenti, Mauro Pagani, Fausto Mesolella, Ester Formosa, Gavino Murgia, Tenores di Bitti "Remunnu `e Loccu" e Angel Parra, che hanno omaggiato un grande artista come Andrea Parodi, passato dal pop d'autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l'altro con artisti come Al Di Meola e Noa.
Il concorso del “Premio Andrea Parodi” intende valorizzare le nuove tendenze nell’ambito della musica dei popoli o “World Music”, ovvero proposte che attingono alle tradizioni culturali ma le rinnovano e contaminano. Le domande di iscrizione al concorso, che è gratuito, dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 luglio 2013, tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it (per informazioni: fondazione.andreaparodi@gmail.com ), dove è disponibile anche il bando.
La Commissione artistica istituita dalla Fondazione selezionerà, in maniera anonima, dieci finalisti, e, per ciascuno di essi, sceglierà il brano in gara tra i due proposti; i finalisti si esibiranno al festival “Premio Andrea Parodi”, davanti a una Giuria Tecnica (addetti ai lavori, autori, musicisti, poeti, scrittori e cantautori) e a una Giuria Critica (giornalisti). Entrambe le giurie, come negli scorsi anni, saranno composte da autorevoli esponenti del settore.
Il premio consiste in una somma in denaro erogata a copertura di tutti i costi di masterclass, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, per un importo massimo di 2.500 euro. Un ulteriore premio è la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, verrà offerta al vincitore l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2014 del Premio Andrea Parodi, dell“European jazz expo” di Cagliari e del Negro Festival di Pertosa (SA).


Salemme, un successo oltre le aspettative

Trentamila spettatori in sei settimane solo a Roma. Teatro sempre pieno con sold out a Capodanno anche con biglietti a 100 euro. E ora la tournee al sud, con Napoli che lo aspetta per piu' di un mese di repliche.
In barba alla crisi e al calo che anche il Teatro lamenta, e' il successo da record di Vincenzo Salemme che domani saluta la capitale con l'ultima replica al Teatro Olimpico de 'Il diavolo custode', commedia di cui e' autore, protagonista e produttore (con la moglie Valeria Esposito per Chi e' di scena!).
''Tutto questo successo sinceramente non me lo aspettavo nemmeno io - ammette lui -. Anzi, ogni volta, prima della prima, mi chiedo: 'e se poi non gli piace'? Ho cosi' paura che quasi non vorrei entrare in scena''. Presentato in anteprima allo scorso Festival di Spoleto, 'Il diavolo custode' e' uno spettacolo 'intimista' anche se spiccatamente comico. Una vera e propria seduta psicanalitica con il nostro diavolo interiore, alla ricerca di quella seconda chance che almeno una volta nella vita tutti abbiamo invocato. E se poi l'avessimo sul serio? ''Lo spettacolo racconta di persone che vanno in crisi quando non tengono fede ai propri principi - prosegue Salemme -. C'e' un momento in cui faccio accendere la luce in sala e chiedo direttamente al pubblico 'Ma essere onesti conviene? Gustavo (il protagonista ndr) che deve fare?'. Beh, quel momento a volte dura pure 15 minuti tanto oggi la gente ha voglia di parlare. Mi rispondono che bisogna essere onesti, ma non conviene. Questa e' la sconfitta, che non conviene''.
Tra battute e grandi risate, 'Il diavolo custode' ora proseguira' la tournee fino a meta' aprile tra Orvieto, Pietrasanta, Cortona, Firenze, Salerno, Latina, Cassino, Napoli (27 febbraio-1 aprile), Teano e Caserta, per puntare invece verso il Nord da ottobre. ''In mezzo - anticipa Salemme - sto pensando a un film con Giorgio Panariello. Ancora non abbiamo scritto nulla, ma ci stiamo incontrando. La tv? Molti colleghi non la fanno. Per tre volte sono andato ospite da Max Giusti. Non nascondo che mi piacerebbe. Chissa'''. Intanto sara' dunque in scena anche nei giorni caldi delle elezioni, quelli in cui si voleva persino spostare il Festival di Sanremo perche' non interferisse con la campagna dei candidati. ''Mi e' sembrata una reazione da deboli - commenta Salemme -. Io in scena non parlo mai di politica, faccio un altro tipo di comicita'. Ma non credo ci sia bisogno di spostare Sanremo. Nemmeno per le frecciatine di Luciana Littizzetto, che e' una donna di intrattenimento e non penso possa mai spostare voti''.
Ma da attore e produttore, in tempi in cui invece il Teatro, come molti altri settori, piange la crisi, Salemme ha una formula per uno spettacolo di successo? ''No, credo ci siano solo il lavoro e tante prove - ammette - Le sovvenzioni pubbliche? Io non ne ricevo, ma penso che lo Stato possa aiutare una compagnia come fosse un'azienda, ad esempio con gli sgravi fiscali. Io do lavoro a 30 persone con famiglia, poi c'e' tutto l'indotto, il personale del Teatro, il gestore del bar, chi fa la promozione, i giornalisti che ne scrivono... E' tutta una catena. Purtroppo, pero', il principio in Italia e' che, se incassi e fai bene, il ministero non ti aiuta. Per avere i fondi devi andare male. Io dico, se si sovvenzionano i giovani e gli esordienti, mi sta bene. Ma se dopo cinque, sei spettacoli ancora sei uno sconosciuto, allora basta. Vuol dire che il Teatro non e' per te. In generale - conclude - al prossimo governo, pero', dico che da qualche parte dobbiamo cominciare a far ripartire questo paese. Non vi interessa il Teatro? Va bene, allora scegliete anche una piccola cosa, pure la ceramica, ma fate qualcosa''.

