domenica 4 novembre 2012

La Collina dei Papaveri di Goro Miyazaki un solo giorno al cinema

Non si puo' ''costruire il futuro dimenticando il passato''. E' il messaggio che attraversa La collina dei papaveri, il film animato in 2d di Goro Miyazaki, figlio del grande maestro dell'animazione giapponese, Hayao (coautore della sceneggiatura con Keiko Niwa), che dopo la proiezione l'anno scorso al Festival di Roma in Alice nella citta' esce il 6 novembre, con proiezioni evento per un giorno solo in tutta Italia, e dal 12 dicembre in dvd e blu-ray, distribuito da Lucky Red.
Potrebbe invece arrivare a fine 2013 il nuovo film di papa' Hayao che, stando alle indiscrezioni di questi mesi, dovrebbe raccontare la vicenda di Jiro Horikoshi, designer del caccia leggero Zero Fighter, in dotazione al servizio aeronautico dalla Marina Imperiale Giapponese, usato per l'attacco a Pearl Harbor e nelle operazioni kamikaze.
La collina dei papaveri, prodotto dallo studio Ghibli, e' tratto da un manga giapponese omonimo di Tetsuo Sayama e Chizuru Takahashi apparso a inizio anni '80 nel mensile per ragazze Nakayoshi. Il film, che parla di un Giappone ancora lontano dall'ipertecnologia, ha dovuto subire alcuni ritardi nella lavorazione per i regimi di energia razionata necessari per un periodo dopo lo tsunami e il terremoto che hanno colpito il Giappone nel 2011. L'accoglienza del pubblico e' stata ottima, con 60 milioni di dollari incassati finora nel mondo di cui circa 56 milioni in Giappone, dove ha vinto anche i premi come Migliore animazione dell'anno al Tokyo Anime Award e al Japan Academy Award.
Per Goro Miyazaki, classe 1967, questo e' il secondo film da regista dopo I racconti di Terramare del 2006: ''Questo e il mio film precedente erano progetti che mio padre aveva pensato di realizzare, quindi mi sono dovuto confrontare costantemente anche con il suo immaginario - ha spiegato il cineasta in un'intervista -. E non e' sempre una gioia lavorare con lui, puo' essere a volte un vero rompiscatole, non solo con me, ma con tutti, per quanto e' meticoloso'', anche se per Goro ''resta la mia principale fonte di ispirazione''.
Nella storia, ambientata a inizio anni '60, tra strade impolverate, timidezze, e una cultura dell'incontro (''democrazia non vuol dire ignorare la minoranza'' dice uno dei ragazzi), il film racconta una generazione che prova a riprendersi con ottimismo dal caos e dai lutti della guerra di Corea e che si prepara alle Olimpiadi di Tokyo del 1964.
Protagonisti della storia Umi, liceale orfana di padre e con la madre impegnata per lavoro negli Stati Uniti che vive con la sua famiglia matriarcale a Yokohama. La ragazza si impegna ad aiutare alcuni compagni di classe per salvare dalla demolizione il Quartiere latino', cioe' l'edificio, ormai in pessime condizioni, che ospita i vari club studenteschi, da quello della filosofia, sempre in cerca di nuovi membri al giornalino scolastico, per cui lavora Shun, ragazzo brillante e generoso.
Tra i due e' colpo di fulmine, ma un legame inaspettato che viene dal passato rischia di separarli.
Rispetto agli altri film dello Studio Ghibli ''ho capito da subito che questo dovesse avere un impianto piu' realista'' ha detto Goro Miyazaki. Riguardo al messaggio della storia ''non penso che i ragazzi debbano essere custodi del passato, ma che ci si possa aspettare da loro un equilibrio nel preservare le cose di ieri quanto quelle di oggi''.