venerdì 2 novembre 2012

Mogol, 50 anni di capolavori

''A essere precisi gli anni di carriera sono 51, perche' io ho vinto Sanremo nel 1961 con Aldila'''. Mogol e' un uomo che non ama le celebrazioni, ''infatti l'idea per lo spettacolo I Capolavori di Mogol - 50 anni di successi (che lunedi' e' in cartellone al teatro Nazionale di Milano) mi e' stata suggerita''.
''Si tratta - racconta Giulio Rapetti - dello spettacolo che e' andato in scena l'anno scorso a piazza del Campidoglio a Roma davanti a 25 mila persone. Mi piace l'idea di portarlo nella mia citta', Milano, la citta' dove sono nati i miei genitori e dove ho realizzato alcune delle mie piu' belle avventure professionali''. Nello spettacolo Mogol fa da narratore, cucendo i vari momenti musicali. ''Parlo delle origini delle canzoni, di cosa conta veramente nella vita, racconto aneddoti e aforismi. C'e' pero' una cosa cui tengo moltissimo: innanzitutto ci saranno i ragazzi scelti nei Conservatori attraverso la Regione che hanno frequentato i corsi del CET. Poi ci saranno artisti come Giuseppe 'Gioni' Barbera, un pianista di formazione classica che e' diventato uno dei migliori specialisti in ambito pop, Giuseppe Anastasi, che e' autore dei successi di Arisa: Giuseppe cantera' 'Anche per te', la preferita dai cantautori, l'ha incisa anche De Gregori. E poi Carlotta, Paula e i New Scarlett''.
Nei suoi racconti, Mogol inserira' anche le sue ultime invenzioni, raccolte nel libro 'Le ciliege e le amarene - Aforismi, pensieri e parole', premiato al Milano Book Fair. ''Amo gli scritti brevi, anzi, brevissimi e i frutti piccoli ma deliziosi che maturano a giugno. Le amarene, aspre e gustose e le ciliegie, dolci, rosse e sensuali come un bacio. I miei aforismi nascono parlando. Quando non corro a scriverli sono persi (Non tutto il male viene per nuocere)'' e' l'incipit del libro. Mogol ne legge qualcuno: ''Uno dei grandi incentivi all'editoria e' la curiosita' popolare. I fatti nostri diventano vostri al prezzo di un libro che non lascia traccia''. ''Nessuna paura dell'aldila': ci siamo gia' stati prima di nascere''. ''La musica classica si ascolta. La musica popolare si canta. La musica etnica si respira perche' e' musica dell'anima''. Tra gli infiniti ricordi che potrebbe citare per parlare di una carriera che rappresenta un capitolo fondamentale della storia della musica italiana, Mogol ne sceglie uno legato a Franco Battiato: ''per me il fatto che abbia inciso 'Impressioni di settembre' e' stato un onore''.