mercoledì 24 ottobre 2012

Applausi alla Scala per Sigfrido

Lunghi e calorosi applausi alla Scala hanno salutato la prima di Siegfried, di Richard Wagner, con la direzione di Daniel Barenboim e la regia di Guy Cassiers.
Dopo cinque ore e 25 minuti di spettacolo, il pubblico scaligero ha mostrato di aver apprezzato in toto la rappresentazione, gratificando voci, regia e direzione musicale. In particolare, grandi applausi sono stati tributati al Maestro Barenboim, quando si e' presentato da solo al proscenio. Ma anche gli altri artefici, Cassiers, l'autore delle scene e delle luci Enrico Bagnoli, l'autore dei costumi, Tim Van Steenbergen sono stati applauditi. Tra le voci, e' stata molto apprezzata Nina Stemme, pur se Brunilde compare solo nel terzo atto; ma anche Lance Ryan, nei panni di Siegfried, quasi mai assente dalla scena, Peter Bronder (il nano Mime), Terje Stensvold (Wotan), Johannes Martin Kranzle (Alberich), Alexander Tsymbalyuk (Fafner, il drago), Anna Larson (Erda), Rinnat Moriah (l'uccellino del bosco).
'Sigfrido' rappresenta la seconda giornata dell'Anello del Nibelungo' nella rappresentazione della monumentale tetralogia wagneriana cominciata alla Scala il 13 maggio 2010 con l' 'Oro del Reno', che ne rappresenta il prologo, e proseguita il 7 dicembre dello stesso anno con 'La Valchiria'. L'ultima opera del Ring, 'Il Crepuscolo degli Dei', sara' presentata nel corso della prossima stagione, in cui cade il bicentenario della nascita di Wagner. E per onorare il grande musicista, La Scala proporra' l'anno prossimo a giugno due cicli della tetralogia completa, che nel teatro milanese non veniva presentata tutta insieme dal 1938.
Tutte e quattro le opere, dirette da Daniel Barenboim, sono firmate dal regista belga Guy Cassiers. Nei primi tre casi sono sortiti allestimenti spettacolari, ad alto contenuto tecnologico ideati da Cassier con Bagnoli autore delle luci. Proprio le luci hanno moltissima importanza nelle scene di questo 'Siegfried',
caratterizzate da pennellate di colori forti spesso in contrasto col nero, dove lame di luce bianca, argentea o rosso fuoco creano evidenti contrasti. Il tutto, fra scenografie girevoli, proiezioni video che movimentano costantemente i fondali, pavimenti e pareti fatti di cubi e gabbie di ferro.
Sigfrido e' la prosecuzione della Valchiria, conclusasi con la condanna di Brunilde al sonno perpetuo circondata da un cerchio di fuoco che solo un eroe senza paura potra' varcare per destarla. La sua colpa e' stata quella di aver tentato, contro la volonta' del dio Wotan, di salvare Siegmund e aver fatto
fuggire sua sorella Sieglinde con il bimbo in grembo, frutto dell'incesto. Quel bimbo, Sigfrido, diventato adulto, e' ora qui protagonista. Riforgiata la spada del padre, uccide il drago Fafner e il nano Mime. Eroe senza paura, con l'anello forgiato con l'oro rubato al Reno che conferisce a chi lo possiede il potere del dominio sul mondo riesce a superare il cerchio di fuoco, con un bacio sveglia Brunilde e se ne innamora, ricambiato. Vicenda a lieto fine, per ora, ma la tragedia incombe con l'opera successiva, il Crepuscolo degli dei.