venerdì 4 gennaio 2013

Tornatore presenta 'la migliore offerta' a Palermo

Presentazione all'insegna dell'amarcord all'Auditorium Rai di Palermo, dove il regista Giuseppe Tornatore ha parlato a pubblico e giornalisti del suo ultimo film "La migliore offerta" e ha ricordato i suoi primi anni nella televisione pubblica: "Erano tempi pioneristici, c'erano i margini per l'improvvisazione creativa, per la sperimentazione e l'invenzione. Una volta feci un'intervista a Francesco Rosi, lo aspettai per ore all'ingresso di Villa Igea, dove alloggiava nei giorni in cui presento' a Palermo il suo film 'Tre fratelli'.
Finalmente entro' nella hall dell'albergo, ottenni l'intervista e la feci. Peccato che non ne avessi neanche parlato al mio capo".
Sulla sua ultima opera il regista bagherese dice che "innanzitutto si tratta di una storia d'amore. Poi mi sono divertito a strutturare la naturale drammaturgia dell'innamoramento come se fosse un thriller. Diciamo che ci sono due livelli: un primo lineare, quasi banale, che e' quello del sentimento. E uno piu' profondo, che e' un coacervo di rapporti e trappole psicologiche".
E sul perche' il film non sia stato girato in Sicilia sottolinea che "per me la Sicilia e' una realta' storica talmente forte e importante da essere comunque un quid in piu' quando realizzo una storia. Anche nei miei film non siciliani c'e' tantissimo della mia terra. Racconto un episodio a mo' di esempio: una delle ossessioni del protagonista e' quella di non voler toccare niente con le mani. Infatti colleziona guanti in modo compulsivo e ne indossa sempre un paio. Ebbene, l'idea mi e' venuta da un personaggio che girava per Partinico con una penna. Ma non perche' volesse scrivere di continuo, ma perche' non voleva toccare i citofoni con le dita e citofonava con la penna".