venerdì 22 novembre 2013

'A ciascuno la sua dipendenza', ma solo al cinema


Al cinema dal 28 novembre 'Don Jon' il film di esordio alla regia per Joseph Gordon-Levitt che aggira tutti i luoghi comuni della commedia romantica.
Nella vita di Jon, detto il Don (per le sue origini italoamericane e per come sia considerato il leader nel campo del rimorchio) ci sono le donne, la chiesa, la famiglia, la palestra e il porno. Donnaiolo impenitente e per filosofia, Jon anche quando fa sesso con una donna non si priva della masturbazione davanti alla pornografia, nemmeno quando a chiederglielo è la prima ragazza a coinvolgerlo davvero, la più attraente che abbia mai visto.
C'è un merito immediatamente evidente in questo primo film da regista di Joseph Gordon-Levitt, ed è l'aver scelto come oggetto della sua storia un personaggio e un universo di riferimento che il cinema non è solito frequentare. Il suo Jon (che ha anche scritto e interpretato) è un coatto italoamericano di seconda generazione, un bulletto con poco di originale, tutto estetica e precisione che tuttavia è guardato e interpretato con quella comprensione e adesione che solo un regista che è anche interprete può avere nei confronti del proprio ruolo. Intorno a lui si muovono un'altrettanto coatta e spietata Scarlett Johansson e il consueto circolo di amici stretti.
Quello che però impedisce a Don Jon di sfociare nella commedia romantica è la ricerca di una struttura e di una regia diverse dal solito. Giocando sul confine con il ridicolo sul quale vivono i personaggi che ha scelto di mettere in scena, Joseph Gordon-Levitt aggira le convenzioni della commedia sentimentale classica americana (quella che viene anche presa in giro in un film nel film che i protagonisti vanno a vedere al cinema, per il quale si sono prestati ad un cammeo Channing Tatum e Anne Hathaway) per arrivare alle medesime conclusioni rassicuranti e tradizionaliste.