venerdì 25 gennaio 2013

Il Naso di Sostakovic al teatro dell'Opera

"Mi piace molto Gogol, ne conosco a memoria pagine intere e 'Il Naso'...". Cosi', qualche giorno prima della prima del gennaio 1930, Dmitri Sostakovic in un articolo intitolato 'Perche' il Naso?', spiega le ragioni della scelta del testo di Gogol come soggetto per il suo debutto operistico che domenica sera alle 20,00 va in scena al Teatro dell'Opera di Roma, nell'allestimento dell'Opera di Zurigo firmato da Peter Stein per la regia e diretto dall'argentino Alejo Pe'rez. Maestro del Coro, Roberto Gabbiani. Lo spettacolo e' in lingua originale con sovratitoli in italiano.
Nello stesso articolo Sostakovic racconta di avere visto 'Il Naso' di Gogol da ragazzino e di esserne rimasto molto stupito. Una scelta quindi legata a un ricordo di infanzia, quella che ha spinto il musicista a buttarsi a capofitto nella composizione de 'Il Naso', scrivendo lui stesso il lbretto con la collaborazione di due giovani scrittori, Georgij Jonin e Aleksandr Prejs, e di Evgenij Zamjatin, autore della terza scena del I atto del tutto simile all'originale di Gogol.
La storia e' quella di Kavaliov, un funzionario statale che un giorno si sveglia senza naso. Inizia a cercarlo e lo ritrova in chiesa vestito da Consigliere di Stato. Cerca di acchiapparlo ma il naso si dilegua. Kavaliov sguinzaglia la polizia che dopo varie ricerche e in una girandola di situazioni paradossali, ritrova il naso, che pero' non si riesce a riappiccicare al viso di Kavaliov. Finche', una mattina, il funzionario statale si risveglia con il suo naso magicamente al proprio posto e piu' bello di prima.
Sostakovic inizia a lavorare alla partitura poco piu' che ventenne, sull'onda del successo della sua Prima Sinfonia che, scritta tra il '24 e il '25, nel 1926 veniva eseguita nelle sale da concerto d'Europa e d'America, sotto la bacchetta di mostri sacri del calibro di Arturo Toscanini e Bruno Walter. Nell'estate del 1927, in un mese, ha gia' composto il I atto, il II e' pronto in due settimane e il III e ultimo in tre, nel 1928. 'Il Naso' va in scena al Malyi Teatr di Leningrado il 12 gennaio 1930.
La messa in scena di Stein, con le scene di Ferdinand Woegerbauer, i costumi di Anna Maria Heinreich e la coreografia di Lia Tsolaki, che vedra' in scena il Corpo di Ballo dell'Opera di Roma, esprime l'ironia fantastica dell'omonima novella di Gogol, metafora beffarda, non priva di continui rimandi erotici, dell'impotenza dell'artista nella societa' moderna.
Il cast vede interpreti specializzati in questo repertorio: Paulo Szot (Platon Kavalio'v), Alexander Teliga (Ivan Jakovlevič), Alexey Sulimov (il maresciallo del quartiere), Andrey Popov (Stiepa'n, servo di Kavalio'v), Leonid Bomstein (il Naso), Elena Zilio (la Padto'cina). 'Il Naso', dopo la prima del 27 gennaio, va in scena martedi' 29 (ore 20), giovedi' 31 (ore 20), sabato 2 febbraio (ore 18), domenica 3 (16.30).