venerdì 12 ottobre 2012

Le curve di Jennifer Lopez incantano Bologna

Ha salutato, per la prima volta nella sua carriera, il pubblico italiano, scendendo la scalinata dell'imponente scenografia che accompagna il suo tour europeo 'Dance Again'. Jennifer Lopez ha cominciato cosi' il suo concerto all'Unipol Arena a Bologna, salutata dai tanti fan accorsi per la sua unica data italiana, in un palazzetto pieno, ma non sold out. Che lei ha ricambiato cominciando a cantare e
ballare accompagnata dalla sua band, dal corpo di ballo e da una scenografia fatta di maxischermi e giochi di luce.
J.Lo non e' solo una cantante, non e' solo una ballerina, non e' solo un attrice, ma e' presidente, impiegata, nonche' materia prima e prodotto finito della 'J.Lo Inc', la societa' che gestisce la sua immagine, produce i suoi film e la sua linea
di moda e sfrutta fino all'ultima goccia i suoi diritti d'immagine.
Bologna l'ha accolta con calore, nel pomeriggio e' andata anche in tilt via Indipendenza dove alloggiava, per l'assedio di curiosi. Il pubblico che l'ha festeggiata all'Unipol Arena era eterogeneo e difficile da catalogare. La splendida 43enne newyorkese non e' propriamente idolo dei ragazzini, non gode esattamente di un vero culto musicale (in pochi conoscevano le parole delle sue canzoni, limitandosi a canticchiare i refrain-tormentone, 'Lets get loud', 'On the floor'), non ci sono critici esigenti che si stracciano le vesti per i suoi virtuosismi canori o danzerini.
E pero' alla fine lo spettacolo ha una sua americanissima bellezza proprio per questo. J.Lo e 'pop' nel senso migliore della parola: quando sta sul palco non si atteggia da rockstar, stringe le mani a tutti i fan della prima fila, riceve una
bandiera tricolore e ci si avvolge, afferra al volo i fiori che le lanciano sul palco, ammalia gli spettatori con mille cambi d'abito, ammicca passando piu' tempo voltata di spalle che non di fronte per sfruttare al meglio il pezzo forte della sua
azienda e porta con il sorriso il suo messaggio positivo: il sogno della ragazzina povera che con il duro lavoro, con il sacrificio e con un pizzico di fortuna ce l'ha fatta. E che ora vale milioni e milioni di dollari perche' e' un sogno che si
vende che e' una meraviglia.

giovedì 11 ottobre 2012

ROMA, APRE AL VITTORIANO LA MOSTRA 'GUTTUSO 1912-2012'

Aprira' domani a Roma, nel complesso del Vittoriano, la grande mostra "Guttuso 1912-2012", una delle piu' complete esposizioni dedicate al pittore siciliano, ma romano d'adozione. Questa mattina l'esposizione e' stata inaugurata e presentata ufficialmente.
La mostra, che concludera' il 10 febbraio 2013, ripercorre l'intero arco creativo di Renato Guttuso, dalle nature morte e gli autoritratti giovanili fino alla fase onirica degli ultimi anni della sua vita. In mezzo, i capolavori assoluti come "La crocefissione", "I funerali di Togliatti", "Vucciria", "Fuga dall'Etna", "La spiaggia", "Il Caffe' greco", "L'eroe" e "La Solfatara". Roma e' poi protagonista con molti quadri, come "I tetti di Roma", recentemente esposto alla nuova Galleria comunale di arte moderna, o "Il Colosseo". Tanti anche i celebri ritratti, a partire da quelli di Alberto Moravia e Giorgio Amendola. In totale le opere in esposizione, tra quadri e schizzi, sono oltre 100. La mostra "Guttuso 1912-2012" e' la prima grande antologica che Roma dedica al pittore. Il costo del biglietto e' di 12 euro, 9 per il ridotto. Per l'occasione e' stata annunciata anche la prossima mostra che si terra' al Vittoriano: si tratta di Picasso-Braque-Leger, la cui apertura e' prevista il 7 marzo.

