mercoledì 31 ottobre 2012

Massimo D'Apporto diventa Otello

Prendendosi una bella vacanza dalle fiction di successo che ha interpretato nei panni di preti, medici e commissari, Massimo Dapporto ha deciso di vestire corazza e mantello di Otello. Shakespeare sembra cosi' nutrire la sua carriera di emozioni e di riflessioni piu' profonde, come del resto fanno tanti suoi colleghi famosi (fino a pochi giorni fa sullo stesso palcoscenico del Quirino di Roma Michele Placido
era Re Lear). Lo spettacolo firmato dal regista Nanni Garella e' nato la scorsa estate al Festival shakespeariano dell'Estate teatrale veronese, su un palcoscenico all'aperto; ora viene ripreso in una tournee di teatri al chiuso, mettendo in evidenza tutte le sfumature del capolavoro scespiriano.
Dapporto e il suo regista sanno che Otello e' certamente 'la tragedia della gelosia', ma e' anche un dramma dell'invidia e un manuale della dissimulazione. Gettano - come e' giusto - una grande luce sul personaggio di Iago e dunque sul suo interprete, l'applaudito Maurizio Donadoni. Non si lasciano sedurre da scene complesse e trucchi teatrali: lasciano in fondo al palcoscenico un telo bianco, neutro che allude - all'occorrenza - al mare in tempesta o agli interni del palazzo degli intrighi. Si affidano alla forza della parola di Shakespeare, che con poche battute delinea la via obbligata della tragedia di Otello. Indicano, fin dall'inizio, l'esito di un dramma dove alla fine perdono tutti, i nobili, i malvagi, gli onesti, la dolce e giovane moglie Desdemona (Angelica Leo), la sua cameriera Emilia (Federica Fabiani), il luogotenente Cassio (Massimo Nicolini). Al centro della vicenda, la vittima obbligata della sua stessa gelosia e' Otello, mentre Iago e le sue menzogne sono il motore di tutto: un tutto che asciuga l'empito romantico di tante interpretazioni e lascia tutti i personaggi e i loro delitti sotto quel telo bianco dove si proietta una luna splendente.
Per Dapporto lo spettacolo e' un punto di arrivo dopo tante fiction formato famiglia e dopo molto teatro in cifra prevalentemente comica. Per lo spettatore esperto e' un nuovo volto (debitamente tinto di nero) di un grande eroe del pantheon shakespeariano. Per lo spettatore giovane e' un ingresso intelligente nel mondo della poesia di Shakespeare.