venerdì 26 ottobre 2012

007, Daniel Craig a Roma: Bond? Il mio opposto

E' uno 007 un po' invecchiato, a tratti sentimentale, che torna sui luoghi del suo passato e mostra qualche fragilità quello interpretato da Daniel Craig nel nuovo film della saga di 007, "Skyfall", nelle sale il 31 ottobre. L'attore, a Roma con il regista Sam Mendes e la collega Naomie Harris, ha spiegato: "Se rileggiamo i libri di Fleming vediamo che Bond in realtà ha un carattere molto conflittuale, è un assassino che non ama uccidere: volevo che il personaggio tornasse a questo suo vecchio aspetto, con qualcosa di moderno, di più vero, diverso dai film del passato, pur rimanendo in quella stessa cornice".
Nel suo nuovo corso lo 007 inglese, infatti, non beve Martini ed è attratto dalle donne forti come Eve, interpretata dalla Harris: "Sia per me che per il pubblico oggi è molto più interessante che lui si trovi in contatto con donne forti, sia che sia in conflitto con loro sia che ci debba far l`amore. Non è più solo un dominatore, come nel primo Bond, del 1962". E la Harris conferma: "La mia Eve oggi è una sorta di controparte di Bond, e il successo di questi film è che sono dei classici ma sanno riflettere i cambiamenti della società".
Il nuovo film di 007, diretto per la prima volta dal regista d`autore Sam Mendes, ha ottenuto un enorme successo di critica, soprattutto in Usa (The Hollywood Report parla di "film meraviglioso, uno dei migliori Bond"). Mendes dall'inizio ha voluto dargli un'impronta diversa rispetto agli altri film della saga: "All`inizio l`ho pensato senza azione, senza Bond girl e senza location glamour, e ho immaginato un film su un personaggio che ha perso la sua strada, che guarda al passato, riesplora i suoi rapporti. In questo modo ho reso la storia molto personale, e poi ho potuto aggiungere tutti quegli altri elementi classici dei film di 007". Secondo Mendes Craig è stato perfetto nel mostrare "l`età, la fallibilità e le debolezze di questo nuovo Bond". La cosa più difficile per Mendes è stata invece resistere alle pressioni "tenendo vivo il mio intuito per capire se quello che stavo girando era esattamente il film che volevo fare: è stato un esercizio di volontà attiva" ha detto.
E' stato proprio Daniel Craig, al suo terzo film come Bond, a volere Sam Mendes come regista, perché condividevano la stessa visione sul nuovo corso di 007. "In questo film Bond è nervoso, si trova in un nuovo mondo, capisce che il suo Paese è cambiato, non è più una superpotenza e non lo accetta. Il suo nemico Silva gli dice che l`impero inglese è in rovina, e lui deve accettare le cose che cambiano. Anche io sono tornato a vivere a Londra dopo 7 anni, e devo dire che l`Inghilterra è davvero molto cambiata" ha affermato Mendes.
In "Skyfall" Bond, infatti, deve difendere M (Judi Dench), il suo capo diretto all`interno dei Servizi Segreti britannici: il ruolo di M viene messo in discussione dal governo inglese, e la sua incolumità è messa in pericolo dal cattivo di turno (Javier Bardem), che si è impossessato di un file con i nomi di tutti gli agenti dell'MI6 sotto copertura.
Sebbene il Paese sia cambiato alle Olimpiadi di Londra James Bond è entrato in scena con la regina Elisabetta, due simboli immutabili della Gran Bretagna, e Craig ha rivelato: "E' stata un'esperienza surreale, ed è molto strano per un ragazzo di Liverpool come me trovarsi da un giorno all'altro a scortare la reginaà Anche se io non sono forse il miglior suddito perché sono un po` più repubblicano". Ora il suo sogno è mantenere sempre l`entusiasmo nel fare film, lo stesso entusiasmo che aveva visto in Paul Newman sul set di "Era mio padre", il film diretto da Sam Mendes di cui i due erano protagonisti: "Aveva 76 anni ed era nervoso, agitato, entusiasta, scherzava: se alla sua età reciterò con il suo stesso entusiasmo potrò dire di essere un uomo davvero fortunato".