sabato 10 novembre 2012

Verdone al Roma FilmFest difende il cinema

''Dal 2001 ad oggi, oltre 880 schermi hanno chiuso. Solo quest'anno circa 80. Sono numeri da funerale per la sala cinematografica. Ecco, questo non lo dobbiamo permettere''. E' quanto afferma Carlo Verdone. Un fenomeno, quello della chiusura delle sale, che sta molto a cuore al regista che dice: ''Regioni e Comuni dovrebbero farsi paladini della loro sopravvivenza''. Per Verdone, ''Ci vorrebbe un atto di coraggio culturale per preservare non solo una memoria storica ma prodotti di qualita' che rischiano la scomparsa per assenza di fruitori''.
Ma, oltre a questo, Verdone - oggi protagonista al Festival di Roma con il documentario Carlo! di Ferzetti e Giagni - sottolinea come l'esercizio cinematografico si sia ritrovato ad affrontare, col passare del tempo, una serie di fenomeni che ne hanno ostacolato lo sviluppo. ''Negli anni e con l'avvento di internet - ricorda - tutto e' cambiato. E tutto diventa molto difficile per l'esercizio. Non c'e' solo un drammatico problema di pirateria on line, un fenomeno mondiale in Italia particolarmente marcato; probabilmente conta anche un'offerta di eventi televisivi riguardanti lo sport in diretta, migliaia di film al mese in tante finestre nelle televisioni. E non possiamo assolutamente sottovalutare una crisi economica che inibisce, specie per alcune fasce meno protette sul piano economico, un'affluenza massiccia''. ''Io - conclude Verdone - mi auguro solo una cosa: che la sala cinematografica non debba scomparire. Sarebbe la fine della condivisione di emozioni e il trionfo della solitudine''