Michele Placido svela il segreto di Re Lear a 400 studenti

Michele Placido ha incontrato questa mattina a Trieste gli studenti del Liceo Scientifico ''Galileo Galilei'' di Trieste e del vicino Classico ''Francesco Petrarca'', in occasione delle replica del ''Re Lear'' di Shakespeare presso il Teatro Bobbio.
Placido ha partecipato all'incontro introdotto da Peter Brown, direttore della British School di Trieste, che ha proposto uno stringato ma interessante excursus su Shakespeare e in particolare sul capolavoro in scena in questi giorni a Trieste.
Davanti a 400 studenti Placido ha quindi svelato curiosita' e aneddoti intorno allo spettacolo - di cui ha curato la traduzione e di cui e' protagonista - cui sono seguite le domande da parte del pubblico, prima delle foto e degli autografi di rito.

L'addio alle scene di Paolo Ferrari

L'attore Paolo Ferrari ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalle scene. Lo ha fatto prima di salire sul palco dell'Auditorium di Casatenovo, in provincia di Lecco, dove era di scena con Andrea Giordana nella commedia 'Un ispettore in casa Birling" che i due attori stanno portando in giro per l'Italia. Il ritiro avverra' al termine della tourne.L'attore, popolarissimo per le sue interpretazioni televisive ed entrato nelle case di tutti gli italiani grazie ai gialli di Nero Wolfe, e agli spot pubblicitari di un noto detersivo, ad ottantaquattro anni ha deciso di lasciare il palcoscenico ma non esclude di tornare in scena un giorno con suo figlio Fabio, anch'egli attore, di cui e' molto orgoglioso.
"Continuero' ad insegnare, perche' e' una cosa che mi piace molto fare, ma viene il momento in cui bisogna dire basta. Quello che potevo dare l'ho dato. Sono contento di quello che ho fatto, ma adesso basta".

''Il Coraggio'' al Teatro delle Muse

Geppi Di Stasio autore e regista, porta in scena ''Il Coraggio'' al Teatro delle Muse di Roma con Wanda Pirol, Rino Santoro, Geppi Di Stasio, fino al 5 febbraio. ''Il Coraggio'', viene ricordato principalmente per il film che negli anni Cinquanta vide impegnati i grandi Toto' e Gino Cervi, sono in pochissimi a sapere che questa e' una pie'ce di un solo atto scritta dal commediografo Augusto Novelli nel 1919.
Il nuovo lavoro di Di Stasio spropone una storia, ambientata negli anni '50, che contiene una comicita' fatta di paradossi che divengono di una logica ferrea mano a mano che si procede nella evoluzione del racconto.Il suicidio di un uomo, quando non causato da deviazioni mentali patologiche, e' sempre una risoluzione alla quale si arriva con grande travaglio interiore, si decide di farla finita perche' si ritiene la propria esistenza indegna di essere vissuta. E allora ecco che il salvataggio assume le caratteristiche di un sopruso.
Salvare un uomo dal suicidio volontario equivale ad assumersi la responsabilita' della sua esistenza alla quale, poi, si ha l'obbligo di provvedere. Questo, almeno e' quello che pensa Pilade che si impone in casa del commendator Carloni che si e' preso la briga di salvarlo da una fine volontaria.

Una stranissima coppia al teatro dei Satiri

Il primo incontro tra un uomo e una donna non più ragazzini. Si sono a lungo preparati per l'appuntamento e si attendono molto da esso. Saranno pronti a cedere alle tentazioni dell'amore, loro che ne hanno già passate parecchie al riguardo? Questo ed altro in "La stranissima coppia", lo spettacolo messo in scena dal 6 febbraio al Teatro dei Satiri di Roma, con Milena Miconi e Diego Ruiz, quest'ultimo anche autore e direttore dell'opera.
Diego Ruiz torna all'analisi del rapporto di coppia, rivolgendo il suo sguardo divertito a una categoria di persone molto diffusa al giorno d'oggi: i "single forzati". Uomini e donne che si ritrovano, loro malgrado, improvvisamente soli, con la assoluta necessità di rifarsi una vita sentimentale, ma con l'inevitabile istinto di difendersi dalle frecce avvelenate di Cupido. Sono persone in cerca d'amore ma con il terrore di trovarlo, gente che vuole rimettersi in gioco, ma non si ricorda più come giocare.

