sabato 9 febbraio 2013

Nicola Piovani in concerto a Prato

Il premio Oscar Nicola Piovani in concerto a Prato. Mercoledi' 20 febbraio alle ore 21 il Teatro Politeama pratese ospitera' il pianista e compositore italiano, celebre in tutto il mondo per aver firmato le colonne sonore di capolavori del cinema firmati da registi come Mario Monicelli, Federico Fellini, Roberto Benigni, Giuseppe Tornatore e tanti altri.
Il concerto e' a cura di Fonderia Cultart con il contributo dell'Assessorato alla Cultura del Comune, ed e' inserito nelle iniziative di ''Febbraio, tutti al cinema in centro'', per promuovere la cultura cinematografica e le tre sale del centro storico, Borsi, Eden e Terminale. Nicola Piovani si esibira' in Quintetto: composizioni messe in musica, scritte negli anni per il cinema, teatro e per concerto rivisitate e riarrangiate da Piovani per un piccolo gruppo di solisti, fra i quali spicca innanzitutto il ruolo del pianoforte, suonato dall'autore.
Rispetto ai concerti di ampio organico orchestrale, il Concerto in quintetto e' anche una riflessione intima e flessibile, un concerto che molto punta sulla cantabilita' dei singoli strumenti, ma anche sulla duttilita' ritmica di un organico agile, che permette all'invenzione solistica di rivelare lati nascosti fra le pieghe di partiture destinate all'origine a un repertorio corale, collettivo.

Girlfriend in a Coma all'Eliseo di Roma

L'anteprima italiana di 'Girlfriend in a Coma', il documentario di Bill Emmott e Annalisa Piras sul declino dell'Italia 'sfrattato' dal Maxxi, sara' ospitata dal Teatro Eliseo di Roma mercoledi' prossimo alle 21, lo stesso giorno in cui si sarebbe dovuta tenere al Museo di Via Guido Reni. Alla proiezione saranno presenti Bill Emmott, per tredici anni direttore de 'The Economist' e Annalisa Piras giornalista e filmmaker italiana.
L'ingresso e' libero ma i posti sono limitati e sara' ammesso in sala solo chi si sara' prenotato on line seguendo le istruzioni che da lunedi' mattina si troveranno sul sito de 'l'Espresso'.
L'anteprima italiana all'Eliseo, infatti, e' stata resa possibile grazie al sostegno del Gruppo Editoriale 'L'Espresso' e di Terravision, la multinazionale del trasporto passeggeri da e per gli aeroporti delle principali citta' europee. Il film, che ha gia' debuttato a Londra, New York e Bruxelles, il giorno dopo sara' proiettato anche a L'Aquila (alle 18,00 al cinema Movieplex), citta' dove l'ex direttore dell'Economist torna dopo averla visitata nei giorni del terremoto e dopo averne a lungo parlato nel suo film. Anche in questo caso ci si potra' prenotare on line dal sito de 'l'Espresso' o del 'Centro' di Pescara. Da mercoledi' 13 sara' inoltre possibile acquistare in download il film dal sito de 'l'Espresso'.
Al Teatro Eliseo sono attese molte delle personalita' che compaiono nel film: il premier Mario Monti, il filosofo e romanziere Umberto Eco, il regista Nanni Moretti, la femminista Lorella Zanardo, il presidente della Fiat John Elkann e il Ceo Sergio Marchionne, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, l'autore di 'Gomorra' Roberto Saviano, l'ex commissario europeo Emma Bonino, la sindacalista Susanna Camusso.

