martedì 4 dicembre 2012

La voce delle immagini a Palazzo Grassi


Con «La voce delle immagini» Palazzo Grassi accoglie per la prima volta un progetto espositivo interamente dedicato a questa forma di espressione artistica. Al di là del carattere inedito, proporre questa mostra a Venezia vuole anche essere un modo per sottolineare la forza del tutto particolare dei legami che uniscono la Serenissima al cinema, contribuendo alla dinamica di un Festival tra i più esigenti e aperti alle cinematografie del mondo, che non trascura le vie più sperimentali.
«La voce delle immagini», di cui François Pinault ha affidato la curatela a Carolina Bourgeois, presenta circa trenta opere di 27 artisti della Collezione Pinault, tra film, video e installazioni.
La mostra testimonia la straordinaria duttilità di questo medium: la varietà dei supporti tecnologici (dai 35 mm all’immagine catturata attraverso un telefono portatile) e dei dispositivi di proiezione (dalla sala cinema all’installazione); la diversità dei modi di rappresentare il tempo (dalla linea narrativa al loop); l’importanza degli incroci e delle sovrapposizioni con altre forme di espressione artistica (il suono, l’azione, la danza) ma anche con il documentario o le scienze sociali.
Ciò che accomuna tra loro queste immagini provenienti dall’Europa, dall’America del Nord e del Sud, dal Medio Oriente, dall’Asia è la comune maniera di interrogare il presente.
Se tutte sono in relazione diretta con le problematiche politiche e sociali del mondo contemporaneo, nessuna di loro lo è in modo letterale o univoco. La voce delle immagini privilegia il registro dell’intimo, prendendo in prestito le vie del gesto e della condivisione. Sulla scia della massima decretata da Jean-Luc Godard nel 1970, secondo cui «non bisogna fare dei film politici, ma fare politicamente dei film» , le immagini non rappresentano un discorso, ma un’azione.
Concepita a partire dalla collezione video della François Pinault Foundation, la mostra «La voce delle immagini» si sviluppa lungo 2000 m², coinvolgendo il piano terra e il primo piano nobile di Palazzo Grassi.
L’esposizione riunisce un’ampia selezione di creazioni artistiche che questo particolare medium consente: installazioni, semplici proiezioni, opere sonore, spazi silenziosi, e presenta le opere di 27 artisti provenienti da tutto il mondo, dalla Cina al Venezuela, in particolare il lavoro di Bill Viola, pioniere dell’immagine in movimento, e soprattutto l’opera magistrale di Bruce Nauman For Beginners, esposta per la prima volta in Europa. Le opere presentate coprono un arco temporale che va dagli anni ’70 sino alle acquisizioni più recenti.
L’intento della mostra «La voce delle immagini» è di offrire ai visitatori un percorso sensoriale che oscilla tra gravità, angoscia, umorismo e leggerezza, attraverso lo sguardo degli artisti. Le opere presentate non sono soltanto descrittive, ma invitano a condividere un’esperienza artistica che va al di là dello sguardo e del linguaggio. Marie-José Mondzain diceva: «L’immagine non è tanto ciò che essa ci mostra, quanto ciò che può rivelarci, aprendo il campo infinito dello sguardo». Di fatto, a contatto con queste immagini, gli orizzonti si ampliano, il rapporto con il presente si modifica e l’emozione e il dubbio riemergono di fronte alle realtà contemporanee, che trattano di miseria, angoscia, ansia, isolamento, diffidenza, ma anche di umorismo, curiosità, di desiderio di agire…
Definito dall’architettura di Palazzo Grassi, il percorso espositivo gioca sulle specificità proprie del museo, soprattutto attraverso spazi aperti, dedicati a installazioni che non necessitano di buio completo, e spazi chiusi, semplicemente oscurati. La sequenza di opere si sviluppa così secondo una cadenza quasi musicale, che alterna la luce e l’oscurità, il suono e il silenzio.
La mostra sarà aperta fino al 13 gennaio 2013. (Nella foto Peter Aerschmann - Eyes, 2006).