Lucrezia Lante della Rovere: come tu mi vuoi

Debutta a Roma, alla Sala Umberto martedi', il pirandelliano 'Come tu mi vuoi' con Lucrezia Lante della Rovere diretta da Francesco Zecca su un libero adattamento dell'opera firmato da Masolino D'Amico. Si replica sino al 17 febbraio.
Come ricorda Masolino D'Amico la commedia fu scritta per Marta Abba: ''Ambientata tra l'interno di una villa friulana e la citta' di Berlino, quella dei cabaret di Grosz e Kurt Weill, dove il drammaturgo soggiorno' a lungo la commedia narra di una donna 'L'ignota' che balla e intrattiene i clienti in un locale equivoco. 'Ma in realta' e' mantenuta da un ricco e vizioso scrittore che la soffoca con le sue ossessioni''.
La fuga dal suo destino e' legata ad uno sconosciuto, un italiano, che riconosce o crede di riconoscere nella donna la moglie di un suo amico, scomparsa dieci anni prima durante la Grande Guerra, quando le truppe austrogermaniche invasero il paesino friulano dove la coppia abitava.Ispirata dal caso Canella- Bruneri che furoreggiava al tempo in cui la commedia fu scritta, 'Come tu mi vuoi' si conclude con una sorta di processo familiare, non privo di colpi di scena per stabilire l'identita' dell'Ignota.
''Pirandello lascia che le cose si chiariscano gradualmente, come accade spesso nel suo teatro - aggiunge Masolino D'Amico - tenendo lo spettatore il piu' possibile all'oscuro di quello che veramente accade e poi da ultimo sorprendendolo con un finale ambiguo, che ribadisce l'impossibilita' di raggiungere una verita' che valga per tutti''.
Greta Garbo accanto a Eric von Stroheim e Malvyn Douglas furono i protagonisti a Hollywwod del cinemtografico 'Come tu mi vuoi' ('As you desire me') diretti da George Fitzmaurice, mentre un'applauditissima versione e' stata in cartellone al West End di Londra con Kristin Scott Thomas e Bob Hoskins nei ruoli principali.
Sempre a teatro 'Come tu mi vuoi' e' stato interpretato da Claudia Cardinale, diretta dal marito Pasquale Squitieri, nel 2002 in una lunga e fortunata tournee.
"Al centro di questa opera, come in tutte quelle di Pirandello, c'e' sempre questa ricerca spasmodica dell'identita' - spiega il regista Francesco Zecca - La ricerca della propria identita' e' un tema particolarmente legato a questo periodo storico, dove la ricerca non avviene dentro, ma fuori, nel riflesso degli occhi dell'altro".
"Cosi' inizia questo gioco al massacro da parte della protagonista che e' pronta ad essere 'Come tu mi vuoi', ma con autenticita', con verita' -prosegue Zecca- Raccontare tutto questo con il teatro, dove la verita' non esiste, ma dove tutto deve essere estremamente autentico, per poter far risuonare lo scricchiolio dell'anima dei personaggi".
"La mia lettura -aggiunge il regista- si fonda esattamente su questa ricerca delirante dell'autenticita' e per poterla trovare bisognera' perdersi nei tunnel oscuri della memoria. La memoria del sentire e non quella dei fatti, delle prove. L'Ignota, infatti, nel suo tentativo di essere 'come tu mi vuoi' prova a cercare la propria identita' nella logica razionale, ma non trova nulla. Porta cosi' al rovesciamento del reale all'irreale facendo cadere tutti nel burrone della follia".

Leopardi e' tutt'altro che triste

Il film di Mario Martone su Giacomo Leopardi si fara'. 'Il giovane favoloso', che sara' prodotto dalla Palomar, si e' aggiudicato il contributo piu' alto - un milione e 250 mila euro - fra quelli per i film riconosciuti di interesse culturale dalla Commissione per la Cinematografia del Ministero dei Beni e Attivita' culturali nell'ultima tornata di valutazione. ''Leopardi e' tutt'altro che triste'' ha commentato il regista.
Le riprese dovrebbero cominciare a' meta' anno a Recanati.
''E' un progetto al quale abbiamo lavorato con impegno insieme alla Regione Marche. La pellicola garantira' a Recanati e al territorio una promozione di immagine e anche ricadute economiche'' ha detto il sindaco Francesco Fiordomo.