Marta Gierut. Il volto e la maschera

Sculture Dipinti Disegni Poesie - a cura di Giovanni Faccenda - Pietrasanta (Lucca) - Palazzo Panichi, fino al 3 marzo 2013
La retrospettiva di Marta Gierut, giovane poetessa e artista scomparsa nel 2005, ne svela per la prima volta in modo esaustivo il vario percorso creativo fatto sia di sculture (dedicate pure al ciclista Marco Pantani e al letterato Piero Bigongiari), di dipinti – dove emergono in modo imperioso taluni autoritratti che evidenziano una personalità di spessore – tratti dalle serie denominate rispettivamente “Camminando in un’Anima” e “Farfalle”, oltre che un buon numero di grafiche. Sono esposte pure alcune delle duecento liriche presentate nel volume “Il volto e la maschera, poesie e opere” edito da Giorgio Mondadori che accompagna la mostra, che ha testi di Manlio Cancogni, Giovanni Faccenda, Rosangela Mura e Roberto Valcamonici.

Anna Mazzamauro in "Serata d’onore e d’amore"

Un grande ritorno a Torino per Anna Mazzamauro che sarà ospite della rassegna teatrale “ComicA! Donne da ridere”, il Teatro comico al femminile firmato Stefano Mascagni e Roberto Piana e dove si conferma madrina d’eccezione la regina della risata Luciana Littizzetto.
Dopo il successo di pubblico della scorsa edizione torna Anna Mazzamauro al Teatro Cardinal Massaia dal 14 al 17 febbraio con “Serata d’onore e d’amore”, un recital che raccoglie i suoi momenti migliori dei suoi spettacoli.
Sferzante, sarcastica, ironica, pungente: Anna Mazzamauro, una delle più amate interpreti della scena italiana, accompagnata dal fisarmonicista Riccardo Taddei, affronta i temi della vita, attraverso uno sguardo al femminile. Dalla mitica Signorina Silvani alla grande Anna Magnani, un recital fra musiche e canzoni, divertente, coinvolgente, a tratti amaro, sulle grandi e piccole debolezze umane. Uno spettacolo in pieno stile dell’attrice che fa ridere e riflettere lo spettatore attraverso la rappresentazione di una donna “da sola” che, con ironica amorevolezza, viene respinta, a volte beffeggiata, dileggiata, derisa.
L’onore è per me, l’amore è per voi – racconta la Mazzamauro - Ho attribuito l’amore a voi perché credo sia più bello essere semplicemente amati piuttosto che essere stimati, riveriti, degni, onorevoli, illustri e insigni. Ma se preferite il contrario il mio spettacolo non cambia!
Ogni anno, ad ogni nuovo spettacolo, mi chiedo sorridendo a cosa serva la presentazione del testo da offrire al pubblico, la così orrendamente chiamata sinossi, come una malattia, come un disturbo. E tutti noi crediamo fermamente che il pubblico, dopo aver letto quel breve riassunto (dove noi che scriviamo ci affanniamo a far intendere che solo liquide risate scioglieranno i grumi del nostro tempo) corra al botteghino chiedendo affannosamente di voler prenotare quella sinossi, sì proprio quella, perché sa già che non ne potrà fare a meno, che si sente anche lui già un po’ sinottico, perché non c’è quasi più l’amorevolezza che cresce con gli anni insieme all’attore che si ama. Ma io la voglio quest’amorevolezza, così come la offro, meritandola s’intende. Come? Regalando con il mio spettacolo la grande emozione dei personaggi da raccontare (quella merdaccia schifosa della “Signorina Silvani”, “Mademoiselle Floria” regina dell’avanspettacolo, lo sgangherato “Gigi il bullo” macchietta petroliniana, la solitudine di Anna Magnani, la voce irregolare e fascinosa di Wanda Osiris, il fine dicitore con un disturbo vocale) con la stregoneria della comicità, la seduzione del tormento e il sortilegio del canto.”

