giovedì 27 dicembre 2012

Domani al via Umbria Jazz Winter

Umbria Jazz Winter comincia domani sera a Orvieto da una novita', almeno per l'Italia. E' infatti di scena sul palco del teatro Mancinelli, e sara' ospite fisso della rassegna tutti i giorni fino alla conclusione, il primo gennaio, Gregory Porter (nella foto). Cantante, songwriter, attore, produttore, e' l'ultima scoperta della vocalita' jazz.
Porter e' candidato al Grammy con una canzone del suo secondo disco, ma gia' due anni fa il primo, Water, gli frutto' una nomination a quelli che nella musica valgono quanto un premio Oscar. Non capita spesso ad un esordiente, soprattutto se si tratta di un quasi quarantenne. Porter in effetti e' arrivato tardi alla notorieta' su grande scala, tanto piu' in un mercato in cui i giovani di precoce talento sono merce normale. Nella vita ha fatto di tutto, dopo aver trascorso l'infanzia nella natia Los Angeles ed a Bakersfield, cresciuto con la madre, ministro di una chiesa. Provo' perfino ad avviare una carriera di giocatore di football professionistico. Un infortunio alla spalla lo convinse a smettere e a dedicarsi al non piu' agevole, ma certo meno pericoloso, show business. Del football oggi gli resta il fisico prepotente, e del gospel che ascoltava in chiesa conserva un approccio spirituale alla musica, mediato da una voce calda e profonda.
Stilisticamente, Porter e' un cantante che opera una sintesi della vocalita' nera americana, mescolando senza pregiudizi jazz, soul, canzone popolare. Puo' ricordare ora un crooner alla Nat King Cole (su cui ha scritto una piece teatrale) ora Joe Williams e Donny Hathaway, che infatti cita tra i suoi ispiratori. Non e' un innovatore ma ripropone con freschezza e grande cultura musicale un genere che negli ultimi anni ha offerto poco, almeno a questi livelli. Forse ancora piu' interessante dell'interprete e' il compositore, e che scrivere canzoni non sia per lui un fatto episodico lo dimostra la songlist del secondo e ad oggi ultimo disco, Be Good, in cui la maggior parte dei temi sono suoi, e sono accattivanti. Uno di questi e' ''Real good hands'', una soul ballad che sembra scritta a cavallo tra i sessanta ed i settanta e che e' candidata al prossimo Grammy, ma intanto il cd e' stato nominato miglior album jazz del 2012 per iTunes. Tra le sue ultime collaborazioni, anche quella con Nicola Conte. Porter insomma si presenta come un musicista vero e non un ''semplice'' cantante, come attestano anche le parole di stima di Wynton Marsalis (oggi che vive a New York, Gregory si esibisce spesso con l'orchestra del Lincoln Center). Il suo debutto italiano a Umbria Jazz e' dunque molto atteso. Dopo l'esordio a Orvieto, Gregory Porter tornera' in Italia a marzo per alcune date a Roma, Napoli, Bari.