lunedì 14 gennaio 2013

Da giovedì nelle sale "Frankenweenie"


Immagini in bianco e nero e pupazzi a prima vista da brividi ma con un cuore, capaci di commuovere. Tim Burton torna alle origini con il suo nuovo film "Frankenweenie", al cinema dal 17 gennaio distribuito da Walt Disney, e riporta sul grande schermo un progetto a lui tanto caro, seguendo le orme dei precedenti "Nightmare Before Christmas" e "La sposa cadavere", in stop-motion e con le marionette lugubri ma espressive. Nel 1984 il visionario regista aveva pensato la storia come un lungometraggio in stop-motion, ma a causa dei limiti di budget imposti dalla Disney aveva dovuto trasformarla in corto live-action.
Dopo tanti anni Burton ha ripreso i disegni dei personaggi che aveva personalmente realizzato all'epoca, ne ha pensati altri per il nuovo film 3D e ha già conquistato una nomination agli Oscar come miglior film d'animazione. La storia è quella di Victor, un ragazzino timido e introverso, e del suo unico amico, il cane Sparky. Dopo un incidente in cui perde il fedele compagno, il protagonista riesce a riportarlo in vita con un esperimento scientifico. Victor cerca di nascondere la sua "creatura", ma i compagni di classe, i genitori e l'intera cittadina lo scoprono e ben presto si accorgono che sfruttare il potere della scienza nel modo sbagliato può essere molto pericoloso. Il film trae ispirazione dai classici horror tanto amati da Burton in gioventù e alcuni dei personaggi sono un omaggio ad alcuni di questi.
I genitori di Victor sono i signori Frankestein, il signor Rzykruski, insegnante di scienze della scuola, è un tributo a Vincent Price, interprete di leggendari ruoli horror. Non mancano poi allusioni alla Transilvania, come il cimitero degli animali sulla collina, e c'è una galleria di mostri e buffi pupazzi dai nomi e dallo sguardo spaventoso tutti da ridere, come Stranella, il gatto vampiro e la mummia criceto. Oltre alla passione per gli horror e il legame per la storia di Victor, il regista ha rivelato un altro motivo che lo ha spinto a tornare a "Frankenweenie": "Mi sono ispirato anche al forte legame che ho avuto quando ero bambino con il mio cane. Il rapporto con animali è speciale e genera forti emozioni".