mercoledì 10 ottobre 2012

Muller: VII edizione del Filmfest, promessa mantenuta


La promessa fatta mesi fa da Muller, di fatto, e' stata mantenuta: "Porteremo al Festival 60 film in anteprima mondiale". In realta' saranno 59, sparse tra concorso (13 film + 2 a sorpresa, "da proteggere, perche' provenienti da paesi dove la censura e' ancora molto violenta") fuori concorso, CineMaxxi e Prospettive Italia: "In 4 mesi e mezzo di lavoro, senza volere ne' poter ragionare troppo su cambiamenti strutturali, abbiamo cercato di apportare le prime modifiche ad una programmazione che sia il primo passo di una progettualita' piu' a lungo termine", spiega Muller.
      La settima edizione del Festival di Roma (9-17 novembre), la prima sotto la guida dell'ex direttore della Mostra di Venezia, si svela cosi' nei numeri ("12 milioni di euro il budget, 4 dei quali messi a disposizione dai soci fondatori, il resto da recuperare con gli sponsor", come dichiarato dal Presidente Paolo Ferrari) e nella forma: "Il risultato e' arrivato grazie al lavoro di una squadra
aggueritissima - prosegue Muller - che, oltre a visionare piu' di 1500 film, ha cercato di considerare i gruppi di spettatori potenziali non come una risposta scontata, ma come una domanda sempre rinnovata".
Spettatori e addetti ai lavori che, come gia' annunciato nei giorni scorsi, potranno assistere alla prima mondiale del nuovo film di Walter Hill (premiato con il Maverick Director Award), 'Bullett to the Head', alla presenza del regista e del protagonista Sylvester Stallone, nonche' al nuovo lavoro in 3D della DreamWorks Animation 'Le 5 leggende': "A dimostrazione che anche se in poco tempo abbiamo
comunque gia' intrecciato i primi rapporti con gli studios e le major hollywoodiane", dice ancora Muller.

STALLONE SARA' LA STAR DEL VII FILMFEST DI ROMA

Il settimo Festival Internazionale del Film di Roma prenderà il via il 9 novembre. Sarà il primo targato Marco Müller. Tante le opere prime, ospite d'onore Sylvester Stallone, tre italiani in Concorso e la sorpresa: Quentin Tarantino. Questi alcuni degli ingredienti presentati oggi all'Auditorium della Musica di Roma in una sala gremita di giornalisti e addetti ai lavori.
In totale 59 lungometraggi in prima mondiale provenienti da 26 paesi, 16 italiani e 14 tra opere prime e seconde, più due film a sorpresa che saranno annunciati più avanti di "autori molto famosi" come ha annunciato il neodirettore. Per l'Italia in Concorso "Alì ha gli occhi azzurri" di Claudio Giovannesi, "E la chiamano estate" di Paolo Franchi con Isabella Ferrari e Jean-Marc Barr e "Il volto di un'altra" di Pappi Corsicato con Laura Chiatti e Alessandro Preziosi. Tra gli altri in gara anche "A Glimpse Inside The Mind of Charles Swan III" di Roman Coppola con Charlie Sheen, Bill Murray e Jason Schwartmann, attesi a Roma, l'americano "Marfa Girl" di Larry Clark, "The Motel Life", debutto dei fratelli Usa Gabriel e Alan Polsky con Stephen Dorff, il francese "You, Me and Us" di Jacques Dillon, le nuove opere dei fratelli polacchi Skolimowski, del russo Fedorchenko e dell'ucraina Kira Muratova. Muller ha annunciato "una sorpresa per tutti" riferendosi a Quentin Tarantino, di cui da giorni circolava il nome come possibile ospite d'eccezione. "Tarantino lo vedrete presto - ha detto - lo annunceremo a breve, è ancora una sorpresa ma 'Django' (Django Unchained è il suo ultimo film omaggio agli spaghetti-western) calcherà il palcoscenico dell'Auditorium". Fuori Concorso al Festival di Roma c'è grande interesse per "Bullet To the Head", il nuovo film di Walter Hill che riceverà il Maverick Director Award e interpretato da Stallone, che sarà presente al Festival. Inoltre, saranno presentati "The Twilight Saga: Breaking Dawn - parte II", l'ultimo capitolo della saga dei vampiri e "Le 5 leggende", nuovo film d'animazione 3D di Dreamworks Animation, che probabilmente vedrà sfilare gli attori che doppiano i protagonisti, da Isla Fisher a Hugh Jackman, ad Alec Baldwin e Jude Law. Sempre Fuori Concorso, il thriller d'azione "Il cecchino", il romanzo criminale "francese" di Michele Placido con Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz, Violante Placido e Luca Argentero, il francese "Populaire" di Regis Roinsard, con la star di "The Artist" Berenice Bejo, il nuovo film di Marjane Satrapi e i titoli di apertura, "Aspettando il mare" di Bakhtiar Khudojnazarov e di chiusura, "Una pistola en cada mano" del catalano Cesc Gay. Oltre a queste due sezioni avrà molto spazio la linea di concorso CinemaXXI (ex Extra), dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale e la nuova "Prospettive Itlia" che vuole fare il punto sulle nuove tendenze della nostra produzione con giuria e premi appositi. Tra i titoli in gara, anche qui quasi tutte opere prime, ci sono "Cosimo e Nicole" di Francesco Amato con Riccardo Scamarcio, "L'isola dell'angelo caduto", il debutto di Carlo Lucarelli da regista e "Razza Bastarda", altro esordio dietro alla macchina da presa, quello di Alessandro Gassman. Sul red carpet sfileranno anche i ragazzi di Scampia che hanno partecipato a tre film sul quartiere di Napoli diventato simbolo della Camorra che saranno presentati al Festival.