Cacciatori di streghe in 3D a febbraio in Italia

Una rivisitazione della classica favola dei fratelli Grimm in chiave moderna e violenta: e' 'Hansel e Gretel - Cacciatori di streghe', il film fantasy horror in 3D diretto dal regista norvegese Tommy Wirkola la cui premiere si e' svolta ieri a Los Angeles.
Hansel e Gretel, rispettivamente interpretati da Jeremy Renner (The Hurt Locker) e Gemma Arterton, sono cresciuti e sono diventati dei cacciatori di taglie professionisti, il cui lavoro consiste nello scovare e uccidere le streghe. La sfida che li attende questa volta e' pero' la piu' difficile: sventare il piano della malvagia strega Muriel (l'imbruttita Famke Janssen) che intende rapire e sacrificare molti bambini per il raduno di streghe organizzato di li' a pochi giorni. Il film esce nelle sale americane questo fine settimana - a febbraio e' atteso in Italia - e, nonostante le recensioni siano per lo piu' negative, si prevede un buon successo al botteghino, soprattutto grazie all'interesse del pubblico piu' giovane.
''Hansel e Gretel non possono vivere uno senza l'altro ed e' l'aspetto del rapporto fratello-sorella che mi ha attirato di piu' verso questo film, penso che sia una dinamica molto interessante'' ha dichiarato Renner. ''Penso che il duo fratello-sorella sia davvero fantastico, specialmente in relazione ad un film d'azione'' gli fa eco la Arterton. ''Si sostengono a vicenda e c'e' questa energia, questo sentimento che li lega che e' stato interessante esplorare''. ''Non e' un film per bambini'' ha affermato Renner. ''Hansel e Gretel non e' la classica fiaba dal finale e vissero felici e contenti.
Abbiamo voluto riprendere la storia immaginandoci cosa succede ad Hansel e Gretel quindici anni dopo avere sconfitto la strega.
C'e' molta azione e prendiamo molte botte, c'e' anche un po' di senso dell'umorismo, ma non c'e' tecnica, nel senso che e' tutto abbastanza disordinato, ma molto divertente'' ha concluso Renner, rispecchiando in parte quello che pensano i critici, che hanno trovato il film banale ed eccessivamente violento, tanto che molti si sono chiesti come mai l'attore nominato due volte all'Oscar abbia accettato di lavorare a questo film.
Dal canto suo, l'inglese Arterton, gia' 'Bond girl' nello 007 Quantum of Solace, e quindi abituata all'azione e ai combattimenti, continua ad apprezzare quel tipo di ruoli. ''Mi ha attirato l'idea di interpretare una ragazza tosta in un film con molta azione'' ha detto. ''Prendo molte botte nel film. Ma e' stato divertente''.

Bellocchio torna al teatro con Zio Vanja

E' in fase di preparazione il nuovo progetto teatrale del regista Marco Bellocchio, che per la stagione 2013-2014, portera' nei teatri italiani lo 'Zio Vanja' di Anton Cechov. Lo rende noto la Goldenart, la societa' di produzione di Michele Placido.
Le prove inizieranno a Roma nel settembre prossimo. Nessuna indiscrezione ancora sugli attori scelti dal regista emiliano.
Marco Bellocchio, che ha all'attivo 38 film, non esordisce con quest'opera alla regia teatrale, perche' gia' nel 1971 allesti' al Piccolo Teatro di Milano un'edizione politicizzata del 'Timone d'Atene' di William Shakespeare. Il fascino della scrittura di Anton Cechov inoltre lo ha attratto anche in passato, spingendolo alla regia televisiva del 'Gabbiano' (1977).
Bellocchio, nato nel 1939 a Bobbio, e' cresciuto in una famiglia borghese della provincia emiliana. Dopo avere frequentato tutte le scuole in istituti religiosi ed essersi iscritto alla facolta' di Filosofia dell'Universita' Cattolica di Milano, nel 1959 si iscrive al Centro sperimentale di Cinematografia a Roma. Nel 1965 fa il suo esordio alla Mostra del Cinema di Venezia, con 'I pugni in tasca', opera che affronta il progressivo sgretolamento dei valori su cui si basa la famiglia. Con questo segna il suo avvicinamento al Cinema militante, evidente poi in film come 'La Cina e' vicina' (1967) e 'Nel nome del padre' (1971).

Padroni di Casa, Germano e Morandi al Valle

Martedi' prossimo al Teatro Valle Occupato Elio Germano incontra Gianni Morandi. Insieme, alle 19, aprono la serata incontrando il pubblico per introdurre la proiezione di 'Padroni di casa', film di Edoardo Gabriellini che, dopo la partecipazione al Festival di Locarno, viene ora presentato al pubblico romano (ore 21). La serata prosegue poi sempre in compagnia di Morandi, Germano, Gabriellini ed altri ospiti, tra parole, chitarre e musica per un finale a sorpresa.