sabato 10 novembre 2012

Filippo Timi è Amleto all'Ambra Jovinelli

Filippo Timi, artista innovativo che il Teatro Franco Parenti produce da tre stagioni, e' tra i piu' apprezzati interpreti del cinema e del palcoscenico. Timi presenta una nuova edizione di Amleto: una rilettura dove ogni gesto o parola diventa gioco e voce personale, provocazione intelligente, "helzapoppin" ad alta gradazione di divertimento. Un Amleto spiazzante, comico, furibondo, folle e colorato. Di fronte alla tragedia hai due possibilita': soccombere o esplodere nel massimo della vitalita'. Filippo Timi ha scelto la seconda trasformando la tragedia in commedia. E' impossibile scappare da se stessi, dalla propria follia, del proprio destino. La gabbia che c'impedisce di essere felici, ce la portiamo dentro, ci sostiene e ci imprigiona. Amleto racconta la sua follia e la follia altrui, esce dal personaggio, ride del potere, degli intrighi, della morte, denuncia le trappole del padre buono, della madre "puttana", dello zio maiale e di un'Ofelia incastrata degli ingranaggi di una recita che non vuole smettere di recitare. Di fronte alla realta', di fronte a certi irrimediabili eventi, la morte, la perdita di un amore… il cuore e il cervello impazziscono, hanno bisogno di trovare fughe e nuove logiche per non soffrire cosi' tanto. Ridere, e' la risposta della coscienza alla tragedia? Ridere il pianto. Ridere la morte. Ridere l'abbandono. Ridere il tradimento. Ridere la follia. Ogni sentimento ha una bocca, e io voglio far ridere la bocca dei sentimenti! Ogni vita e' lo specchio della vita. Guardati, disse un giorno Amleto ad Ofelia, guardati in me… come fai a non ridere di te? Insomma, una commedia. Tra potere, oblio, frivolezze e pazzia.