lunedì 31 dicembre 2012

Il 2013 è l'anno di Giuseppe Verdi

Rigoletto, Traviata, Trovatore, Nabucco, Macbeth, Aida, Don Carlo, Otello: senza queste opere i teatri lirici di tutto il mondo non saprebbero come riempire le sale, o chiuderebbero. Che sia ''va' pensiero'', ''la donna e' mobile'' o ''libiamo ne' lieti calici'', le celebri arie di Giuseppe Verdi sono diventate degli hit planetari per generazioni e generazioni di amanti della musica. L'anno che arriva, il 2013, e' l'anno verdiano, il bicentenario della sua nascita, e viene festeggiato, non solo in Italia, ma in ogni angolo della terra, come patrimonio universale dell'umanita'. Anche la nordica Germania, in teutonica osanna per l'altro anniversario del secolo, i 200 anni di Richard Wagner, dedica al genio italiano spazio sovradimensionale nei propri cartelloni. E in Austria e' verdi-mania e la sola Staatsoper ha in programma fino all'estate ben sette titoli con interpreti come Placido Domingo, Rolando Villazon, Roberto Alagna e Simon Keenlyside. Persino il Festival di Salisburgo gravietera' questa estate attorno a Verdi: Falstaff (dirige Zubin Mehta, regia Damiano Michieletto), Don Carlo (Antonio Pappano, regia Peter Stein), Giovanna d'Arco in forma di concerto con Anna Netrebko e Domingo e Nabucco in forma di concerto diretto da Riccardo Muti.
In Italia e' Viva Verdi da un capo all'altro della Penisola dall'inizio alla fine dell'anno. Una commissione voluta dal governo per le celebrazioni e' stata dotata di 6,5 milioni di euro. Si comincia a Parma il 12 gennaio con un Ballo in Maschera passando per l'Arena di Verona, e finendo con La Scala che chiudera' l'anno verdiano con l'inaugurazione della prossima stagione, il 7 dicembre 2013, con La Traviata diretta da Daniele Gatti. Il teatro milanese prevede inoltre Aida (regia di Franco Zeffirelli, direttore Gianandrea Noseda), Don Carlo (diretto da Fabio Luisi), Nabucco (diretto da Nicola Luisotti, regia Daniele Abbado) e Un Ballo in maschera, Falstaff e Macbeth diretti da Daniele Rustioni, Daniel Harding e Valery Gergiev. Come pochi altri, Verdi ha dominato un secolo, dentro e fuori l'Italia. I suoi eroi cosi' terreni, umani, il suo melodramma e le melodie cosi' diretti al cuore - e non da ultimo la sua passione civica e patriottica che ne ha fatto una figura chiave del Risorgimento - hanno saputo dare voce agli aneliti di un intero Paese e alla sua lotta per l'unificazione nella quale egli credeva ardentemente. Quando nacque esattamente non si sa: all'anagrafe fu registrato l'11 ottobre 1813 ma sarebbe nato il 10. Verdi stesso festeggiava il suo compleanno il 9 ottobre. La data di morte invece fu un evento pubblico e di lutto nazionale: il 27 gennaio 1901 a 87 anni. Strana coincidenza, il 27 gennaio, e' anche il giorno della nascita di Mozart (1756). Il suo paese natale, Le Roncole, a meta' strada fra Milano e Modena, sara' quest'anno meta di pellegrinaggi e di un festival.Il suo precoce talento fu riconosciuto presto e promosso: comincio' col suonare l'organo fra Roncole e Busseto. Continuo' con gli studi di composizione ma al Conservatorio a Milano fu rifiutato. Da Oberto al Falstaff, una trentina di opere, molti capolavori e quasi tutti, prima o poi, dei grandi successi, piu' composizioni di musica sacra fra cui, summa assoluta, la Messa da Requiem, scritta nel 1873 nel primo anniversario della morte di Manzoni.
Il suo corpo, assieme a quella della seconda moglie, Giuseppina Strapponi, si trova a Milano nella cappella della Casa di Riposo per anziani fatta costruire da Verdi per i musicisti.