martedì 4 dicembre 2012

Tifo da stadio per Cecilia Bartoli alla Filarmonica

Clima da derby calcistico, con ultras a dir poco accaniti, ieri sera alla Scala per l'inaugurazione della stagione della Filarmonica che ha segnato il ritorno del mezzosoprano Cecilia Bartoli sul palco del teatro milanese dopo 19 anni.
L'inizio dell'esibizione, diretta da Daniel Barenboim, sembrava presagire un trionfo con la sinfonia n. 33 di Mozart e una serie di arie di Haendel, tutte applaudite e l'Exultate Jubilate di Mozart, per cui Bartoli ha tolto l'abito di seta verde che indossava per mettere abiti maschili settecenteschi in onore del castrato Venanzio Rauzzini che fu il primo interprete alla chiesa dei Teatini a Milano.
Dopo l'intervallo, pero', e' toccato a Rossini. Prima il recitativo 'O tu del mio dolore', canzone del Salice e preghiera di Desdemona da 'Otello' e poi 'Nacqui all'affanno... Non piu' mesta' dalla Cenerentola. Ed e' qui che sono iniziati i buu ma anche le proteste ai buu, in un clima da stadio sempre piu' acceso. Qualcuno ha urlato 'Povero Rossini', qualcuno ha risposto 'povera Grisi' facendo riferimento a un blog d'opera che si definisce ''di melomani hobbisti''. Insomma curve contro curve.
Dopo un momento di discussione con Barenboim, Cecilia Bartoli e' nuovamente uscita per il bis, il direttore ha fatto tacere il pubblico sollevando le mani e dicendo ''qui siamo in un concerto, tutti zitti''. E lei ha iniziato a cantare di nuovo 'Non piu' mesta' con applausi a scena aperta e qualche contestazione. Poi il concerto e' proseguito con la sinfonia n.
40 di Mozart, e otto minuti di applausi unanimi hanno concluso una serata di spettacolo indimenticabile per il pubblico.