venerdì 21 dicembre 2012

Muller lancia Massenzio

"Posso dire che nel confronto post-festival con i principali interlocutori per la prossima edizione, tutti i grandi produttori americani, europei e asiatici appoggiano il discorso di iniziare con il ridare lustro alla splendida Arena di Massenzio, proponendo a inizio estate alcuni film importanti. Ma un pre-festival estivo da solo non basta". A parlare e' il direttore artistico del Festival di Roma Marco Muller in un'intervista. "Ci piacerebbe - aggiunge - mostrare tutto l'anno quello che avviene nel cinema mondiale, i titoli che passano nei grandi festival stranieri (in particolare i film che non hanno trovato dei compratori), cosi' come quelli di Torino e delle Giornate del cinema Muto. E' il rapporto con i piu' diversi gruppi di spettatori che conta piu' di tutto. I programmi, insomma, che devono precedere un Festival metropolitano, che mostri titoli "popolari" sempre piu' forti, ma continui a valorizzare il lavoro di scoperta e quello di ricerca.
Potremmo poi dar vita a un centro di servizi, in coordinamento con tutte le realta' festivaliere esistenti nel Lazio, un sistema di vasi comunicanti. Visto che esiste una macchina solida e strutturata come la Fondazione cinema per Roma, non ci si puo' limitare a preparare per 11 mesi un unico evento".
Muller precisa che "l'Auditorium rimane un luogo straordinario di aggregazione, anche e soprattutto per i giovani. Per ora rimarremo sicuramente. Nel 2013 cosi' come per gli anni successivi. La situazione rimarra' questa: almeno finche' non tornera' in auge il progetto del Parco delle Arti". E aggiunge: "Nel 2013, magari recuperando la grande sala Santa Cecilia, potremmo avere cinque giorni con una doppia proiezione serale, in cui inserire omaggi a personalita' importanti e anche qualche film passato a Toronto.
Dobbiamo trovare l'equilibrio fra le tre linee di concorso di quest'anno, che manterranno la loro proposta di prime mondiali, e le prime internazionali ed europee importanti, che portano con loro la giusta dose di glamour e sono dunque in grado di catturare per il festival anche un pubblico meno attento".