domenica 6 gennaio 2013

Gomorra, la serie... lontano da Scampia

Ideale prosecuzione delle linee narrative dell'omonimo bestseller di Roberto Saviano, la serie 'Gomorra' - che ha incassato il no della Municipalita' di Scampia alle riprese - intreccia, in dodici episodi da 50 minuti, la storia di tre 'regni' criminali con quella del traffico di droga, del riciclaggio di denaro, degli affari loschi intorno ai rifiuti e dei grandi appalti, svelando connivenze con la politica e la finanza. Tra i protagonisti, un prete, un giornalista, una volontaria in un centro di assistenza sociale.
Lo stesso Saviano firma la direzione artistica del progetto, il cui primo ciak e' previsto tra circa un mese. Dietro la macchina da presa Stefano Sollima: l'acclamato regista di 'Romanzo criminale', oltre a dirigere alcuni episodi, ha un ruolo di supervisione artistica. La sceneggiatura e' affidata a Stefano Bises, Leonardo Fasoli e Ludovica Rampoldi, con la collaborazione dello stesso Sollima. La produzione e' affidata a Cattleya, con la collaborazione di Fandango che ha gia' prodotto l'adattamento cinematografico del romanzo, diretto da Matteo Garrone. La messa in onda della serie e' prevista su Sky Cinema per la primavera 2014.
Lo stop di oggi evoca le polemiche che gia' accompagnarono il romanzo - oltre 12 milioni di copie vendute in 52 Paesi - e il pluripremiato film di Garrone, che ha vinto tra l'altro Gran Premio della Giuria a Cannes, cinque Efa (gli Oscar europei) e sette David di Donatello e ha incassato 10 milioni in Italia, 35 milioni in totale. L'affresco dell'impero economico e del sogno di dominio della camorra, attraverso personaggi spiazzanti ed estremi (tra i quali un fulminante Toni Servillo colletto bianco della criminalita') e' finito nel mirino di chi alla forza della denuncia ha contrapposto in primo luogo il danno dell'immagine di Napoli e dell'Italia intera all'estero.
Ma la serie, ci tiene a precisare la produzione, ha ben poco a che fare con il film. Scampia fara' da sfondo al 4-5% delle scene e soprattutto, sottolinea Riccardo Tozzi di Cattleya, l'impegno e' a raffigurare ''quei personaggi positivi del territorio che sono le altre figure del mondo di Saviano, quelli che lottano per cambiare le cose''.