giovedì 20 dicembre 2012

Carlo Giuffre' sfida "Questi fantasmi!"

'Questi fantasmi!' e' fra i capolavori assoluti di Eduardo De Filippo, presentato al pubblico all'inizio del 1946, subito dopo 'Napoli Milionaria!' e subito prima di 'Filumena Marturano'. Come tutte le opere del grande autore napoletano intreccia un caso umoristico con un dramma che ha qualche soffio di malinconia. E' cosi' la favola agrodolce di Pasquale Lojacono, un personaggio che sfida il tempo e che consente a Carlo Giuffre', come attore e come regista, di cogliere un caloroso e meritato applauso sul palcoscenico dell'Eliseo, dove verra' replicato per tutte le feste.
Come sanno da sempre gli appassionati di Eduardo, che sono un esercito in tutto Italia a trenta anni dalla sua scomparsa, Pasquale Lojacono e' un pover'uomo alla deriva della vita. Le ha provate tutte per trovare una occupazione redditizia, ma nessun tentativo e' andato in porto. Ora ha trovato una soluzione che sembra l'ideale: gli hanno affidato in affitto gratuito un fastoso appartamento in un monumentale palazzo seicentesco, purche' dimostri con la sua presenza che non e' infestato dai fantasmi. Lui si attiene scrupolosamente ai patti convenuti: apre e chiude due volte al giorno tutte le finestre; sbatte i tappeti rumorosamente, canta perfino allegramente per dimostrare che tutto va bene ai suoi vicini e soprattutto al simpatico e loquace dirimpettaio che non si vede mai, ma al quale e' rivolto il famoso monologo del secondo atto che e' una delle pagine piu' famose del teatro napoletano, dedicato alle virtu' di una tazzina di caffe'.
Tutti sanno, pero', che i fantasmi non ci sono; lo stesso Lojacono dice di non crederci salvo poi invocarli visto che gli lasciano grosse somme di denaro: somme che in realta' vengono dall'amante della moglie del povero Lojacono.
Fin dalla sua creazione, 'Questi fantasmi!' ha divertito e commosso per il suo intreccio perfetto fra il comico e il malinconico, per il suo dilemma irrisolto che si puo' stringere in un interrogativo: Lojacono ci crede davvero ai fantasmi oppure - per suoi loschi interessi - fa finta di credere in quelle ombre notturne, che si rivelano poi i familiari dell'amante della moglie? Il nodo drammaturgico e' tutto li, e la poesia e' nel dubbio e nell'amore che forse si o forse no ancora fanno vivere il protagonista. Un personaggio che richiede un sapiente equilibrio di comicita' e forza drammatica, una misura che Giuffre' ha sempre avuto nella sua lunghissima carriera, nata all'ombra del grande Eduardo e sviluppatasi anche con importanti partecipazioni nella Compagna dei giovani (Valli, Falk, De Lullo, Albani) e infine con la sua compagnia, nella quale spicca Piero Pepe nel ruolo gustoso del portiere del palazzo