giovedì 7 febbraio 2013

"Tutti De Sica", a Roma una mostra sul grande Vittorio

Una grande mostra dedicata a un monumento del cinema italiano, Vittorio De Sica. Si chiama "Tutti De Sica", il percorso allestito con fotografie dentro e fuori dal set, oggetti, documenti personali del maestro Neorealismo e della commedia italiana visitabile dall'8 febbraio al 28 aprile al Museo dell'Ara Pacis di Roma.
Un omaggio alla figura di artista, attore, uomo e anche padre, grazie ai ricordi dei figli Christian, Emi e Manuel, che hanno collaborato alla realizzazione della mostra promossa da Roma Capitale e prodotta dalla Fondazione Cineteca di Bologna.
In "Tutti De Sica" ci sono i tanti volti e i personaggi di Vittorio De Sica, in un allestimento che si apre alla multimedialità: tra manifesti (oltre venti originali), fotografie (oltre duecento pezzi unici) e immagini in movimento, oggetti di culto (i costumi originali, gli Oscar, il baule che conteneva il suo guardaroba d'attore, la valigetta in stile 007).
La mostra passa in rassegna tutte le fasi della vita di De Sica, morto in Francia nel 1974, per un approfondimento inedito di un uomo poliedrico, ancora amato per il suo essere stato maestro e personaggio popolare nello stesso tempo.
Nato a Sora il 7 luglio 1902 in una famiglia povera e vissuto negli anni della fanciullezza a Napoli, De Sica si diletta con compagnie teatrali fino a ottenere il primo successo cinematografico interpretando Bruno nel film di Mario Camerini ’Gli uomini, che mascalzoni!’. L’esordio alla regia avviene nel ‘39 con ’Rose scarlatte’ ma il punto di svolta del suo registro stilistico avviene nel ‘43 con ’I bambini ci guardano’ che segna l’inizio del sodalizio con lo sceneggiatore Cesare Zavattini e della fortunata stagione neorealista. ’Sciuscià’ (1946) e ’Ladri di biciclette’ (1948) vincono due Oscar, ’Miracolo a Milano’ si aggiudica la Palma d’oro a Cannes. Altri due Oscar per il miglior film straniero arrivano con ’Ieri, oggi, domani’ (1963) e ’Il giardino dei Finzi Contini’ (1970). Come interprete De Sica ha partecipato a più di centocinquanta film, nei panni di personaggi indimenticabili come il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto in ’Pane, amore e fantasia’ (1953) di Luigi Comencini.
Genio semplice, De Sica coltivava l'autoironia: "Al primo film - spiegava - ti chiamano Vittorio, al secondo De Sica, al terzo "dottore", al quarto "maestro". Quando ti senti chiamare "commendatore", sei invecchiato. È la fine".