giovedì 27 dicembre 2012

Cinema, meno spettatori a Natale

E' crisi per il cinema a Natale. Nel campione Cinetel (rappresentativo del 90% del mercato) si sono venduti, nei due giorni 25 e 26 dicembre, 1.873.000, -25% rispetto ai due giorni del Natale 2011 e si sono incassati 14.034.000, -23% rispetto allo scorso anno.
Il film piu' visto quest'anno nei due giorni di Natale e Santo Stefano e' stato 'Colpi di fulmine', Universal-Filmauro, con 395 mila spettatori e un incasso di 2.787.000.
Secondo posto per spettatori e' ancora di un film italiano, I due soliti idioti, Medusa, con 318.000 e 2.366.000, mentre il secondo posto per incasso va a Lo Hobbit, Warner, con 2.416.000.
Meglio va in quanto a incassi - segnala Cinetel - se si allarga l'esame al periodo che va dal week end precedente il Natale al 26 dicembre, si ha un sostanziale pareggio rispetto allo scorso anno: 5.497.000 dal 13 al 26 dicembre 2012 contro i 5.481.000 del periodo 15-26 dicembre. E il confronto mese su mese rispetto allo scorso anno che al 16 dicembre era a quota -21% per biglietti venduti e' - al 26 dicembre - a quota -10%.
Per un confronto complessivo delle festivita', al 1 gennaio e al 6 gennaio, si puo' ragionevolmente prevedere un miglioramento per il maggior numero di giorni festivi che caratterizza la parte finale di dicembre''.
''Non e' certamente un bel Natale, cinematograficamente parlando, ma non e' neanche il caso di drammatizzare troppo'' e' il commento di Lionello Cerri, presidente Anec, associazione nazionale esercenti cinema, sui dati delle prime festivita' che hanno visto un calo del 25% dei biglietti venduti il 25 e 26 dicembre, rispetto ai due giorni del Natale 2011, ma una sostanziale tenuta se si considera il periodo dal 13 al 26 dicembre.
''Siamo nel pieno di una crisi economica di vasta portata ma il cinema e lo spettacolo in generale hanno sempre avuto idee ed energie per recuperare - prosegue Cerri, da pochi giorni componente anche del Comitato di reggenza dell'Agis - ed e' in questa chiave che dobbiamo affrontare la situazione, che peraltro potrebbe migliorare nel periodo restante delle festivita' natalizie''.
E conclude: ''E' alla necessita' di unita' e compattezza delle varie componenti della professione che bisogna fare riferimento per rilanciare il tema della cultura, nelle sue varie forme, non certo come spesa da contenere ma come componente essenziale - anche sul piano strettamente economico - della auspicabile ripresa. Un tema ancora piu' importante oggi da proporre alle forze politiche che si accingono alle elezioni in campo nazionale e in due regioni fondamentali, Lombardia e Lazio, per la produzione di cinema e spettacolo''.