TRE I FILM ITALIANI IN CORSA PER IL FESTIVAL DI ROMA

Saranno tre i film italiani in concorso alla settima edizione del Festival internazionale del film di Roma, la prima diretta da Marco Muller. 'Ali' ha gli occhi azzurri' di Claudio Giovannesi, 'E la chiamano estate' di Paolo Franchi e 'Il volto di un'altra' di Pappi Corsicato sono le tre pellicole italiane in gara, come annunciato oggi, durante la conferenza di presentazione del festival, da Muller. I film in concorso sono 15, anche se due non sono stati ancora comunicati, tutti proiettati in prima mondiale. Tra i registi in gara, il giapponese Takashi Miike e l'americano Roman Coppola.

I NUMERI DEL FILMFEST DI ROMA

Cinquantanove lungometraggi in prima mondiale e 5 in prima internazionale, 12 mediometraggi, 34 cortometraggi, in concorso 13 film in prima mondiale, fuori concorso 5 film gala in prima mondiale e 4 in prima internazionale. E ancora: per Cinemaxxi 21 lungometraggi in prima mondiale, 1 lungometraggio in prima internazionale, 8 mediometraggi, 23 cortometraggi; prospettive Italia: 7 lungometraggi in concorso, 6 documentari in concorso, 6 cortometraggi in concorso, 2 mediometraggi fuori concorso, 8 documentari fuori concorso e 4 cortometraggi fuori concorso. Sono i numeri della Settima edizione del Festival Internazionale del film di Roma presentata oggi all'Auditorium Parco della Musica dal direttore artistico del Fesival, Marco Muller, e dal presidente della Fondazione Cinema per Roma, Paolo Ferrari. Ventisei i paesi partecipanti, 16 i lungometraggi italiani, 14 di cui 8 opere prime e 6 opere seconde, i lungometraggi opere prime e seconde e, infine, 8 sale cinematografiche per il pubblico del Festival.

QUENTIN TARANTINO VERRA' AL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA

Uno degli eventi a sorpresa del Festival internazionale del film di Roma, in programma dal 9 al 17 novembre all'Auditorium Parco della Musica, e' costituito dall'arrivo di Quentin Tarantino. Marco Muller, direttore artistico del festival capitolino, ha dato questa anticipazione durante la conferenza di presentazione del Roma Film Fest. "Tarantino ci fara' una sorpresa - ha detto Muller - Django calchera' le asse dei palcoscenici dell'Auditorium. Tra una settimana saprete i particolari".

martedì 9 ottobre 2012

ROMA FILM FEST, JEFF NICHOLS PRESIDENTE GIURIA

'Aspettando il mare' di Bakhtiar Khudojnazarov è il film di apertura della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Il nuovo lavoro del grande regista, sceneggiatore e produttore russo di origine tagika, autore dei pluripremiati lungometraggi Pari e patta e Luna Papa, sarà presentato a Roma in prima mondiale. Il film, uno spettacolare kolossal che mescola generi e tradizioni culturali, ha visto impegnato Khudojnazarov per sei lunghi anni di preparazione e lavorazione. Aspettando il mare, presentato in Fuori Concorso, è una coproduzione russa, tedesca, belga, francese, kazaka e ucraina; fra i protagonisti il divo russo Egor Beroev, il regista e attore tedesco Detlev Buck e l'attrice e top model Anastasia Mikulchina. Marco Müller, direttore artistico del Festival, ha inoltre annunciato il Presidente della giuria internazionale che assegnerà i premi ai film in Concorso nella settima edizione: sarà Jeff Nichols, il regista e sceneggiatore che ha firmato Shotgun Stories, Take Shelter e Mud. La giuria - che sarà composta da altre sette personalità del mondo del cinema e della cultura di diversi paesi - attribuirà il Marc'Aurelio d'Oro per il miglior film, il Premio per la migliore regia, il Premio Speciale della giuria, il Premio per la migliore interpretazione maschile, il Premio per la migliore interpretazione femminile, il Premio a un giovane attore o attrice emergente, il Premio per il migliore contributo tecnico, il Premio per la migliore sceneggiatura".

