domenica 11 novembre 2012

Roma FilmFest, Margherita Buy apre Prospettive Italia

La fine degli anni di piombo, l'humus ideologico delle brigate rosse e quello che siamo oggi: alla sua seconda prova, dopo l'applaudito esordio di Cosmonauta, Susanna Nicchiarelli con La scoperta dell'alba, tratto dal romanzo omonimo di Walter Veltroni, prova a fare qualche conto con il passato recente italiano.
''Piu' che dare risposte o elaborare teorie - ha detto la giovane regista che e' anche attrice nel suo film che ha aperto la sezione Prospettive Italia al Festival di Roma - La scoperta dell'alba parla della necessita' dell' elaborazione di quel passato. Per me pubblica o collettiva va fatta con urgenza''.
Nel film, un continuo rimpallo tra il 1981 e il 2011, Margherita Buy e' una docente universitaria alla Sapienza di Roma (fidanzata con il vignettista Sergio Rubini) che nell'avvicinarsi del trentesimo anniversario della scomparsa misteriosa del padre, professore negli anni del terrorismo, non riesce a pensare ad altro se non a rievocare nella propria testa quei giorni di lei bambina, attraverso dettagli anche minimi, facendo emergere la massa indistinta dei ricordi per poterla finalmente dipanare. Il libro di una 'vittima', ossia il figlio di un professore assassinato proprio all'Universita' (evocativo della tragedia di Bachelet), non fa che riportarla ancora di piu' a quei giorni. Viene fuori una detection story con un che di fantascientifico, di Ai confini della realta', visto che la Buy telefona a lei piccola 30 anni prima, cercando di deviare il corso del destino familiare. Si scoprira' che il padre era coinvolto con le br e responsabile dell'imboscata al suo collega e amico professore diventato un 'simbolo' da colpire.
''Questa doppia ambientazione mi incuriosiva molto: stessi luoghi e personaggi da filmare prima e dopo - ha raccontato la Nicchiarelli - ho grande curiosita' per il passato e anche per una certa storia d'Italia''. Rispetto al romanzo di Veltroni sono cambiate alcune cose: il protagonista e' diventato una donna e anche la storia personale e' stata cambiata: ''Il libro era troppo triste per il mio film, avevo bisogno di leggerezza.
Ne ho tratto un soggetto con Michele Pellegrini che Veltroni ha approvato e siamo andati avanti per la nostra strada''. La scelta poi di spostare all'81 la storia, qualche anno dopo rispetto al romanzo, ''e' stata precisa: volevo aver vissuto quegli anni, rimettere in scena quella paura di pericolo costante con cui sono cresciuta. Si lavora sulle emozioni e i ricordi e io di quegli anni ne ho nitidi''.
Il film, prodotto da Fandango con Rai Cinema, uscira' in sala il 10 gennaio da 01. A portargli fortuna sara' Sergio Rubini che era presente anche in Cosmonauta e ha voluto fortemente essere nella Scoperta dell'alba. ''Il revisionismo e' una pratica pericolosa, invece con la nostra storia bisogna fare i conti seriamente e non inventarsi ogni giorno che quegli anni del terrorismo sono andati in un modo diverso. E interessate che una regista giovane abbia avuto voglia di farlo. Chi ha vissuto quegli anni e' spesso affetto da pentitismo: forse saranno i giovani a poterci raccontare come sono andate le cose''.
Margherita Buy si e' messa in gioco, immaginando se stessa bambina. ''Di quegli anni anche io ho tanti ricordi, ero a Roma e si viva tra posti di blocco e paura, quel clima e le tante cose drammatiche ci hanno sicuramente condizionati per come siamo adesso''.