giovedì 24 gennaio 2013

Alla Tosse Banquo racconta Macbeth

La crudeltà di Macbeth raccontata da Banquo, la ferocia del carnefice rivissuta dalla vittima.
Questo il senso della tragicommedia “Banquo” del britannico Tim Crouch che il Teatro della Tosse ha proposto ieri in prima nazionale con la regia di Fabrizio Arcuri e la recitazione di Enrico Campanati, assecondato dal tecnico luci e suoni Matteo Selis che veste anche i panni del figlio Fleance.
L’idea di Crouch è certamente interessante: rivisitare la tragedia shakespeariana dall’ottica di Banquo che riflette su come sarebbe cambiata la storia se le streghe avessero invertito la loro premonizione iniziale, se lui fosse stato re al posto di Macbeth. Avrebbe compiuto gli stessi misfatti? Arcuri ha costruito uno spettacolo ironico e nello stesso tempo grottesco: tutto è bianco sul palcoscenico compreso l’abito di Banquo che arriva dall’al di là. Ma il candore è continuamente aggredito da macchie di rosso, dal sangue che Banquo si getta addosso a più riprese per ricordare la fine cruenta. Nel gioco di ricostruzione svolge un ruolo anche il pubblico. Banquo infatti ritrova tra gli spettatori i personaggi di Shakespeare, da Macbeth a Lady, da Macduff a Malcolm e interagisce con loro.
Bravo come sempre Enrico Campanati, brillante e tragico, naturale e ineccepibile improvvisatore.