venerdì 6 dicembre 2013

"Box office a catinelle"

"Sole a catinelle" con Checco Zalone rimarrà nella storia per aver quasi sorpassato il ‘Titanic’ di James Cameron al secondo posto tra gli incassi cinematografici italiani di sempre e aver osato sfidare i 65 milioni di incasso di "Avatar", senza gli occhialini 3D.
Paradossalmente i ricavi al box office dei film di Checco Zalone sono inversamente proporzionali alla qualità del prodotto. Il suo primo lavoro cinematografico del 2009 “Cado dalle nubi” ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico, ma un discreto incasso al botteghino (15 milioni di euro). Il secondo film “Che bella giornata” del 2011, ha battuto tutti i film italiani di sempre fino a quel momento (45 milioni di euro), ma non ha brillato particolarmente ed è sembrato meno spontaneo del primo. “Sole a catinelle”, invece, risulta, tra i tre, meno mordace sia come regia che come sequenza di gag comiche, ma ha superato ogni più rosea aspettativa con oltre 50 milioni di euro di incassi.
Bisogna avere rispetto per il pubblico, ma non ci potremmo spiegare un successo simile senza partire dal dato di fatto che il film porta una ventata di allegria, un mondo senza Berlusconi e senza antiberlusconismo. Del resto Zalone è stato l'unico in Italia a farci vedere in un film un leader della Lega bere urina durante il sacro rito dell'ampolla del dio Po.
Nella storia del film, Checco è un papà squattrinato e un po' cialtrone che al figlio Nicolò promette una vacanza da sogno se prenderà tutti 10 a scuola. Fin qui tutto bene. Il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare e, quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Ma a Checco non manca l’ottimismo. Partito con la speranza, subito delusa, di vendere qualche aspirapolvere ai suoi parenti in Molise, si ritrova a casa di Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio proprio dell’età di Nicolò. Nasce un’amicizia tra i due bambini e Zoe “adotta” Checco e Nicolò introducendoli nel suo mondo: inviti a party esclusivi, bagni in piscina e ancora yacht, campi da golf, serate mondane. E naturalmente Checco travolgerà lo stile compassato e in fondo ipocrita di questo mondo, con la sua simpatia e innocente spregiudicatezza.
Seppur lontano dall'arguzia sottile e raffinata di certa commedia all'italiana alla Monicelli, Luca Medici è un mattatore assoluto e irriverente. Congiungendo ironia a una leggera disanima delle magagne dell'Italia di oggi, riesce a far fioccare risate al pubblico.