martedì 30 ottobre 2012

'Call me God' all'Argentina di Roma

Quattro drammaturghi in una scrittura a piu' voci per affrontare uno dei temi piu' urgenti dei nostri tempi: il rapporto tra la sicurezza e la liberta' degli individui. E' "Call Me God" di Gian Maria Cervo, Marius von Mayenburg, Albert Ostermaier, Rafael Spregelburd, nuovo appuntamento del Romaeuropa Festival 2012, in coproduzione con Teatro di Roma, che verrà rappresentato in prima mondiale al Teatro Argentina dal 4 al 6 novembre prossimi.
Il punto di incontro dei quattro drammaturghi, autori diversi per origine geografica e culturale, stile e percorso teatrale, sono i Beltway sniper attacks, gli 'attacchi dei cecchini della circonvallazione', che nell'ottobre 2002 tra Washington D.C., il Maryland e la Virginia causarono dieci vittime. Un fatto di cronaca che ha causato molto scalpore negli Usa, ma deliberatamente scelto per questo lavoro perché poco noto in Europa. Da qui parte un inedito esperimento di scrittura multipla: ognuno dei quattro drammaturghi infatti ha scritto un testo autonomo, condividendo pero' le sue impressioni con gli altri: alla fine sarà von Mayenburg a montare la stesura definitiva, senza omologare i diversi stili ma piuttosto esaltando le differenze e i contrasti, come si trattasse di un quadro cubista.
Voci diverse per altrettanti approcci, domande inquietanti: oggi serve maggiore controllo in nome della sicurezza oppure le vittime degli attentati sono il prezzo da pagare alla liberta'? Controllo, sicurezza, crisi economica, vittimismo occidentale fanno parte di uno stesso fenomeno? In prima mondiale al Teatro Argentina, lo spettacolo si basera' su un allestimento-installazione e vedra' protagonista gli attori dell'ensemble del Residenztheater di Monaco di Baviera.