JEAN-LOUIS TRINTIGNANT, AMOUR E' IL MIO ULTIMO FILM, ANZI NO

"La storia e' molto dolorosa, ma il film non lo e', predomina una sensazione di felicita'". Cosi' l'attore Jean-Louis Trintignant presenta 'Amour' di Michael Haneke, Palma d'Oro a Cannes e dal 25 ottobre nelle nostre sale con Teodora e spazio Cinema, dopo aver totalizzato in Germania e Austria rispettivamente 100mila e 40mila spettatori nella prima settimana di programmazione. Al suo fianco Emmanuelle Riva, questo ''film d'amore'' (Trintignant) racconta la storia di Georges e Anne, due anziani professori di musica in pensione: quando la donna subisce un ictus, l'amore della coppia e' messo a dura prova, fino alle estreme conseguenze.
Nel cast anche Isabelle Huppert, nei panni della figlia musicista della coppia, Amour (candidato dall'Austria agli Oscar) segna il ritorno sul grande schermo di Trintignant dopo 16 anni di assenza: ''Non amo particolarmente il cinema, preferisco il teatro: questo e' il mio ultimo film. Anzi no, per Haneke accetterei di fare anche una particina''. Perche', dice l'81enne attore francese, ''Haneke e' il piu' grande regista con cui abbia mai lavorato: ha un rigore estremo, e' molto, molto esigente''. Se dei suoi 130 film all'attivo ''una trentina sono quelli da salvare'', Amour ha ''un soggetto tabu come spesso accade nel cinema di Haneke, che porta sullo schermo provocazione e violenza: in alcuni casi gratuitamente, ma qui no, sono al servizio della storia, per questo lo considero il suo miglior film''. Non sappiamo che fine fa il suo George dopo l'epilogo di Anne, e nemmeno il ''bergmaniano come gia' Kieslowski'' Haneke lo sa: ''Per me - dice Trintignant - si suicida, un suicidio nella gioia, non nella tristezza. Del resto, una persona che ha ucciso per amore merita a sua volta di rimanere uccisa''. E aggiunge che ''probabilmente c'e' un elemento autobiografico: Haneke era molto legato a una zia, che gli aveva chiesto di aiutarla a morire. Lui s'era rifiutato. Chissa' forse si sentiva la coscienza sporca, ed ecco questo film. Comunque, non gli piace che si parli al riguardo di eutanasia''.