venerdì 8 febbraio 2013

La crisi della sinistra al cinema

In piena campagna elettorale irrompe al cinema "Viva la libertà" (dal 14), il film di Roberto Andò su un leader di sinistra in crisi (Toni Servillo) che decide di sparire e viene sostituito dal gemello, depresso bipolare. Quel personaggio stravagante ridarà speranza ai cittadini, parlando di passione, fuori dalle tattiche elettorali, pronunciando frasi come: "L'unica alleanza possibile è quella con la coscienza della gente". Il regista ha affermato: "Volevo fare un film con un personaggio che portasse un vento di cambiamento, quello che desideriamo tutti", e ha poi specificato: "Come diceva Camus 'Quando la speranza non c'è, bisogna inventarla'. Il film è proprio questo: un atto di speranza, e lo consegniamo a un Paese che sta smuovendo le sue migliori energie per ritrovare una strada".
Alla domanda se secondo lui il film potrebbe suscitare malumori a sinistra il regista ha risposto chiaramente: "Forse qualcuno sarà indispettito, qualcuno compiaciuto, vedremo… ma non credo che ci sia spazio per strumentalizzazioni. Il mio personaggio semplicemente rimette il pallino della politica nelle mani del cittadini".
In "Viva la libertà", che ha accenti lievi e surreali, come il tango del finto-candidato con la Cancelliera tedesca o il gioco a nascondino con il Presidente della Repubblica, non ci sono riferimenti a protagonisti reali della politica, tranne un richiamo a Berlinguer, che appare in un fotografia. "Sicuramente mi sta a cuore la sinistra e nel film metto in scena anche la sua anima, quello che secondo me dovrebbe essere ancora" ha affermato Andò, specificando poi: "Berlinguer con il suo volto scavato proietta ancora molto negli italiani. Io scommetto positivamente sul futuro, e Berlinguer in questo senso è una specie di talismano".
L'altro talismano del film è Federico Fellini, mostrato nella sua storica battaglia contro l'interruzione pubblicitaria dei film nelle tv private: "Lì c'è l'accento di un uomo che si rende conto che sta per franare una civiltà: è la dimensione del testimone, che noi raccogliamo" ha spiegato il regista.
Toni Servillo ha rifiutato ogni paragone del suo doppio personaggio con Renzi e Bersani, specificando di essersi ispirato per il suo leader fuori dagli schemi a "scrittori, docenti universitari, intellettuali eccentrici". Per l'attore la speranza è che il film "possa servire a far pensare emozionando, perché l'arte deve suggerire, non lanciare messaggi, sostenere o fare ruffianerie". Secondo lui, soprattutto, "il film vuole restituire a questi argomenti qualcosa di leggero, pur nel rispetto della loro serietà, e buttare un sasso in un'acqua che può sembrare stagnante, ma che noi crediamo si posso smuovere".

Fiorello-Anas, dialogo su twitter

L’Anas risponde su Twitter a Fiorello che due giorni fa aveva sollecitato un intervento per ripristinare al più presto i collegamenti sulla strada statale 115 “Sud occidentale Sicula” dopo il crollo del ponte Verdura a Ribera, in provincia di Agrigento.
Oggi pomeriggio dal canale ufficiale dell’Anas @stradeanas la riposta tramite Twitter a Fiorello non si è fatta attendere.
“L’intervento – ha affermato l’Amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci - prevede il ripristino immediato del collegamento stradale mediante la posa di tubolari in acciaio”. La soluzione proposta, considerata di estrema urgenza, è stata accolta favorevolmente dagli Enti locali.
I tempi previsti per l’esecuzione dei lavori per l’opera provvisoria sono stimati in circa 30-40 giorni.

