lunedì 26 novembre 2012

Cinema, nelle sale 'Hendrix live a Woodstock'

Quarantasei anni fa, il 23 ottobre 1966, nei De Lane Lea Studios di Londra Hendrix entrava per la prima volta in sala di registrazione per realizzare il suo 45 giri d'esordio che sarebbe uscito a dicembre dello stesso anno con i pezzi Hey Joe e Stone Free.
Per questo -in occasione di un altro importante anniversario, quello del 27 novembre, che vedrebbe Hendrix compiere i suoi 70 anni- Nexo Digital annunciare l'arrivo nelle sale italiane di Hendrix 70. Live at Woodstock, il film che vede protagonista colui che nel 2011 la rivista ROLLING STONE ha eletto a furor di popolo come "il piu' grande chitarrista di tutti i tempi" davanti ad Eric Clapton e Jimmy Page (Led Zeppelin). Jimi Hendrix arriva cosi' al cinema proprio domani in uno dei suoi concerti piu' celebrati, quello avvenuto all'alba del 19 agosto 1969 al Festival di Woodstock. Un documento di straordinaria importanza raccolto durante il concerto che piu' di ogni altro ha segnato l'immaginario di un'intera generazione. Hendrix 70 -Live at Woodstock e' un'opera impreziosita da un lavoro di restauro effettuato sul master audio che finalmente potra' essere apprezzato in audio surround 5.1 di qualita' superiore, con un nuovo mix curato espressamente da Eddie Kramer, sound engineer di Woodstock e per diversi anni fonico di fiducia dello stesso Hendrix.
La versione cinematografica del concerto di Jimi Hendrix a Woodstock e' stata ricostruita con cura attingendo al vasto archivio di materiali filmati in 16mm dal premio Oscar Michael Wadleigh e dal suo team di assistenti e selezionatissimi operatori, con il pieno supporto della Experience Hendrix LLC, la societa' di proprieta' della stessa famiglia Hendrix che cura il patrimonio artistico del chitarrista scomparso. Quella che Wadleigh e il suo team catturarono fu una performance unica, nel corso della quale Hendrix introdusse per la prima volta la sua nuova band e appronto' una scaletta che conteneva versioni straordinarie di alcuni suoi grandi classici, come "Voodoo child", "Fire", "Purple Haze" e "Foxy Lady", cosi' come una drammatica e spettacolare reinterpretazione per sola chitarra dell'inno nazionale statunitense, "Star Spangled Banner". Questa esibizione di chiusura e' diventata il simbolo della forza visionaria di Hendrix che aveva insistito per essere l'ultimo ad esibirsi al festival. Non sali' sul palco fino alle nove di lunedi' mattina, quando la maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare Woodstock. Per questo solo 200.000 dei 500.000 partecipanti ascoltarono Hendrix in una performance che fu una rarita' per la durata (due ore, la piu' lunga nella carriera di Hendrix). L'affascinante strada che porta Hendrix a Woodstock e' ripercorsa poco alla volta attraverso l'uso di materiale inedito e interviste a diversi componenti della band come Billy Cox e Mitch Mitchell, all'ingegnere del suono Eddie Kramer e all'organizzatore del Festival di Woodstock Michael Lang. Il documentario che precede le immagini del concerto, diretto dal vincitore del Grammy Award Bob Smeaton (gia' regista della "Anthology" dei Beatles), mette in mostra lo sforzo fatto per organizzare il festival e garantirne la partecipazione di Hendrix come headliner conclusivo.