giovedì 15 novembre 2012

'Ferite a morte' per Serena Dandini

Lo spettacolo ''Ferite a morte'' e' composto da una serie di monologhi di donne ispirati all'Antologia di Spoon River, donne morte infatti, ''che si raccontano in toni drammatici ma anche con quell'autoironia che da vive non potevano probabilmente permettersi'', come spiega l'autrice Serena Dandini, che li porta a Palermo il 24 novembre, a Bologna il 30 e a Genova il 9 dicembre, leggendoli sul palco alternandosi con una serie di ospiti d'eccezione. A Palermo ci saranno, tra le altre, Lilli Gruber, Angela Finocchiaro, Geppy Cucciari, Isabella Ragonese, Thony e Lella Costa; a Bologna, Iaia Forte, Concita De Gregorio, Michela Ramazzotti, Eleonora Danco, Silvia Avallone, Elisa; a Genova Malika Ayane, Jasmine Trinca, Anna Bonaiuto, Sonia Bergamasco, Susanna Camusso. Per la Dandini ''e' questo solo il primo di una serie di razzi che vogliamo lanciare per fare il piu' rumore possibile attorno alla violenza sulle donne e per attirare l'attenzione e far firmare a piu' persone possibile la Convenzione No More, che e' stata mandata anche a Monti 10 giorni fa, ma e' ancora senza risposta''. La convenzione fa il punto sulla situazione e elenca ''tutte le cose che si possono e devono fare, come hanno gia' fatto all'estero, alcune anche a costi praticamente zero, come unificare la raccolta dati sulla violenza e femminicidi in commissariati, pronti soccorsi, assistenza sociale e cosi' via''. Non esistono infatti dati ufficiali sulla situazione e quelli diffusi (le oltre cento donne uccise quest'anno, le 877 negli ultimi sette anni) sono derivati da notizie di cronaca dalla casa delle Donne di Bologna. C'e' solo un'indagine Istat del 2006 che stimava in 6 milioni e 743 mila donne tra 16 e 70 anni, vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita.
I monologhi, che sono in via di pubblicazione da Rizzoli, sono stati scritti dalla Dandini col supporto di Maura Misiti, che al Cnr si occupa di questioni femminili, ''per lavorare su dati e storie precise, per far si' che ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti non fosse affatto casuale, per ridar loro vita e capacita' comunicativa con la forza del teatro''. Poi ricorda che ''quando l'Europa ci chiede di fare qualcosa su tasse e rigore, provvediamo subito; quando ci chiede di intervenire sulla violenza alle donne invece non accade nulla'', anche se il nostro governo ha avuto decisi richiami a riguardo dall'Eu come dalle Nazioni Unite. A muoversi ora e' la societa' civile (esiste anche la campagna NoiNo.Org di uomini contro la violenza sulle donne) per fermare questa piaga sociale, questa sorta di guerra, sapendo che ci si riuscira' solo lavorando assieme uomini e donne.