giovedì 7 febbraio 2013

"Tutti De Sica", a Roma una mostra sul grande Vittorio

Una grande mostra dedicata a un monumento del cinema italiano, Vittorio De Sica. Si chiama "Tutti De Sica", il percorso allestito con fotografie dentro e fuori dal set, oggetti, documenti personali del maestro Neorealismo e della commedia italiana visitabile dall'8 febbraio al 28 aprile al Museo dell'Ara Pacis di Roma.
Un omaggio alla figura di artista, attore, uomo e anche padre, grazie ai ricordi dei figli Christian, Emi e Manuel, che hanno collaborato alla realizzazione della mostra promossa da Roma Capitale e prodotta dalla Fondazione Cineteca di Bologna.
In "Tutti De Sica" ci sono i tanti volti e i personaggi di Vittorio De Sica, in un allestimento che si apre alla multimedialità: tra manifesti (oltre venti originali), fotografie (oltre duecento pezzi unici) e immagini in movimento, oggetti di culto (i costumi originali, gli Oscar, il baule che conteneva il suo guardaroba d'attore, la valigetta in stile 007).
La mostra passa in rassegna tutte le fasi della vita di De Sica, morto in Francia nel 1974, per un approfondimento inedito di un uomo poliedrico, ancora amato per il suo essere stato maestro e personaggio popolare nello stesso tempo.
Nato a Sora il 7 luglio 1902 in una famiglia povera e vissuto negli anni della fanciullezza a Napoli, De Sica si diletta con compagnie teatrali fino a ottenere il primo successo cinematografico interpretando Bruno nel film di Mario Camerini ’Gli uomini, che mascalzoni!’. L’esordio alla regia avviene nel ‘39 con ’Rose scarlatte’ ma il punto di svolta del suo registro stilistico avviene nel ‘43 con ’I bambini ci guardano’ che segna l’inizio del sodalizio con lo sceneggiatore Cesare Zavattini e della fortunata stagione neorealista. ’Sciuscià’ (1946) e ’Ladri di biciclette’ (1948) vincono due Oscar, ’Miracolo a Milano’ si aggiudica la Palma d’oro a Cannes. Altri due Oscar per il miglior film straniero arrivano con ’Ieri, oggi, domani’ (1963) e ’Il giardino dei Finzi Contini’ (1970). Come interprete De Sica ha partecipato a più di centocinquanta film, nei panni di personaggi indimenticabili come il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto in ’Pane, amore e fantasia’ (1953) di Luigi Comencini.
Genio semplice, De Sica coltivava l'autoironia: "Al primo film - spiegava - ti chiamano Vittorio, al secondo De Sica, al terzo "dottore", al quarto "maestro". Quando ti senti chiamare "commendatore", sei invecchiato. È la fine".

martedì 5 febbraio 2013

Tornano le streghe di Salem. Al cinema dal 18 aprile

Uscirà il prossimo 18 aprile 2013 in prima mondiale proprio in Italia, distribuito da Notorious Pictures, “Le streghe di Salem” di Rob Zombie, artista eclettico, musicista metal e regista horror di culto (La casa dei 1000 corpi, La casa dei massacri, La casa del diavolo, Halloween II, Halloween – The Beginning, Werewolf Women of the SS: fake trailer di Grindhouse).
Nel film, Heidi, deejay di una famosa radio locale di Salem, meglio conosciuta come la città delle streghe, riceve un regalo: una scatola di legno, con all’interno un vinile. Credendo in una trovata pubblicitaria di un nuovo gruppo musicale, la ragazza ascolta i suoni che provengono dal disco e presto ne viene condizionata, perdendo progressivamente il contatto con la realtà. Sta diventando pazza o Le Streghe di Salem stanno per tornare?
Negli Stati Uniti il film uscirà il 19 aprile. Nel cast Sheri Moon Zombie, Meg Foster, Torsten Voges, Ernest Thomas, Bruce Dern, Billy Drago, Jeffrey Daniel Phillips, Dee Wallace-Stone.

lunedì 4 febbraio 2013

Captive, un'odissea nelle Filippine

'Captive' Dal regista di Kinatay (Premio Cannes 2009 per la regia), Lola e Serbis, dopo aver scosso il pubblico della Berlinale, nelle sale italiane dal 31 gennaio.
Brillante Mendoza porta sul grande schermo un’odissea realmente vissuta da un gruppo di sequestrati tra cui un’assistente sociale francese, che ha il volto di Isabelle Huppert. Distribuito da Nomad Film Distribution, la pellicola racconta in modo crudo e realistico quell’avventura nelle Filippine tra mare e la giungla, le repentine fughe e gli estenuanti scontri tra i rapitori, separatisti islamici del gruppo Abu Sayyaf, i militari che li inseguono e i 20 turisti finiti in un incubo durato oltre un anno.