ROMA TORNA CAPUT MUNDI DA DOMANI AL COLOSSEO

Una mostra di grande ricchezza, che racconta la potenza universale dell'impero di Roma, e' quella che si apre domani nelle tre sedi del Colosseo, della Curia Iulia e del Tempio del Divo Romolo nel Foro Romano. Attraverso un centinaio di opere provenienti dai maggiori musei archeologici d'Italia, la rassegna illustra l'espansione politica e culturale della citta' eterna mettendo in luce, oltre alla volonta' di dominio, anche l'aspetto dell'apertura e dell'integrazione nei confronti dei popoli conquistati. Presentata oggi dalla soprintendente Maria Rosaria Barbera, 'Roma Caput Mundi. Una citta' tra dominio e integrazione' e' stata curata dallo storico Andrea Giardina (docente alla Scuola Normale di Pisa) e dall'archeologo (all'universita' di Napoli L'Orientale) Fabrizio Pesando, che hanno compiuto insieme una scelta molto mirata di preziosi reperti per restituire al grande pubblico il vero carattere e la complessita' di Roma. Scopo della soprintendenza e dei curatori e' stato principalmente quello di ribaltare l'immagine falsata dal cinema. ''Dal Gladiatore in poi, e quindi con le fiction piu' recenti - ha detto la Barbera - e' arrivato il messaggio di un impero massacratore, ma e' solo una delle facce in cui si manifesto' la citta' eterna''. ''Dominatori, marziali, brutali, sadici'', cosi', ha aggiunto Giardina, sono ormai gli antichi romani nell'immaginario collettivo. ''Non e' che questo aspetto non sia stato vero, ma non e' l'unico - ha proseguito lo studioso - ogni impero diventa grande infliggendo sofferenze alle popolazioni''. Nelle sezioni allestite al Colosseo, alla Curia Iulia e la rassegna cinematografica del Tempio di Romolo, il percorso espositivo completa la visione storica, sviluppando il lato di apertura verso i popoli, perseguita nei secoli alacremente. ''Fu una societa' con fortissime disparita', ma al tempo stesso straordinariamente aperta'', ha spiegato Giardina, citando il fenomeno della schiavitu', a Roma ai massimi livelli. Eppure si inizio' a liberarli, approntando procedure burocratiche molto snelle, e i liberti, in eta' imperiale raggiunsero un enorme potere. Come Narciso, il liberto dell'imperatore Claudio (in mostra una fistula con il suo nome). Per non parlare dell'estensione della cittadinanza romana a tutte le popolazioni soggiogate. Nel giro di tre generazioni, dalla provincie arrivarono imperatori come Adriano e Traiano. ''La mostra ha una narrazione complessa'', ha detto Fabrizio Pesando sottolineando la difficolta' di selezionare opere capaci di evocare questo processo di integrazione. Ecco quindi i pannelli provenienti da una tomba sunnita di Nola (IV secolo a.C.) che raffigurano l'aristocrazia italica o i fregi pompeiani che ricordano come la citta' campana da oggetto di conquista si trasformo' presto in prezioso alleato. Il calco della colonna Traiana parla invece di trionfi come la Vittoria alata rinvenuta negli scavi del Quirinale. Si susseguono i busti dell'imperatore africano (Settimio Severo), di quello barbaro (Massimino il Trace), di Adriano e Traiano, mentre le successive sezioni approfondiscono i temi della schiavitu', della relazione con Atene e i culti religiosi che imperversarono nella Roma imperiale.

lunedì 8 ottobre 2012

ALICE NELLA CITTA' BALLA DA SOLA

Alice nella citta' diventa un festival autonomo e indipendente, con un budget tutto suo (300mila euro) con propri sponsor e luoghi per proiezioni e incontri con pubblico e stampa in collaborazione col regista Giuseppe Piccioni. "Stiamo cambiando - spiega il direttore Gianluca Giannelli durante un'affollatissima conferenza stampa romana - ci siamo incontrati col presidente del Festival di Roma Ferrari e col direttore artistico Marco Muller e abbiamo deciso di procedere autonomamente. Avremo uno spazio nostro, 'casa Alice', uno storico circolo del tennis a 80 metri dall'Auditorium dove allestiremo una sala di 270 posti, la libreria dove con Giuseppe Piccioni organizzeremo degli incontri dal titolo 'Gli anni in tasca' e la sala Lotto messa a disposizione dall'Auditorium per il concorso". Una sorta di festival nel festival, dunque, che nelle intenzioni di Gianluca Giannelli e di Fabia Bettina durera' tutto l'anno. "I dieci giorni del festival di Roma - spiega ancora Giannelli - sono solo l'inizio di un percorso che durera' 365 giorni e vedra' coinvolte scuole e internet". 'Alice nella citta'' avanzera' dunque in completa autonomia e si incastrera' perfettamente nella programmazione del festival di Roma. Con esso, "come e' sembrato naturale a tutti, a partire da Ferrari e Muller", condividera' una giornata evento: l'ultimo episodio della saga di 'Twilight' che proprio 'Alice' ha il merito di aver portato per primo in Italia all'attenzione del grande pubblico e dei media. "Organizzeremo una giornata con i fan e prepareremo la serata della grande proiezione alla Sinopoli - spiega Fabia Bettini - ma non sara' l'unico evento che organizzeremo. Un altro appuntamento importante con tanto di red carpet e spettacolo sara' il film della Disney 'Ralph lo spaccatutto'. Come abbiamo fatto con 'Twilight' - aggiunge - presenteremo poi la prima puntata di una nuova saga, 'Beautiful creatures', che vede una ragazza come protagonista con poteri soprannaturali". 'Alice nella citta'' proporra' come sempre pellicole per giovani con protagonisti adolescenti o temi ad essi dedicati. L'Italia sara' rappresentato da Marco Donati con 'Pulce non c'è', uno dei 14 film in concorso (due non comunicati ancora).