venerdì 15 febbraio 2013

Alessandro Gassman è Riccardo III

Occhiaie perenni, volto bianco e poi numerosi centimetri in piu'. Il Riccardo III di Alessandro Gassman, in scena al Verdi di Padova da martedi' prossimo e poi in tour per l'Italia, che lo vede interprete (al suo terzo Shakespeare) e regista (per la prima volta di un testo del Bardo), mostra subito il suo debito, dichiarato, nei confronti di un altro regista, ma di cinema, lo statunitense Tim Burton: "L'ispirazione per l'interpretazione, che riguarda anche costumi e scenografie, molto gotici, mi viene da un regista del quale sono grandissimo fan, Tim Burton, che dovrebbe assolutamente dirigere una trasposizione cinematografica di Shakespeare -spiega Gassman all'Adnkronos- Ho mutuato il suo mondo crepuscolare, dove il sole di York batte poco".
Per restare fedele all'ispirazione, Gassman si e' reso piu' allampanato, lui che e' gia' alto, "arrivo a due metri, c'e' il trucco ma non si vede" dice serio e poi aggiunge scherzando "ho anche scelto tutti gli altri attori curando che fossero ben piu' bassi di me", non mancano "occhiaie, occhiaie, occhiaie, pelle pallidissima e labbra nere". Insomma, non proprio un miglioramento estetico per il Gassman attore, ma lui sembra divertircisi: "Mi sono imbruttito altre volte, ho interpretato anche un ottantacinquenne e, anzi, proprio in quell'occasione ho avuto una grande soddisfazione: durante una tourne'e, dopo che ero gia' comparso in scena, una signora si e' lamentata con il personale di sala, chiedendo 'ma quando arriva Gassman?!'".
La messa in scena pone Gassman di fronte a un doppio, pericoloso, confronto: quello con il padre Vittorio, che interpreto' lo stesso ruolo, e quello con la moglie, Sabrina Knaflitz, sua sposa anche sul palcoscenico. Sul primo fronte Gassman sottolinea di non pensare a confronti con il padre, del quale ha "un ricordo meraviglioso", mentre sul secondo fronte, in pratica il rischio che nel ruolo di regista danneggi se stesso in quello di marito, afferma che "lavorare con mia moglie e' stato un piacere, sono anni che glielo chiedo ed e' la prima volta che riesco a convicerla, e poi -aggiunge sorridendo- non volevo privarmi della possibilita' di ucciderla ogni sera".